Iniziò tutto il 20 novembre 2015. Avevo esattamente 13 anni quando ero convinta di essere emo. E frequentavo la 3 media. Ero una ragazza molto timida, e spesso mi facevo mettere i piedi in testa. Ed proprio per questo che i miei compagni di classe mi prendevano in giro. Ma è grazie a loro che ora sono qui. A raccontarvi ciò. I miei genitori, per fortuna, erano i migliori. E lo sono tuttora. Mi aiutavano, qualsiasi cosa mi accadesse. Loro erano lì. Pronti a difendermi da tutti e tutto. Mi prendevano di mira perché mi vestivo male, perché ero fissata con gli anime, e per le mie più grandi passioni. Come Karate, ad esempio. Io li ignoravo, ogni giorno che passava, loro continuarono sempre di più. Finché arrivò il giorno. Il giorno in cui tutto cambiò. Il giorno che ho aspettato da tanto. A metà aprile, vi erano gli esami. Proprio quando ebbi finito il primo esame, uscì da scuola, fiera di quel che ho detto e interpretato. I miei genitori purtroppo non potevano venire per cause lavorative. Quindi mi toccò tornare a casa di mia nonna da sola.
Quando uno di quei fastidiosi bulletti dei miei stivali mi si avvicinò minacciosamente. Cercando di intimorirmi. Ma io non mi tirai indietro. Sta volta dovevo reagire. Così lui, mi tirò un pugno dritto all'occhio. Sentivo il dolore accumularsi e le lacrime scendere. Con rabbia e sconfitta, Mi alzai debolmente. Con decisione prendo una pala da giardino e gliela sbatto in testa, più e più volte. Fino a che non si vedeva un pezzo del suo cervello. Guardai il corpo sanguinante a terra,per poi vedere i suoi amici scioccati e terrorizzati che fissavano la pala nella mia mano. Li ho minacciati. Dicendo che se avrebbero aperto bocca, sarebbe accaduta la stessa fine. Buttai la pala a terra, e scappai. Non raccontai niente a nessuno. E ancora oggi mi ricordo bene tutto.
Sono Nancy, e questa è la mia storia.