抖阴社区

                                    

"Ottimo lavoro" asserisce Kristin osservando tutte le mie ricerche disposte ordinatamente sulla scrivania , con tanto di graffette che differiscono i plichi di fogli. Ogni colore rappresenta un argomento diverso. Il blu rappresenta le ricerche che riguardano il significato della corrente in generale , il giallo gli artisti che ho scelto di trattare e il rosso invece rappresenta le opere che ho scelto per ogni artista.   "Grazie" mormoro sospirando. Mi infilo le Vans , sono felice di uscire dalla mia stanza stava diventando una prigione. Una prigione non solo fisica ma anche psicologica, una prigione da cui la mia anima non riusciva a fuggire dai pensieri che mi martellavano la testa sono finalmente libera di uscire fuori dal caos e assaporare un po' di realtà dopo essere stata per qualche ora nel paese delle meraviglie o nella confusione della mia mente. "Dove andiamo?" domando , mi piacerebbe andare a Miami beach , è la mia zona preferita qui a Miami. A Miami beach c'è il mare , pub sgargianti , luci ,movimento, gente che cammina spensierata. Nella beata inconsapevolezza di chi si è e di chi si ha accanto , ciechi loro non vedono se stessi non sanno se sono ombre accerchiati da maschere o maschere accerchiate da ombre ormai io vedo so chi sono, so da chi sono accerchiata. "Potremmo andare al Gatsby che ne dici? " domanda slanciandosi dalla sedia della mia scrivania. "Si, qualunque posto va bene purché non sia il Poka Cabana"                                                                                     "Non vi siete più parlati dopo aver messo in atto quel teatrino infantile?" domanda perplessa. "No, io lo evito per evitare una sua possibile ripicca, lui invece pianifica la sua vendetta e aspetta il momento giusto per sfoderare le sue armi letali" ne sono consapevole sono infantile ma alla fine Alice fugge nel paese delle meraviglie per sfuggire dalla realtà e dal mondo degli adulti non è pronta per affrontare quel mondo troppo razionale , lei come me è dominata dalla follia non può essere compresa da un cumulo di esseri razionali.                                                     "Maturo... molto maturo" ridacchia.                             "non puoi giudicarmi mi stai facendo evitare la migliore gelateria della zona perché vuoi evitare il gelataio che ha una cotta per te e tu non hai il coraggio di rifiutarlo" ribatto con estrema schiettezza.                                                                          "Sei una brutta strega antipatica ,è un bravo ragazzo e non merita di essere ferito come gli stronzi che conosco" biascica sconfitta abbassando lo sguardo" andiamo prima che ti faccia fuori in questa stessa stanza" borbotta spintonandomi in malo modo.         "Non conosci i modi Kristin ? eppure sono io quella che viene dalla campagna" la schernisco dandole una spallata. Usciamo dalla mia stanza e scendiamo salterellando le scale.                                                  "Invece di dare aria inutilmente a quella boccaccia perché non stai un po' zitta?" domanda con fare impertinente. "Mi zittirò quando sarò sotto sette metri di terra" ridacchio aprendo la porta.

Il Gatsby è davvero singolare come bar,è un bar sul lido, ha dei tavolini a forma di cubi trasparenti al cui interno ci sono dei pesci tropicali suppongo che sulla parte superiore del cubo ci sia un foro per poter nutrire quelle povere bestie imprigionate. Loro come tutti sono vittime della ragione irrazionale dell'uomo. Quella stessa ragione che tanto si acclama per la sua funzione essenziale ma in realtà non è altro che uno strumento che fa sentire l'uomo onnipotente e in dover di dover sottomettere chiunque e privare chiunque della propria libertà.Osservo con sguardo assorto il tavolino e mi incammino dietro Kristin che continua a ridacchiare,io non avrei molto da ridere. Per parcheggiare ha dato una botta al un palo della luce che per un pelo non ci è crollato addosso la prossima volta prenderò la mia moto questa è una certezza non salirò mai più su qualsiasi vettura con lei,è un pericolo per se stessa e per gli altri. Probabilmente chi gli ha rilasciato la patente era cieco oppure sotto effetto di qualche sostanza altrimenti non si spiega come sia stato possibile. Ci sediamo sui divani che accostano i tavolini in maniera molto elegante...si come no,ci buttiamo a peso morto come se avessimo appena corso una maratona,ma Kristin e la sua guida da infarto stancano fisicamente ed emotivamente,è come salire sulle montagne russe e salire e scendere a velocità ,ho persino la nausea e i giramenti di testa.Kristin è molto peggio delle montagne russe rettifico
"Allora hai adocchiato qualcuno?"mormora avvicinandosi. Siamo appena arrivate e lei mi domanda se ho adocchiato qualcuno ,devo ancora capire chi sono,come mi chiamo e perché sono salita sulla sua dannata auto! Giuro non ci salirò più dovessi camminare a piedi per chilometri senza sosta ma nella sua macchina non ci metterò mai più piede!
"Mi sono appena seduta,sto ancora capendo se sono sopravvissuta alla tua guida da squilibrata e mi chiedi se ho adocchiato qualcuno?!"abbaio irritata. Mi passo una mano fra i capelli che ora hanno al stessa consistenza di un nido di cicogne. Che disastro preferisco non guardarmi,devierò tutte le superfici che possano produrre il mio riflesso,sembrerò uno spaventa passeri che si è staccato dalla sua asta e si è incamminato per le vie della città.
"Io ne ho già individuate un paio"ridacchia sistemandosi sulla poltrona,si sistema i capelli che naturalmente le stanno di incanto perché ha una chioma riccia non liscia come la mia quindi il vento non ha alcuna conseguenza sulla sua folta chioma. Decidono di legarli, mi incastro le dita svariate volte nei nodi e alla fine riesco a legare i capelli in una coda alta.
"Allora sentiamo chi sono?cosi li faccio scappare"sorrido divertita mentre mi volto e osservo alle mie spalle per individuare chi sono i ragazzi che ha adocchiato Kristin.
"Hai i modi di un camionista..."si lamenta sistemandosi alla bene meglio.
"Oh dovevi vederti mentre ti sei gettata con quella poltrona con l'eleganza di una vera regina"la schernisco. Punto lo sguardo verso il mare,osservo come la luna con il suo chiarore illumina l'immensa distesa blu che occupa la maggior parte della terra. Il mare ha il fascino dell'infinito è qualcosa di ignoto che non possiamo conoscere nella sua completezza,ci sarà sempre l'incognita,quel dettaglio che noi non conosciamo. Dobbiamo imparare a convivere con l'idea che non possiamo conoscere tutto,non c'è affermazione più vera del "io so di non sapere"di Socrate. Lui come pochi era un filosofo vero, che nuotava contro corrente è lottava per le sue idee, si oppone ai sofisti i "sapienti" del tempo che avevo la convinzione di conoscere ogni cosa, ma è impossibile ognuno di noi avrà sempre delle mancanza. Non si può pretendere di conoscere l'infinito quando noi siamo esseri finiti. Magari la nostra anima è qualcosa di sconfinato ma è comunque racchiusa in uno spazio limitato che non può contenere tutto. Mi perdo nell'immensità dei miei pensieri forse il pensiero è sconfinato,forse quello è l'unico mezzo attraverso cui possiamo toccare l'infinito e perderci nella sua immensità. Finito e infinito concetti che si perpetuano nei secoli senza una fine,ognuno ha avuto una visione diversa di questi due colossi che dominano il tempo. Kristin richiama l'attenzione del cameriere che si avvicina al nostro tavolino, non pensato a cosa prendere,ero troppo intenta a perdermi in uno dei vicoli del mio labirinto personale. La domanda è se ne uscirò mai fuori bisogna perdersi per ritrovarsi ma io credo che per ritrovarmi mi sia prima persa, la logica della follia che non segue ragione ma solo l'umile principio del muovere il pensiero del genio o matto. Sono persa dentro me stessa.

N/A
Adrian è molto vendicativo...quindi...

- Quale sarà la sua prossima mossa ?

Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una ⭐️

Un bacio a tutti voi 😘

Empty inside ?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora