抖阴社区

                                    

Mi risveglio improvvisamente nel cuore della notte. Sollevo la schiena dal letto e cerco con lo sguardo Adrian. Non c'è. Mi alzo in piedi incurante di essere nuda e lo cerco per tutta la stanza. Apro la porta del bagno, ma niente. In salotto non c'è. Che diamine di fine ha fatto? Mi ha lasciato qui sola? Torno in stanza e noto che ci sono ancora le sue valige. Non è andato via. Vedo un bigliettino sul comodino del suo lato.

Preparati Alice, si avvicina il momento di svegliarsi e tornare a vivere nella realtà...

Semplici parole che mi fanno capire che il sogno,
la follia,
il caos che ci siamo portati dietro sta per finire.
Mi lascio cadere lentamente contro il muro.
Non c'è incertezza.
Non c'è una parola che mi faccia sperare che torneremo alla realtà insieme.
Tu resti nel tuo mondo e io torno nel mio senza di te.
Non sono pronta a lasciarti.
Voglio provare a starti accanto qualsiasi cosa tu stia facendo o abbia fatto.
Si lotta insieme e non voglio lasciarlo solo in un momento di difficoltà.
Strappo il bigliettino con fare isterico e torno in piedi. Prendo il mio cellulare e provo a chiamare Adrian, il telefono squilla ma lui non risponde. Lo richiamo, ancora e ancora ma nulla. Sembra non voler dare ascolto alla mia voce. Stringo il cellulare fra le mani con rabbia e lo lancio contro il letto.
"Lo sapevo che finiva così..."borbotta Harley.
"Gli uomini ci abbandonano sempre"rimarca Alice.
"Sei proprio una sciocca Grace..."prosegue Harley scuotendo il capo.
"Shh silenzio..."urlo portandomi le mani fra i capelli con fare esasperato "state in silenzio! Non voglio ascoltarvi"proseguo con voce flebile. Sto cadendo piano piano nella mia routine autodistruttiva. Loro sanno come andrà a finire. Non ho intenzione di cedere senza lottare.
"Non puoi vincere questa battaglia Grace. Lui come suo fratello è un mostro ti ha usato ed è andato via. Nessuno potrà mai amarti. Non dovevi fidarti. Lui ti ha abbandonata" conclude Harley con tono lapidario.
La sua voce forte e decisa rimbomba nella mia testa facendo eco.
Le sue parole riecheggiano e si ripetono come un disco rotto nella mia mente.
"Non mi ha abbandonata, lui è diverso. Lui vuole proteggermi..."ribatto scuotendo la testa. Bussano alla porta e una speranza si accende nei miei occhi. Spero che sia lui. Afferro la sua maglietta e me la infilo frettolosamente.
Non ho la certezza che sia lui meglio coprirsi.
Apro la porta e mi appare davanti Lily con occhi carichi di lacrime.
"Tutto bene?"sussurro alle sue spalle emerge la figura di Kristin leggermente intontita.
"Dove sono?"domanda Lily fiondandosi in stanza.
"Non lo so..."biascico facendo spallucce.
"Non promette bene Grace. Sono spariti tutti e tre, di notte. Senza lasciare alcuna traccia..."asserisce Lily con tono carico di rammarico. Volgo lo sguardo verso Kristin che mi fissa con fare interrogativo.
"Non abbiamo altra chance se non quella di aspettare"ribatte Kristin  facendo spallucce.
"Non me ne starò qui tranquilla ad aspettare, sai dove si trova la stanza di Candice?"
"Cosa hai intenzione di fare?"
"Una piccola vendetta niente di più..."sorrido divertita.
"Credo sia quella accanto alla mia..."
"Perfetto allora vai nella tua stanza, fai finta di non sentire nulla e qualsiasi cosa accada, sappi che sto pareggiando i conti"ridacchio facendo oscillare la testa. Salterello verso la mia stanza e mi prendo i vestiti necessari. Tutto rigorosamente nero.
"Ma cosa diavolo dici?" Borbotta Kristin.
"Lei è colpevole la deve pagare!"urlo furiosa per poi scoppiare a ridere. "Solo per qualche ora, un'ora può durare un secondo oppure per l'eternità. Non sai quanto ho aspettato questo momento..."ridacchio.
"Sei fuori di testa, cosa diamine stai dicendo?"
"Nulla ma credo che sia arrivato il momento in cui tu torni nella tua stanza e fai finta di nulla. Apro la porta e la spingo fuori e la incito a raggiungere la sua.

