抖阴社区

Capitolo 25

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Scarlett's POV

A volte il luogo peggiore in cui trovarsi è proprio la mente. La propria, per l'esattezza. L'avevo capito tanti anni fa, quando ero ancora una bambina che cercava invano di godersi un minimo di infanzia. Ora che avevo un po' di tempo per fermarmi e pensare, mi risultava fin troppo facile perdermi nei miei pensieri, nei problemi passati e presenti. "Se avessi avuto un'infanzia normale, un'adolescenza come un'altra, forse sarei riuscita a gestire tutto in modo migliore" pensai, cercando di dare una spiegazione al fatto che mi sentissi sempre fin troppo incapace per fare qualsiasi cosa. Raegan soffriva e non sapevo come aiutarla. Megan e Faith erano ai ferri corti, si saltavano al collo ogni due per tre e non riuscivo a farle calmare. 

«Avrei dovuto studiare psicologia.» dissi, tra me e me, entrando in una stanza dove avevamo posizionato vari attrezzi e un sacco da boxe nel caso in cui qualcuno desiderasse prendere a pugni qualcosa. Desiderio che, ultimamente, avevamo un po' tutti.

Sospirai, mi tolsi la camicia restando con una maglia a giro maniche, guardai il sacco, afferrai i guantoni, li indossai e rimasi immobile per un po'. C'erano attimi in cui bruciavo di rabbia e frustrazione, altri che mi facevano sentire svuotata da ogni emozione, come se mi fossi consumata. Sentire è un bene, certo, ma farlo continuamente senza mai avere un attimo di calma finisce per provocare l'effetto contrario.

Sferrai un diretto destro, un sinistro, poi passai a calci laterali e improvvisamente mi ritrovai completamente fuori controllo, persa a riempire il sacco di pugni come se ogni colpo portasse con sé tutta la mia frustrazione. Ero arrabbiata, triste, irritata, confusa e stanca, terribilmente stanca. Ogni attimo che passavo a pensare alla mossa successiva, mi chiedevo come Raegan e Abigail fossero riuscite a vivere una vita in quel modo, senza un accenno di pace, tranquillità, sicurezza. Volevo chiudere gli occhi senza aver paura di svegliarmi e trovare qualche sorpresa, senza gente dietro l'angolo pronta a portarmi via tutto ciò a cui tenevo e molto di più. 

«Fottutissima città del cazzo con abitanti del cazzo!» imprecai, più e più volte, senza mai smettere di sferrare pugni e calci.

«Avete portato via l'anima e la felicità a tutti.» continuai, tirando una serie di pugni che mi rubarono il fiato, ma la rabbia continuava a crescere, a bruciarmi dentro, sempre di più. Non c'era sacco da boxe in grado di farmi togliere dalla mente tutto ciò che mi attanagliava, perché forse l'unica soluzione era abbandonare tutto e sparire una volta per tutte. Volevo andare via, lontana da quel posto, con Raegan e le altre al mio fianco, con la speranza di ricominciare e vivere la vita che ci era stata sottratta. Stavo forse chiedendo troppo?

«È un brutto momento?» chiese Faith, entrando nella stanza con esitazione.

«Avete finito di litigare?» le chiesi, sospirando.

«È Megan che non smette di... insomma, l'hai vista.» si giustificò, raggiungendomi. Guardai il sacco ancora per un po', poi mi girai verso di lei.

«Non l'ho mai provocata, lei... semplicemente non mi può vedere. Capisco che Beth e i suoi le hanno fatto cose inimmaginabili, ma io non c'entro niente con le loro azioni. Forse, per qualche motivo, le ricordo quei momenti.» continuò, sospirando. Sembrava combattuta, come se l'intera situazione stesse avendo la meglio anche su di lei.

«Lei ascolta solo Raegan. Le bastano un paio di parole e subito torna tutto tranquillo. Scusa se ho reso la situazione complicata per te.» disse, mettendo una mano sul mio braccio per confortarmi.

«È tutto okay.» le risposi, non sapendo bene cosa dire. Ero senza parole, non riuscivo a pensare a nulla. Volevo solo che le cose, per almeno una volta, andassero bene.

«Forse dovrei andare altrove e...»

«E dove dovresti andare?» le chiesi, girandomi verso di lei e incrociando le braccia al petto.

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