"Ti sei mai chiesto cosa significa essere liberi?"domanda scrutandomi con i suoi occhi di ghiaccio.
"Non me lo sono mai chiesto, perché in un mondo fatto di regole non si è mai liberi Grace..."ribatto con tono sfrontato. La spiaggia man mano diventa affollata e si avvicina il momento in cui dobbiamo separarci. La sua coda prima ordinata è diventata caos ,proprio come ciò che ha dentro la testa.
"Andando contro le regole si è liberi. La libertà può essere conquistata se la desideri,se sei schiavo è perché decidi di essere schiavo..."ribatte.
"Molti non sono nemmeno consapevoli di esserlo..."Io credo di essere consapevole, ma non faccio nulla per liberarmi dalla mia condizione. Lei crede che sia possibile farlo, ma non è così.
"Grace sei incastrata in una fitta ragnatela in cui non ti puoi muovere. Credi di farlo ma in realtà ti incastri maggiormente..."proseguo il mio discorso. Mi sollevo in piedi,voglio andarmene e ho bisogno di un caffè.
"Allora cosa fai? Resti fermo in attesa della tua esecuzione e che il ragno venga a divorarti come una mosca?"domanda inarcando un sopracciglio.
"Sono consapevole del mio destino e accetto le conseguenze, ciò non significa che sia d'accordo con gli ideali e le leggi da cui vengo perseguitato, ma devo credere nella giustizia perseguita dalle nostre istituzioni..."ribatto prontamente.
"Questa è la stessa convenzione che aveva Socrate se non fosse andato incontro alla sua esecuzione avrebbe potuto dare davvero molto al mondo!"borbotta innervosita.
"Cosa pensi che possa dare io al mondo Grace?"scuoto la testa. Non posso dare nulla sono senza speranze,ho perso le speranze e non credo nemmeno che esista la speranza in sé. Un altro concetto simile ad un dogma di cui la gente non riesce a liberarsi. Tutto è generato dall'uomo,dai concetti, al linguaggio alla suddivisione del tempo. Nulla senza l'abile intelletto dell'uomo razionale maniaco del controllo esisterebbe. Abbiamo l'incessante necessità di dover controllare qualsiasi cosa, incluso il tempo che decorre. Io sono più dell'idea di vivere il presente e basta, anche se alla fine anche io sono costretto a vivere in una continua corsa.
"Potresti dare molto se volessi. Sei intelligente e l'intelligenza va sfrutta e non lasciata a sé stessa come stai facendo tu! Sei uno spreco Adrian!"borbotta innervosita. Uno spreco? L'ha detto davvero?
"Uno spreco?"ripeto con un sorriso tirato "significa che mi piace essere tale e vivere in tale condizione..."ribatto scuotendo la testa "ora porto il mio cervello sprecato nel mio corpo a prendere un caffè, vieni con me oppure vai verso qualcun altro che sfrutta le proprie potenzialità? Comunque non mi pare che nemmeno tu lo stia facendo Grace. Nascondi i tuoi quadri migliori e mostri al tuo professore delle cose mediocri. Proprio come me, sei uno spreco e non ti metti in gioco, perché non vuoi subire altre conseguenze che la vita ha in serbo per te se lo facessi!" Urlo facendola indietreggiare.
"Ci posso arrivare a piedi alla lezione testa dura e affogati con quel caffè!"urla irritata.
"Oh me lo sorseggerò in tutta tranquillità in tua assenza!"le urlo dietro mentre mi sorpassa e se ne va verso un punto indefinito,perché deve finire sempre così tra di noi! Dannazione!Grace
Inutile dire che durante tutta la lezione sono stata distratta. Tutta colpa di Adrian! Credo di aver utilizzato il termini sbagliato in realtà definendolo uno spreco, ma lui lo ha fatto con me quindi ci possiamo ritenere pari? Perché mi faccio tutti questi problemi? Lui è lui,io sono fuori di testa quindi che casino. Poggio la testa sul banco attirando l'attenzione del professor Shepperd. Come tutti dovrei raccogliere le mie cose e andare via ma non posso. Sollevo la testa e punto lo sguardo verso la finestra,fuori vedo una Ferrari nera. No, aspetta non sarà qui per un agguato?! Non mi va di litigare. Prima che il professore mi dica qualcosa pongo io una domanda.
"C'è un uscita secondaria?"domando con un sorriso da psicopatica. Kristin e Joseph sono usciti prima,ora mi ritrovo sola a dover affrontare Adrian e non sono brava con le scuse e poi anche lui mi ha offesa!
"Quella di emergenza, ma per quale motivo?"domanda accigliandosi il professore. Si sistema gli occhiali da vista e mi osserva con un cipiglio. Sembra dire questa è fuori di testa,si professore lo sono e non sa quanto!
"Oh curiosità..."prendo le mie cose "me la potrebbe indicare?"domando incamminarono verso la porta per uscire dall'aula .
"Da chi sta scappando Grace?"domanda con un sorriso divertito.