Busso un paio di volte alla porta della stanza di Candice. Appena apre leggermente la porta do un calcio contro la porta e la faccio sbattere direttamente contro il suo volto che la fa cadere a terra come un sasso. Chiudo la porta dietro di me e la prima cosa che faccio è tapparle la bocca e trascinarla letteralmente in bagno. Candice è stordita non capisce ciò che faccio. Ma i bagni sono insonorizzati e nessuno potrà sentirci. Lancio Candice come un sacco di patate contro il muro e inizia ad urlare.
La paura ha un suono particolarmente eccitante. Soprattutto sapendo che ora è lei ad avere paura. Chiudo la porta del bagno a chiave e mi infilo la chiave nella tasca posteriore dei jeans.
"Smettila di urlare finirai senza voce e non ti sentirà nessuno comunque ..."ribatto ridendo. Sfilo la cintura dell'accappatoio e mi avvicino.
"Cosa cazzo vuoi fare?"urla in preda al panico.
"Semplicemente farti provare ogni maledetta sensazione che ho provato io quella notte"ribatto sorridendo. La afferro le spalle e la sbatto contro il muro. Oscilla come se avesse le vertigini. "La senti la testa che pulsa?"domando divertita. "Il cuore che batte come se fosse impazzito"aggiungo. Come uno scatto la volto prima che cada al suolo e le lego le mani. "Com'è sentire il proprio corpo non rispondere?"proseguo sbattendola con forza disumana contro il muro. Una spaccatura si forma sulla sua fronte.
"Me lo dovresti dire tu!"ribatte con odio.
"Proviamo ora a vedere che sensazione si prova quando ti manca il fiato!" Ribatto fuori di me. La lascio cadere contro il muro e apro il lavandino. Dal riflesso dello specchio vedo che si sta alzando in piedi. Apro il rubinetto al massimo.
"Quello che mi stai facendo non cambierà quello che ti è successo..."ribatte aspra.
"Cambierà te e ti lascerà una cicatrice impressa sulla tua anima che non potrai dimenticare"urlo fuori di me. Appena il rubinetto è ricolmo d'acqua, lo chiudo.
"Sei una pazza..."ribatte.
"Se lo dici tu è un complimento"ridacchio voltandomi. Corre contro di me e tenta di darmi una testata, che scanso. La afferro per la nuca e blocco il suo corpo più esile. "Com'è essere vittima? Vittima di una propria vittima? Vittima dei propri crimini?" Sussurro. Prima che mi possa rispondere afferro la sua nuca e la infilo con la testa nel lavandino. L'acqua che prima era candida si sporca di rosso, il rosso del suo sangue.
"Ti hanno lasciato in una pozza di sangue! Nel sangue della tua purezza! Merita di morire Grace!"urla Harley.
"Non ucciderla Grace! Diventeresti un mostro peggiore di quello che è lei..."sussurra Alice stringendosi al suo coniglio.
"Voglio solo fargliela pagare!"urlo fuori di me. Sollevo la testa di Candice dal lavandino. E avvicino il suo volto al mio viso "ti manca il respiro, tutto gira, non capisci quasi più nulla, ma questo è il momento migliore per dire la verità! Chi cazzo si è preso il mio corpo? Chi sono i veri colpevoli!"
Voglio sentire urlare, dalla paura che si anima nei suoi occhi, la verità!
"Non lo sai vero!"ridacchia divertita. "La verità risiede in chi ha paura di perdere la sua vita. Quindi facciamo un compromesso, la tua vita per la verità!"urlo fuori di me. Le afferro i capelli e le faccio reclinare il capo. "Voglio sentire pronunciare i loro nomi..." proseguo aumentando la presa.
"Kurter, Tom...Dan e io..."biascica.
"E Jonathan?"domando accigliandomi. Può essere che l'unico volto che io ricordi sia innocente?
"Sei propria una pazza se credi che quella mezza femminuccia potesse farti del male. Lui voleva semplicemente parlarti prima che il gioco avesse inizio. Voleva salvarti è stato costretto ad assistere ed era troppo fatto per fare qualcosa..."ribatte ridacchiando. Le afferro la sua folta chioma e la sbatto contro il vetro sopra il lavandino.
"Se parli parlerò anch'io e non so per chi la pena sarà più grave. Io posso sopravvivere in un carcere, ma tu? Tu verresti annientata!"urlo e la lascio andare. Prendo la chiave e apro la serratura. Adrian deve sapere la verità!
Il suo lupo bianco è innocente.
"Ti credi meno mostro di me?" Urla Candice, dal bagno.
"No, adesso siamo pari bambolina..."ammicco. Esco dalla sua stanza e corro verso la mia devo trovare il modo per chiamarlo. Kurter è maledettamente colpevole!

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