Ho voluto aggiornare anche oggi, per ringraziarvi infinitamente.
Schiava Di Un Miliardario, continua a crescere sempre più ed è tutto merito vostro, quindi grazie mille.
E sono anche contenta, perchè uno scrittore - Federico Cafalati - è venuto a chiedermi consigli sulla scrittura ed oltre ad essere un onore, non vi immaginate la mia gioia in questo momento.❤
Buona lettura.La lezione con il professore di Storia era stata divertentissima.
Siccome eravamo ormai a fine Febbraio, dove sappiamo tutti che è il mese più freddo dell'anno, lui - il professore - era alle prese con il suo raffreddore. La sua routine mattutina era la solita: spiegava l'argomento in classe, starnutiva, si leccava i baffi - sporchi dal muco - e ritornava a spiegare.
Se non fosse stato grazie al suono della campanella - che segnava il termine delle sue lezioni - sarei stata certa, che Laris avrebbe vomitato da qualche parte nell'aula. Mentre la sottoscritta, per tutto l'arco dell'ora si sbellicava dalle risate. "Se ci ripenso, mi torna il senso di nausea." Mormorò Laris portandosi una mano sopra alla sua pancia piatta, mentre sul suo volto si formava una smorfia.
"Stavo morendo dalle risate." Risposi, asciugando una lacrima che fuori usciva dai miei occhi.
"Come fai a trovarlo divertente, Payton? Quell'uomo è semplicemente disgustoso." Disse gesticolando con le mani, con fare tragico.
Alzai gli occhi al cielo, per poi seguirla in direzione della mensa. L'orario scolastico mattutino era volato, ma il Venerdì le giornate passavano sempre molto in fretta.
La mensa: luogo scolastico, riunito dagli studenti per riempirsi la pancia con il cibo scongelato dalle Signore che lavoravano lì. "Un panino con doppia carne, niente maionese per favore." Ordinai, una volta sorpassata la fila di studenti che creavano confusione. "Ah, se può aggiungere una bottiglietta di acqua minerale." Aggiunsi, riferendomi alla Signora che era già scomparsa nella cucina scolastica.
Laris era andata a prendere un tavolo, dato che aveva già ordinato le sue montagne di cose da mangiare, senza darmi nemmeno il tempo di rubare una patatina dal suo vassoio. "Ecco a te, mia cara." Annunciò la stessa donna, che alcuni minuti prima era sparita, porgendomi la mia ordinazione.
"La ringrazio." Risposi, per poi girarmi e andare alla ricerca di Laris con lo sguardo.
Non ci misi molto tempo a trovarla. La sua manina sventolava avanti e indietro per farsi notare, e ci riuscì nel suo intento. "Non mangiare il panino." Mi informò facendo un cenno del capo, con faccia disgustata.
"Perchè?" Le chiesi agrottando la fronte, mentre con le dita toglievo la carta stagnola che ricopriva il mio panino.
"Perchè oggi fa più schifo del solito." Mormorò, per poi mettersi in bocca una delle sue patatine.
"Non fare la schizzinosa." Dissi, portandomi il panino vicino alle labbra. "Starai solo esagerando." Aggiunsi, per poi adentare ciò che tenevo fra le mani.
Lei restò a guardarmi seria, finché un sorriso non le spuntò sulle sue labbra vedendo la scena, che - per lei - era divertente. Mi ritrovai a sputare sopra al vassoio, quello che avevo appena addentato. Per la miseria, sembrava plastica e sale insieme. Bleah!
Quando alzai lo sguardo in sua direzione, mi guardò come per dire: te l'avevo detto. "Non dire niente." Dissi, cercando di pulirmi con un tovagliolo di carta.
"Che vorresti che ti dicessi? La tua espressione non bisogno di parole." Rispose lei fra una risata e l'altra, prendendomi in giro. Si divertiva la biondina.
Nonostante cercassi di rimanere seria, non ci riuscii. La sua risata era così contagiosa, che fece ridere anche me. "Vuoi condividere le tue patatine?" Le chiesi, sporgendo il labbro inferiore e aprendo e richiudendo le palpebre velocemente. L'espressione tipo cucciolo in cerca di coccole.
"Va sempre a finire così." Mormorò alzando gli occhi al cielo, per poi mettere in mezzo la sua porzione media di patatine fritte.
E mentre ero intenta a gustarmi quella bontà, una muscolosa figura si era fermata in piedi di fianco a noi. "Mrs. Johnson." Annunciò Rayan, avvicinandosi al mio viso e poi alle mie labbra per lasciarci un bacio.
"Ciao Ray." Risposi, continuando a masticare.
"Allora, vuoi ancora provare la maglietta?" Mi chiese, portandosi le mani dentro alle tasche dei pantaloni grigi da tuta.
"Certo, dammi un secondo." Gli risposi, mentre finivo di bere l'acqua minerale dalla bottiglietta. "Laris, ci vediamo a lezione." Dissi rivolgendomi alla mia amica, alzandomi dalla sedia su cui ero seduta prima.
"Dove vai?" Mi chiese lei, ovviamente non avrebbe mai smesso di essere curiosa.
"Andiamo a fare cose da coppia sposata." Le rispose Rayan, facendole l'occhiolino. Mentre la bocca di Laris dava la forma di una O.
"Rayan!" Lo rimproverai tirandogli una sberla sulla nuca, ricevendo da parte sua una sonora risata.
"Okay okay." Rispose alzando le mani in alto, in segno di scuse. "Andiamo." Aggiunse porgendomi la mano, mentre con l'altra rubava una patatina a Laris, ricevendo un occhiataccia da parte della mia amica.
"Non si ruba il cibo degli altri." Lo rimproverai, intrecciando la mia mano alla sua.
"Mi pare che tu stessi facendo altrettanto, prima che arrivassi." Notò, con un sorriso leggero sulle labbra carnose.
Mi morsi il labbro non sapendo cosa rispondere. Ora era lui che mi aveva messo a tacere e non andava bene, solitamente ero io che spegnevo i Johnson.
E mi ricordai solo in quel momento, di essere diventata parte dei componenti della famiglia. Touch Down, Mrs Johnson! Mormorai mentalmente.
Non appena sorpassammo la soglia della porta della mensa, ci incamminammo a passo svelto verso l'armadietto di Rayan, prima che il suono della campanella ce lo impedisse. "Due, quattro..tre." Mormorò con la bocca vicino all'armadietto, intento a sbloccare il codice. "Eccola." Annunciò, estraendo la grande maglietta bianca con i contorni verdi della sua maglietta.
La presi fra le mani, mi sorpresi del fatto che fosse leggera e morbida e sudata dai suoi allenamenti. "L'ho lavata, quindi puoi indossarla." Disse, notando il modo in cui stavo guardando la maglietta.
Non ero al cento per cento sicura sul fatto che l'avesse lavata, ma senza farmi troppe domande la indossai. Era decisamente grande e mi arrivava a metà coscia, ma stranamente mi piaceva. Profumava di pulito - dimostrazione che l'avesse lavata seriamente - e di Rayan, un mix favoloso. "Beh? Come mi sta?" Chiesi a Rayan, dato che era rimasto tutto il tempo a guardarmi con un leggero sorriso.
"Sta decisamente meglio a me." Rispose ricevendo un occhiataccia da parte mia, mentre il suo sorriso si allargava. "Ma su di te, farò capire a tutti i presenti alla partita che sei mia." Aggiunse appoggiando le sue grandi mani sulle mie guance, e dopo essersi avvicinato lentamente, mi baciò.
"Ray, non sono un oggetto." Protestai in un sussurro, una volta staccatomi dalle sue labbra.
"No, sei mia moglie." Rispose baciandomi la fronte, facendomi stranamente arrossire. "La mia Mrs Johnson." Aggiunse, allacciando le sue braccia attorno al mio collo. Restammo abbracciati per molti minuti, fino a quando qualcosa o meglio qualcuno, ci interruppe.
"Ma che diamine sta succedendo qui?" Furono le parole di Miley, che eccheggiarono a gran voce fra i corridoi della scuola.
Qui, qualcuno era di troppo.

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Schiava Di Un Miliardario (IN REVISIONE)
FanfictionPayton è una studentessa brillante alla Princeton University, nel cuore del New Jersey. Solare, estroversa e piena di vita, nasconde dietro il suo sorriso un passato doloroso che non ha mai smesso di tormentarla. Un passato che ha un nome: Rayan Joh...