Lily si è distasa al sole con il suo telo,ha indosso un costume azzurro che esalta la sua figura,Connor le si è seduto accanto e guarda in cagnesco ogni singolo ragazzo che posa solo il suo sguardo per un secondo su Lily.Stacy invece come al suo solito è eccentrica ha indossato un tessuto bianco a due pezzi dal tessuto sottile che non lascia nulla all'immaginazione.Sophia invece ha un costume fucsia intero sgambato che le mette il culo in bella mostra ma in realtà è la sua parte migliore non c'è molto su cui posare lo sguardo.Stacy si siede sulle gambe di Jace resta seduto su una sedia sotto l'ombrellone e fissa ogni singola ragazza che gli passa davanti, sembra un morto di fame in cerca di un briciolo di pane. Cazzo un po' di contegno solo ieri notte se ne è sbattuto tre,non capisco il gusto che abbia. Lui ha la possibilità di vivere e non capisco perché non lo faccia, non c'è nulla di così grave che macchi la sua vita in maniera indelebile. Lui ha la possibilità di provare eppure non lo fa, ha la possibilità di vivere e non la coglie, è uno spreco. Osservo due bambini che giocano sulla spiaggia. Io e Jonathan amavano fare surf, nostro nonno aveva una casa di sua proprietà proprio qui a Miami una villa immensa dove io e Jonathan passavamo l'estate a fare surf. Io e lui siamo sempre stati insieme, i nostri momenti felici ,le nostre cadute, le perdite e le vittorie abbiamo vissuto tutto come se fossimo due corpi e una sola anima che abitava entrambi. La mia lucidità viene offuscata, fisso un punto impreciso e mi immergo nella mia mente.
Il giardino è pieno di gente, giocatori di football della squadra di Jonathan e cheerleader che ballano a bordo piscina con la birra in mano. C'è la musica ad alto volume che sovrasta le voci e sovrasta i pensieri. Mamma è sparita e con lei sono sparite anche tutte le bottiglie di whisky che c'erano in casa. Continua a perseguitarmi una domanda, quella domanda che mi pongo ogni santo giorno, siamo noi a farla sentire infelice? È papà?Perché non va via e non ci lascia in pace e basta? Non capisco o magari non voglio capire.Ma in realtà non va via perché non vuole ma perché non può. Il nonno non vuole che mamma e papà divorziano per preservare le apparenze e il buon nome della famiglia.Tutto è una fottuta apparenza,sono tutti dei maestri qui che fingono, si fingono felici quando nascondono la loro insoddisfazioni. Hanno tutto, eppure sembra che non abbiano mai abbastanza. Le persone qui presenti sono tutte persone benestanti con famiglie solide alle spalle, mi domando cosa vogliano di più dalla vita, a me basta tutto questo a me basta perché con me c'è Jonathan e non mi serve altro. Appena lo individuo lo raggiungo se ne sta seduto con i nostri amici di vecchia data, Tom , Dan, Kurter e Stella, loro sono molto simili a me ma con l'unica differenza che io ho un limite loro invece no,sono spietati,distruggono,usano la violenza contro tutti perché possono hanno i loro genitori dietro multimiliardari che li proteggono. Sono dei mostri che si nascondono dietro lei loro maschere da Dei perfetti,così come faccio io, alla fine sono pur sempre il nostro branco e io e Jonathan ne facciamo parte non posso dipingerli solo come dei mostri hanno anche i loro pregi.Stella indossa un costume rosso di qualche griffa, i capelli biondi perfettamente acconciati, la pelle è abbronzata e risalta i suoi occhi azzurri e intensi. E' seduta sulle gambe di Tom e senza alcun pudore poggia la mano sul cavallo dei pantaloni di Dan e gli tocca il cazzo, sogghigno e distolgo lo sguardo. Fra i tanti cerco con lo sguardo Emery, che sono certo che non si stia aggirando nei pressi del gruppo, li evita come se fossero peste, li ritiene delle bestie e non posso darle torto loro lo sono. Alla fine mi avvicino a Jonathan e mi siedo accanto a lui mi osserva con i suoi occhi azzurri carichi di adorazione e mi poggia una mano sulla spalla e mi scuote un po'
"Dannazione andremo ad Harvard come hanno sempre voluto"ridacchia scuotendo la testa, gli arruffo i capelli.
"Non è un linguaggio da usare ragazzino"lo schernisco con un sorriso divertito.
