«Harry…»
Una voce dolce e familiare gli parlava. Sembrava un sogno.
Una mano delicata gli sfiorò la guancia e lui aprì a fatica gli occhi.
«Lou, perché sei qui?»
Louis gli sorrise stampandogli un tenero bacio sulle labbra.
«Ieri sei sparito così in fretta per andare da Liz e poi non ti ho più sentito. Ho provato a telefonarti ieri sera, ma non hai risposto. Ero preoccupato, ma ho chiamato tua madre e ha detto che andava tutto bene e stavi riposando. E’ così? Va tutto bene?»
Harry cercò di risistemare i pensieri. Si ricordò di tutto ciò che era accaduto il giorno prima e capì che purtroppo non si trattava di uno spaventoso incubo, ma della vita reale.
«Sì, sì. Tutto bene.»
Harry sfoderò un sorriso incredibilmente ingannevole e per sua fortuna Louis non indagò oltre. Così alzò il lenzuolo e gli fece segno di sdraiarsi accanto a lui. Non poteva sapere quanto avrebbe voluto affrontare insieme a lui quel dolore, la consapevolezza che la loro migliore amica avrebbe potuto andarsene così presto. Purtroppo Liz l’aveva implorato di tenere per sé ciò che aveva scoperto e di non farne parole né con Louis né con Dan e lui non avrebbe tradito la sua fiducia.
«Styles, ci alziamo o vuoi farmi addormentare qui?»
Luis gli sorrise. Evidentemente mentre era perso nei suoi pensieri Harry aveva chiuso gli occhi.
«No, voglio restare qui e riempirti di baci.»
Cercò di scherzare, ma il magone non lo abbandonò.
«Vorrà dire che mi toglierò la maglia, fa un caldo bestiale qui sotto…»
Harry ancora consumato dalle riflessioni non si rese conto delle parole del ragazzo, finché non lo vide sgattaiolare fuori dal letto, sfilarsi la t-shirt blu e i calzini e tornare sotto le coperte con in dosso solo i jeans scoloriti.
“Sexy da morire”, pensò.
Louis gli prese la testa fra le mani e lo osservò.
«Sei bellissimo spettinato e assonnato, Styles.»
Lui arrossì. Consapevole di non essere un granché, ma di aver trovato la persona giusta che lo avrebbe visto sempre attraente.
Harry fu preso dalla disperazione. Il terrore di perdere anche Louis si insinuò nella sua mente e lo fece rabbrividire.
«Harry, tutto bene? Tremi.»
Harry lo guardò. Erano sdraiati su un fianco, entrambi, uno di fronte all’altro. Occhi negli occhi. Si avvicinò lentamente, assaporando quei pochi secondi che precedettero lo sfiorarsi delle loro labbra. Aveva un disperato bisogno di sapere che Louis era lì, che lo amava, che lo desiderava e che sarebbe rimasto. Non poteva nemmeno considerare l’idea di perderlo. Avvicinò ancora le sue labbra a quelle di Louis, sfiorandole.
«Non lasciarmi... mai.»
Sussurrò contro la sua bocca. Le mani di Louis corsero sulla sua schiena e lo attirarono contro il suo corpo. Harry si aggrappò a lui, nella consapevolezza dei suoi sentimenti. Si strinsero durante i loro baci affamati di risposte, poi Harry si ritrasse. Louis si sdraiò supino e gli fece segno di appoggiarsi al suo petto. Quando l’altro lo fece, lui iniziò ad accarezzargli piano i ricci. Harry sentì gli occhi colmi di lacrime e li asciugò prima di lasciarle scendere sulla pelle nuda del ragazzo. Improvvisamente Louis lo strinse a sé, con forza. La sua mano destra passò tra i suoi capelli, mentre l’altra scese fino ai fianchi e al sedere. Harry si sollevò verso di lui, e si ritrovarono l’uno di fronte all’altro. Il desiderio crebbe in loro come un onda. Louis gli strinse le braccia, godendo della solidità dei suoi bicipiti.
«Lou, dobbiamo alzarci.»
Harry interruppe il momento e spezzò l’incantesimo che si stava creando, mentre l’altro cercò di celare il disappunto che gli si dipinse sul volto.
“Dobbiamo alzarci?” Pensò Louis. Ma se era lui che aveva insistito per restare a letto insieme?
Sbuffando si alzò dal letto e recuperò la t-shirt, se la infilò e la fece scendere lentamente fino a coprirsi del tutto l’addome, mentre con la coda dell’occhio osservava Harry evidentemente sedotto dai suoi movimenti.
«Me lo spieghi?»
Harry sussultò.
«Cosa Lou?»
«Perché mi hai rifiutato e ora mi stai mangiando con gli occhi.»
Harry arrossì visibilmente ed abbassò lo sguardo sul pavimento.
La verità era che non riusciva a stare bene con qualcuno senza sentirsi in colpa. Liz stava uno schifo, forse non avrebbe mai vissuto certi momenti nella sua vita e questo lo addolorava nel profondo. Non sapeva più spiegarsi cosa fosse giusto e cosa no. Aveva la sensazione di tradirla, facendo qualcosa che lei avrebbe desiderato fare, ma che non aveva ancora provato. E chissà se avrebbe avuto il tempo di provarlo. La sua mente era costantemente invasa da pensieri tristi. Faticava a godersi i momenti belli, come quella mattinata con Louis. Ci stava provando, davvero, ma non era semplice. Forse sarebbe stato meglio se non fosse venuto a conoscenza della malattia. Non sapeva più cosa pensare.
«Harry, cos’hai?»
Louis si era avvicinato e gli stava davanti, in piedi. La sua espressione dolce e preoccupata intenerì il cuore di Harry.
«Niente tesoro, niente. Vuoi andare a fare colazione?»
Louis lo guardò dubbioso, poi annuì e scesero insieme al piano di sotto. Pancakes, salsa al caramello e lamponi. Almeno questo li avrebbe addolciti.
-
Louis dal canto suo, non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Era andato tutto bene con Harry fino ad allora, poi di colpo, dopo che lui era fuggito per andare in soccorso a Liz, era diventato più freddo, sfuggente. Qualcosa non andava e di certo lui lo avrebbe scoperto. Non aveva intenzione di farsi tradire. E se proprio Harry doveva tradirlo, beh che non fosse con lei!
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Our Secret. -Larry Stylinson-
FanfictionBrutta storia chiamare Amico chi vorresti chiamare Amore, non credete? "Sometimes new love comes between old friends. Sometimes the best love was the one that was always there." Larry Stylinson, la mia ispirazione.