"Da qualcuno di talmente simile a me da spaventarmi.Lo crede possibile? A volte ho persino paura che mi legga nella mente..."mormoro, ma perché diavolo sto dicendo una cosa del genere al mio professore!
"Non credo in molte cose Grace ma nell'affinità tra menti si. Cosa c'è che la spaventa così tanto da voler scappare?"prosegue mantenendomi la porta d'uscita aperta.
"La distruzione...è quello che mi viene meglio e lui essendo simile a me è bravo quanto me nel farlo.Non voglio farmi male tutto qui,voglio frenare la caduta..."mormoro fuori di me.
"Perché non provare a cadere invece? Quali sono i rischi?"prosegue .
"Ferite...e la possibilità di non potermi più rialzare..."rivelo. I suoi occhi di ghiaccio mi scrutano,perché tentate tutti di potermi leggere? Meglio non leggere ciò che si cela nella mia mente .
"È così giovane mi rialzo io nonostante la mia età e non dovrebbe farlo lei..."afferma perplesso e si acciglia maggiormente.
"Probabilmente perché lei non è caduto senza paracadute da una vetta alta tutte le volte in cui è successo a me..."proseguo "ci vediamo alla mostra professore..."scappo letteralmente dalle sue grinfie. Ci manca solo che il professore tenti di entrare nella mia mente. Apprezzerebbe meno la mia arte di come fa ora. Poi è stato talmente freddo tutto il tempo ora deve iniziare ad avere sensibilità.
"La smetta di fuggire Grace, la vita va affrontata alla fine si finisce per diventare un fantasma se non la si affronta..."asserisce lapidario alle mie spalle.
"Magari voglio diventare un fantasma..."rivelo prima di uscire dall'uscita di emergenza. Nella mia testa si avvia un inno alla vittoria, ma appena incontro una paio di gemme smeraldo mi rendo conto di essere caduta nella sua trappola. Ha previsto che avrei visto la sua macchina e sarei scappata da qui. Mi osserva qualche secondo in silenzio con un sorriso trionfante .
"Per essere uno spreco ti piaccio parecchio a tal punto da rovistare nella pattumiera..."lo schernisco.
"Mi hai definito tu come tale per prima..."asserisce con sguardo severo. Ha ragione non posso negarlo.
"Sei qui per..."lascio in sospeso la frase,per quale motivo è qui non riesco proprio a capirlo. Pensavo che si rintanasse in palestra,magari che andasse dai suoi amici per sparlare di me.
"Risolvere, odio lasciare le cose in sospeso. Prima ero troppo incazzato per farlo e poi tu avevi la tua lezione del cazzo..."afferma con una certa schiettezza.
"Come vorresti risolvere? Siamo entrambi consapevoli di non essere capaci di chiedere scusa..."mormoro girando gli occhi al cielo.
"Non lo so Grace, ma credo che parlare sia la soluzione..."fa spallucce, parlare? E cosa dovremmo dirci ? Ci siamo insultanti , ci siamo appena detti di non essere capaci di chiedere scusa! Di cosa dovremmo parlare? Di quanto fa caldo oggi a Miami?!
"Ho esagerato non sono affari miei. Odio essere giudicato soprattutto da te che dovresti capire..."conclude con tono schietto. Si tira i capelli indietro,spalleggia la schiena ad un tronco alle sue spalle e attende che faccia la mia mossa.
"Vale lo stesso, insomma puoi fare quello che vuoi con il tuo cervello..."mormoro. Guardo un punto fisso sulla sua maglietta per non guardarlo negli occhi. Non so che espressione abbia ma non ho nemmeno il coraggio di guardarlo. Sollevo lo sguardo lentamente noto le sue labbra sollevate verso l'alto in un ghigno. Il naso adornato dal piercing,i suoi occhi furbi e svegli mi scrutano attenti.
"Sei in difficoltà Grace?"mi provoca con uno dei suoi soliti sorrisetti da stronzo.
"No, affatto non sono abituata a questo genere di cose. E' come chiedere ad un asino di volare..."mormoro. Si slancia dalla corteccia e si incammina come un predatore fiero nella mia direzione,sembra pronto a tutto e a prendersi tutto.
"Nella nostra mente come nella realtà che io e te conosciamo ogni cosa che è possibile Grace. Alla fine nel paese delle meraviglie ci sono più cose surreali che reali basiamoci sul criterio della follia per giudicare come abbiamo sempre fatto..."sussurra lascivo colpendo con il suo fiato caldo la pelle stranamente fredda del mio viso.Perdizione e follia, un mondo contorto che solo due persone anomale come noi possono abitarlo.

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RomanceAdrian e Grace, sono stati distrutti dalla vita in modo diverso. Entrambi sopravvivano ma hanno smesso di vivere. Tutto cambia con il loro incontro. La follia che anima le loro menti, inizia ad animare la realtà. Insieme iniziano a rincorrere la...
Capitolo 38
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