?mode=1&language=1&lim=&search=&utm_source=rss ¶¶ÒõÉçÇø - Discover a World of Unlimited Stories https://static.wattpad.com/be/image/logo.gif?v=1752004918 ?mode=1&language=1&lim=&search=&utm_source=rss /1547221203-stranger-w-norman-reedus-eng-moodboard?utm_source=rss<b>imxellex / 24 pages</b><br/>"Stranger" is not a love story. It's a story of drama, fear, anxiety, joy, frenzy, alcohol, and drugs. It's the story of Olivia-a thirty-four-year-old woman born in Rome, now living in New York City. A music professor at Columbia, she moves betwee..."Stranger" is not a love story. It's a story of drama, fear, anxiety, joy, frenzy, alcohol, and drugs. It's the story of Olivia-a thirty-four-year-old woman born in Rome, now living in New York City. A music professor at Columbia, she moves between lecture halls and underground clubs, swinging between the rigor of her profession and the chaos of her nights. Her life is a constant balancing act. By day, Olivia is composed, magnetic, intelligent-a respected teacher and an artist who helps her students find their voice through music. By night, the city pulls her into its whirlpool: smoke, drugs, dim lights, moving bodies, endless glasses of bourbon. And then there's Norman. A stranger, yet oddly familiar. An unexpected variable in a life Olivia thought had already been written. He's unlike any man she's ever met-unimpressed by her masks, unwilling to settle for the half-truths she feeds everyone else. He's direct, intense... maybe dangerous. Something about him draws her in-and terrifies her at the same time.

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]]>/1519398917-straniero-w-norman-reedus-moodboard?utm_source=rss<b>imxellex / 64 pages</b><br/>"Straniero" non è una storia d'amore. È una storia di drammi, di paure, ansie, gioia, frenesia, alcool e droga. È la storia di Olivia, una donna di trentaquattro anni nata a Roma che vive a New York City. Professoressa di musica alla Columbia, si ..."Straniero" non è una storia d'amore. È una storia di drammi, di paure, ansie, gioia, frenesia, alcool e droga. È la storia di Olivia, una donna di trentaquattro anni nata a Roma che vive a New York City. Professoressa di musica alla Columbia, si muove tra le aule accademiche e i locali underground, oscillando tra il rigore della sua professione e il caos delle sue notti. La sua vita è un costante equilibrio precario. Di giorno, Olivia è composta, affascinante, intelligente; una docente rispettata e un'artista che insegna ai suoi studenti a trovare la propria voce attraverso la musica. Di notte, invece, la città la risucchia nel suo vortice: fumo, droga, luci soffuse, corpi in movimento, bicchieri di bourbon che scorrono senza fine. Poi c'è Norman. Un estraneo eppure familiare, una variabile inaspettata in un'esistenza che Olivia credeva già scritta. Lui è diverso dagli uomini che ha conosciuto, non si lascia incantare dalle sue maschere, non si accontenta delle mezze verità che rifila a tutti. È diretto, intenso, forse pericoloso. Qualcosa in lui la attrae e la spaventa allo stesso tempo.

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]]>/713719942-georgia-with-jeffrey-dean-morgan-welcome?utm_source=rss<b>imxellex / 132 pages</b><br/>Estratto: «Dimmi un po', l'hai trovato quindi il tuo posto nel mondo?» Rimaniamo a guardarci per qualche secondo. Il suo viso è nella penombra e non riesco a capire dove finisca la sua pupilla e dove inizi l'iride. Abbasso gli occhi e guardo le su...Estratto: «Dimmi un po', l'hai trovato quindi il tuo posto nel mondo?» Rimaniamo a guardarci per qualche secondo. Il suo viso è nella penombra e non riesco a capire dove finisca la sua pupilla e dove inizi l'iride. Abbasso gli occhi e guardo le sue mani intrecciate intorno il collo della bottiglia. Annuisco. «E dov'è?» Sorrido. Aspetto qualche secondo prima di rispondere. Jeffrey prende un sorso di birra e seguo i suoi movimenti, per poi incontrare il suo sguardo. Ha un sorriso furbo accennato sul suo viso e la sua espressione è rilassata. Non dovrei dire quello che sto per dire, so che mi metterò nei guai. «Ho imparato che la cosa importante non è il luogo, ma le persone che ci circondano.» Faccio una piccola pausa giusto per prendere un sorso di birra e farmi coraggio. Porto lo sguardo fuori da questo locale, dove la pioggia continua a cadere. Le gocce, illuminate dai fari delle macchine, sembrano milioni di aghi luminosi. «Sono nel posto giusto, quando sono con le persone giuste.» Sposto lo sguardo su Jeffrey. Mi sorride di sbieco e poi poggia la birra sul tavolo. Si guarda velocemente intorno, come se controllasse che nessuno stesse venendo da noi, così da non rovinare questo momento. Si fa poi più vicino, affianca il suo viso al mio, mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio ed io ho un brivido lungo la spina dorsale. Si avvicina ancor di più e sento il suo respiro che si scontra contro il mio collo. «Se dobbiamo vederla in questo senso, ora sono nel posto giusto, al momento giusto, con la persona giusta.» Ho una fitta alla bocca dello stomaco e per poco non mi esce un piccolo lamento dalle labbra. Si allontana, mi guarda con i suoi occhi scuri e poi porta la sua mano sinistra all'altezza della guancia, sfiorandomela. Rimane per un paio di secondi in questa posiziona e poi rimette apposto la ciocca di capelli. Mi sorride, si passa velocemente la lingua sulle labbra e si rimette al suo posto. 18/04/19

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