Durante l'ora, Harry non fece altro che infastidirmi, o meglio, provocarmi, appoggiando continuamente la mano nelle mie cosce, ricevendo in cambio occhiate maligne.
Verso la fine della terza ora, alzò la posta.
Spostò silenziosamente le dita verso l'interno coscia, accertandosi di non essere visto da nessuno.
Strabuzzai gli occhi, ma non osai dire o fare nulla, se non chiudere di riflesso le gambe, intrappolando la mano di Harry.
Si fece comunque strada verso l'alto e arrivo ad accarezzarmi il cavallo dei pantaloni, disinvolto e tranquillo, mentre, con l'altra mano, scriveva tranquillamente gli appunti dalla lavagna.
Mi girai di colpo e lo trovai con l'ombra di un sorriso e quello mi spiazziò.
Aveva gli occhi colmi di desiderio e lussuria.
Oh no, non qui in classe.
"Ti sento." mormorò avvicinandosi all mio orecchio, non appena la prof. si girò.
Mi venne la pelle d'oca al pensare a cosa intendesse, con le dita cominciò con un movimento circolare.
Sospirai pesantemente, maledendolo mentalmente, per quello che mi stava facendo.
"Vaffanculo Harry" risposi a tono, infastidito che 3 ore prima non mi aveva nemmeno salutato come si deve.
Mi vergognai a guardare verso il basso, sentendo chiaramente i pantaloni più stretti e la mano di Harry a contribuire.
Scossi le gambe e lo costrinsi a toglierla, senza lasciarmi prima un'ultima carezza nella coscia.
Le mie guancie si tinsero di rosso non appena guardai in basso.
Mi vergognai al pensiero di camminare per i corridoi con un evidente erezionein accrescimento tra le gambe, tutta per colpa di Harry.
"Harry, qual'è il tuo problema?" sussurrai, stringendo le gambe nella speranza di alleviare quel lieve dolore.
"Nessum problema, perchè?"
Sfacciato!
Lasciai perdere e mi concentrai gli ultimi minuti di lezione prima dell'intervallo.
Harry non mosse un dito per togliermi da questa situazione.
Cominciai a dubitare del suo carattere, sembrava tanto dolce e ora..ora non è piú lui. Che sta succedendo al mio Harold?Suonò la campanella, scampai in bagno senza lasciar alla prof. il tempo di uscire dalla classe e nel giro di pochi secondi mi trovai in bagno.
Mi venne quasi da piangere, credevo seriamente a quello che Haz mi aveva detto, alle sue belle parole, ma ora si sta rivelando il contrario.
Cos'è, vuole solo il mio corpo? A me non va bene, per niente.
Mi appoggiai con le mani al lavabo, con la testa china.
Mi bagnai il viso, cercando di rinfrescarmi le idee.
Sentii la porta aprirsi, ma non mi voltai.
Un sacco di gente entrava e usciva, e non mi sembrava giusto il fatto di girarmi ad ogni entrata.
Feci un grande errore ad evitare tutto quel aprirsi e chiudersi di porte, che mi ritrovai strattonato da un braccio dentro al gabinetto dietro a me.
Harry.
Serrai le labbra e lo fissai mentre chiuse la porta a chiave.
"Che intenzioni hai?" chiesi sollevando un'aria tesa.
"Nessuna intenzione. Non posso salutare il mio ragazzo?" sorrise.
Mio ragazzo? Certo!
Lo fulminai con lo sguardo e il labbro mi tremò leggermente.
Sfacciato!
"Certo, ora sono il tuo ragazzo, non è vero? Non stamattina, non mi hai nemmeno permesso di baciarti e non hai idea di come mi sia sentito! Oppure in classe, quando hai iniziato a-" improvvisamente mi schiacció nuovamente contro il muro, senza impedirmi di continuare.
Mi zittì subito, poggiando con forza le sue labbra sulle mie, aspettandosi giustamente che io lo respingessi...ma, nonostante tutte le mie ragioni del mondo per farlo, non lo feci.
Al contrario, ricambiai quel bacio, muovendo le labbra sulle sue a chiedere di più.
Sono un idiota. Mi faccio fregare con niente. Mi manipola.Lo sentii sorridere e questo mi fece arrabbiare, perchè capì che avevo abbassato la guardia, ma non fu così.
Mi staccai da lui e lo spinsi via da me, lasciandolo quasi di sorpresa.
Non se lo sarebbe mai aspettato, non dopo che gli avevo fatto credere di potermi manipolare a suo piacimento.
Non poteva cominciare così la nostra storia.
Senza controllarmi, gli tirai una schiaffa nella guancia, ma non si spostò di un millimetro. Mi prese subito il rimorso, e gli occhi di Harry puntati sui miei e il solito sorriso non scomparvero, facendomi intuire che sapeva di esserselo meritato.
Si morse, successivamente, il labbro inferiore e quel gesto, come sempre, mi mandò fuori di testa. Troppo sexy.
Avvicinandomi di fretta a lui, lo feci appoggiare al muro e mi avventai nella sua bocca, non passò un secondo che mi strinse i fianchi e mi avvicinò ancora di più a lui, ricambiando quel contatto.
Mi girarono intorno alla testa delle stelle immaginarie, che mi catapultai di nuovo in quel mondo che tanto adoravo,
ma quel bacio era minimo, aprii le sue labbra con la lingua, senza aspettarne il consenso, e trovai la sua lingua con la mia.
Ne avevo un disperato bisogno, dovevo farlo per forza.
Nonostante il suo comportamento odioso tenuto durante la mattina, nel vederlo così impassibile alle mie reazioni, non potei farne a meno.
Portai le braccia intorno al suo collo e lottai con la sua lingua che si spingeva invadente contro la mia.
Puro estasi.
Mi staccai solo per riprendere fiato, ma subito dopo ripetei l'azione, più esigente di prima.
Dalle mani nei miei fianchi le infilò nelle tasche posteriori dei miei jeans, facendomi sussultare quando strinse le dita nei miei glutei.
Troppa passione in un posto come il gabinetto della scuola.
Morsi leggermente il suo labbro e lo tirai verso me, facendolo sorridere per quanto gli potessi.
Persi la riconizione del tempo che suonò la campanella, quei 10 minuti li avevo passati in bagno con Harry e nemmeno me n'ero reso conto, troppo preso da quell'azione.
Si staccò e dopo aver preso fiato, appoggiando la fronte alla mia, sussurrò "Lou, è suonata, andiamo.".
"Scusa per lo schiaffo. Ma tu sei un idiota." affermai, diventando rosso in viso per la mia troppa convinzione.
"Lo so, sono un idiota che è innamorato di un ragazzo fantastico." rispose a bassa voce, facendomi rabbrividire per quel complimento.
Sollevai lo sguardo su di lui e lasciò le mie tasche, presi la giusta distanza e gli diedi un'ultimo bacio nelle labbra prima di uscire, facendo attenzione a non farmi vedere da nessuno dentro quella stanza con Harry.
Proseguii tranquillo in classe, felice del fatto che il prof. dovesse ancora entrare.
Rivolsi uno sguardo di accertamento a Niall, facendogli capire che fosse tutto apposto e in risposta mi fece l'occhiolino.
Tornai al posto seguito da Harry che non smise un secondo di guardarmi.
Le sue labbra erano ancora più rosse e gonfie, sorrisi al pensiero che la causa fosse solamente mia.Amai nuovamente il lunedí.
Finì la giornata in pace e Harry non si azzardò nemmeno di sfiorarmi, sapendo a cosa saremo andati in contro.
Tutto sommato, mi piacque.

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《You are my only exception.》- Larry Stylinson
FanfictionLouis è attratto da Harry, da sempre. Ama vederlo tremare di paura quando si avvicina a lui per provocarlo e ama il fatto che in realtá ad Harry piace questo comportamento, anche se non lo ammetterá mai. Harry dice di essere etero, ma in realtá ha...