"Guarda un po' lo stronzo che ci ha degnato della sua presenza.Emery non ti tiene più con il cazzo al guinzaglio?"Asserisce Stella con tono aspro, è solo invidiosa perché lei non è mai arrivata dove Emery è arrivata, ma non scoperò mai con lei,non sono mai stato attratto da lei e dal suo carattere del cazzo.
"Quando ti chiuderai quella fogna probabilmente io avrò il cazzo al guinzaglio fino a quel momento non sarà così" ribatto con tono aspro.
"Emery è uno splendore chiunque la vorrebbe e Adrian ha la fortuna di averla.Bella e fedele..."mormora Tom mandando un'occhiataccia a Stella, hanno provato a stare insieme ma Stella non riesce proprio a tenere le gambe chiuse.
"Adoro il tuo fottuto tatuaggio sulla schiena è un capolavoro ma ancora non ho capito cosa significa..."mormora Dan sollevandosi dalla sdraio e raggirando la mia per osservare meglio il mio tatuaggio sulla schiena. Dan ha una corporatura esile sembra un giunco, il suo folto ciuffo castano tendente al biondo ondeggia mentre si incammina nuovamente e si si accovaccia davanti alle mie gambe, quando fa così vuole un favore e per favore si intende che vuole che le dia di santa ragione a qualcuno. Siamo uniti come fratelli ci proteggiamo a vicenda quando non riusciamo a proteggerci da soli è per questo che ci definiscono. Ognuno di noi è un lupo che sa difendersi ma quando non è così sa di poter contare sul branco.
"Che vuoi?" borbotto. Jonathan si sporge in avanti per ascoltare.
"Ho bisogno che dia una lezione ad un tipo..."biascica si scosta il ciuffo dalla fronte.
"Di chi si tratta e perché?" Domando subito,non prenderò a pugni uno sventurato che ha puntato.
"Hardin Dunchester il giocatore di football, lo stronzo mi ha rotto due costole e rigato tutta la macchina perché quella gran puttana della sua ragazza ha deciso di aprire le gambe anche a me.Come puoi vedere non ho la predisposizione per difendermi ma se tipo tu e Tom mi faceste questo piccolo favore troverò il modo per ripagarvi" ammicca.
"Quando si tratta di risse lo sai che io ci sto" ridacchia Tom divertito mettendo in mostra il bicipite.
"Lo sapete tutti che sono entrato ad Harvard e non posso fare stronzate..."mormoro con sguardo serio e risoluto mi fissano tutti increduli ,io il Dio delle risse che si tira indietro sa dell'impossibile "ma quando mi ricapiterà di suonarle al quarterback della squadra della nostra scuola "ridacchio divertito. Scoppiano tutti a ridere e Kurter solleva il suo bicchiere ripieno di scotch per brindare alla mia decisione. Jonathan non è d'accordo e dissente e mi manda le sue solite occhiatacce che mi dicono che sto facendo una stronzata ma potrebbe essere la mia ultima occasione di partecipare ad una rissa e non voglio perdermela per nessun motivo al mondo cazzo!
"Non mi guardare così" borbotto.
"Come ti starei guardando?"inarca un sopracciglio.
"Con quella faccia da ora ti faccio una paternale!"ribatto senza fare troppi giri di parole.
"Lo sai già come la penso Adrian e questa sarebbe una stronzata bella e buona che stai per combinare come al tuo solito"ribatte e si acciglia maggiormente.
"Se non fosse per le mie stronzate nessuno ci rispetterebbe a scuola dovresti ringraziarmi"ribatto con tono duro.
"Ma non è la maniera giusta per farlo..."biascica.
"E sentiamo quale sarebbe?Comunicare?L'ultima volta che ci hai provato ti hanno infilato in due la testa nel cesso" abbaio.
"Se fosse stato solo uno mi sarei difeso da solo non sono una femminuccia che ha bisogno della tua protezione" borbotta.
"Non sto dicendo questo, ma che il tuo metodo non ha riscosso grandi risultati a differenza del mio"concludo lapidario. Jonathan si sa difendere ma quando sono in troppi viene accartocciato come Dan ed è in quel caso che io intervengo,non lascio che nessuno possa fargli del male,allungo una mano e gliela poggio sulla spalla.
"Lasciami fare..."mormoro guardandolo fisso negli occhi.
"Semplicemente non voglio che tu ti metta nei guai..."sussurra con sguardo serio.
"Nessuno di noi finisce mai nei guai e sai benissimo anche il motivo"ridacchia Kurter facendo riferimento alle nostre famiglie.
"Non è giusto..."ribatte Jonathan.
"Oh Jonathan in un mondo di ingiustizie, noi ci creiamo la nostra giustizia che può essere giusta per pochi ma sbagliata per molti ma è pur sempre una forma di rivendicazione dei nostri diritti"asserisce con fare diplomatico Kurter. Vuole raggirare Jonathan con le sue abilità retoriche, ma Jonathan non si lascia facilmente influenzare non è successo in tutti questi anni e credo che non accadrà nemmeno ora!
"Hai detto che la vostra giustizia viene approvata da pochi giusto? Allora perché non affidarsi a quella giustizia vera e riconosciuta che è accettata da tutti, alla polizia, magari Dan potrebbe fare una denuncia..."asserisce Jonathan con occhi carichi di speranza verso il mondo, quella stessa speranza che fa sperare anche me che ci possa essere un mondo migliore è una giustizia terrena, improvvisamente sentiamo uno strano vociferare.
"Oh cazzo..."esclama Tom facendo cenno alle nostre spalle,sia io che Jonathan ci voltiamo e notiamo nostra madre che cammina sul pergolato del soffitto della nostra villa con una bottiglia di whisky in mano,cazzo! Scattiamo entrambi in piedi e ci incamminiamo frettolosamente verso la zona sottostante al punto in cui sta camminando. Non ha mai dato spettacolo così, dannazione questa è un umiliazione pubblica. E' un esecuzione pubblica, faccio la prima cosa che mi viene in mente e mi arrampico seguendo il quadro svedese in legno che percorre il muro dove si estende la nostra rampicante. Spero che questo fottuto coso in legno mi regga,appena sento tutti urlare capisco che stava per cadere, dannazione! il cuore pulsa come impazzito, sento un formicolio vicino alle orecchie, sento la paura che mi fa tremare le gambe. Salgo più velocemente, i pezzi di legno sotto i miei piedi cigolano e producono un rumore stridulo,le mani mi prudono a contatto con questa fottuta pianta del cazzo! Salgo sul pergolato e me la ritrovo difronte,ondeggia vistosamente e ridacchia.
"Oh Adrian amore mio cosa fai?"domanda ridacchiando mia madre.
"Ti sto venendo ad aiutare mamma è un po' alto qui..."rispondo e mi avvicino con cautela nel tentativo di non spaventarla, è particolarmente sensibile sotto l'effetto dell'alcol,si sporge sul pergolato e osserva in basso.
"Giusto qualche metro amore, non è poi così alto, ma tu odi le altezze..."ridacchia facendo oscillare la sua bottiglia che le sfugge di mano e cade giù sento il tonfo del vetro che si infrange abbasso lo sguardo e controllo che nessuno si sia fatto male. Ci stanno fissando tutti dannazione! Ma chi ha una madre che sale sul tetto ubriaca durante una festa? Ce l'abbiamo io e quel poveraccio di Jonathan ecco chi! Scommetto che Jonathan sta per avere un infarto!
"Mamma è Jonathan quello che ha paura delle altezze non io..."continuo ad avvicinarmi ho bisogno di prenderla, non posso farle fare l'errore madornale di gettarsi! Abbiamo bisogno di lei sia io che Jonathan , è un ottima madre e non capisco cosa l'abbia spinto a tanto negli ultimi mesi sta bevendo sempre di pi e sta condannando se stessa e noi ad una vita fatta di infelicità.
"Non avvicinarti, voglio fare un tuffo nel vuoto sola, senza nessuno,voglio sentirmi libera Adrian.Perché non posso essere libera?"urla isterica. Non vede che anche noi siamo prigionieri, forse non vede che siamo tutti dentro la gabbia d'oro che ci tiene chiusi.
"Abbiamo bisogno di te mamma..."sussurro mentre mi avvicino con uno slancio arrivo da lei e l'abbraccio. Scoppia in un pianto pieno di dolore,che mi fa stringere il cuore.
"Cosa c'è che non va?"sussurro con voce carica di apprensione.
"Non puoi capire...nessuno può capirmi..."sussurra.

STAI LEGGENDO
Empty inside ?
RomanceAdrian e Grace, sono stati distrutti dalla vita in modo diverso. Entrambi sopravvivano ma hanno smesso di vivere. Tutto cambia con il loro incontro. La follia che anima le loro menti, inizia ad animare la realtà. Insieme iniziano a rincorrere la...
Capitolo 22
Comincia dall'inizio