抖阴社区

Capitolo tre.

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We hate some people   
         because we do not know them;
and we will never know them
because we hate them.


Capitolo tre.

Stamane mi sento abbastanza triste. In realtà mi sento sempre così. Da quando non vedo più Sam sono divenuta molto più fragile, vulnerabile; qualsiasi cosa e qualsiasi parola, anche la più stupida e insignificante, soprattutto da quando ho saputo che sarei stata allontanata da lui molto presto, potrebbe farmi cedere come un castello di carte al minimo soffio di vento. Potrebbe, ma io non posso lasciare che accada; non posso mostrarmi debole, non voglio farlo.

Vorrei poter essere in grado di spegnere le mie emozioni a comando, proprio come i Vampiri di "The vampire diaries". Vorrei poter provare solo odio, per tutto e per tutti, e invece ciò che provo è solo un enorme senso di vuoto, che sente solo il bisogno di essere riempito. Vorrei urlare, piangere, disperarmi, e invece mi tengo tutto dentro, per paura del giudizio degli altri; per paura che nessuno mi capisca.

Solo Sam era veramente in grado di capirmi, e adesso senza di lui è tutto un inferno. Mi manca, mi manca davvero tanto, e non posso fare nulla per cambiare le cose. Devo solo riuscire a superarlo; devo solo convincermi che non sia stata colpa mia.

Questa mattina ho deciso di recarmi a scuola a piedi, così alle 7:20, senza farmi sentire da mia madre, ho raccolto lo zaino e sono sgattaiolata via, lasciandole solamente un biglietto per avvisarla. Almeno ho evitato i "tutto bene a scuola?", "ti sei fatta qualche nuova amica?", "come ti sembrano i professori?" di mio padre non appena avessi messo piede in macchina. In più è davvero una bella giornata, il cielo è privo di nuvole e il sole è alto nel cielo, e vorrei che fosse così anche dentro di me, ma purtroppo lì ci sono solo pioggia e gelo.

Arrivata fuori scuola varco l'enorme cancello e mi dirigo in un punto indefinito del cortile. Le poche persone presenti, non appena mi notano, prendono a scambiarsi occhiate furtive e parole incomprensibili, come se io, poi, non fossi in grado di accorgermene. Tutto ciò perché ieri ho avuto il coraggio di parlare con Calum, Ashton, Michael e Luke.

Mi guardo intorno e, proprio accanto al loro muretto, vedo questi ultimi due, che con una mano mi fanno cenno di raggiungerli. Faccio un sospiro e cammino nella loro direzione.

«Ciao.» Li saluto, non appena arrivo sul posto.

«Amber, ciao.» Luke mi sorride.
«Hey.» Michael mi fa un cenno col capo.
«Amber, questa sera hai da fare per caso?» Mi domanda il biondo. Scuoto la testa. «Bene! Noi andiamo al Rose Park, quello in cui tu e Ashton vi siete fermati questa notte, ti andrebbe di aggiungerti a noi?»
«Perché no!» Rispondo.

Magari stasera succederà qualcosa, e io sarò la prima a reagire, così potrò dimostrare ad Ashton che posso cavarmela anche senza il suo aiuto. Non ho bisogno che lui mi prenda per mano e mi dica cosa fare per poter scappare o fare qualsiasi altra cosa. In più, ho davvero bisogno di distrarmi dal pensiero di Sam.

«Allora alle undici lì.»
«D'accordo.» Sorrido.
Michael si accende una sigaretta, poi mi guarda «Stanno arrivando Calum e Ashton, aspetti con noi?»

Annuisco. Due minuti dopo questi fanno la loro comparsa. Li squadro: Calum, l'asiatico, ha i capelli sollevati in un ciuffo scuro; indosso, invece, ha un jeans chiaro e una t-shirt bianca, con ai piedi delle converse dello stesso colore. Ashton, invece, indossa un pantalone nero e stretto, una felpa grigia e le stesse Vans nere e consumate che portava anche ieri. I capelli, lunghi quasi fino al collo e di un biondo scuro, sono tutti arruffati. Con una mano lo guardo spostarseli dietro alle orecchie, poi punta i suoi occhi verdi nei miei azzurri.

OBSESSION | ASHTON IRWIN. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora