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Nei giorni successivi rimasi giorno e notte attaccata al telefono nell'attesa di una chiamata di Hawks.

Speravo che lui sapesse qualcosa, perchè ero certa che in precedenza all'incidente che era avvenuto un anno prima io e lui ci conoscessimo, come me ed Ereaser.

Proprio mente pensavo a ciò mi squillò il telefono, quindi controllai chi fosse: era un numero sconosciuto.

Risposi frettolosamente e riconobbi fin da subito la voce dell'Hero.

*inizio chiamata*

Hawks: "Buongiorno!"

"Ciao. Cosa vuoi? Non posso stare troppo al telefono o mi sentiranno." dissi, cercando di risultare il più fredda e disinteressata possibile.

Hawks: "Incontriamoci stasera sul palazzo della mia agenzia a mezzanotte."

"Va bene, a dopo." dissi, per poi attaccargli il telefono.

*fine chiamata*

Finita la chiamata misi il telefono sul comodino e mi stesi sul letto ripensando a quello che stavo per fare.

Qualunque cosa mi avesse detto Hawks quella sera ero sicura avrebbe riguardato anche Ereaser Head.

Era lui il fulcro della questione e questo mi faceva ancor di più interessare a lui.

Forse prima dell'incidente lo conoscevo o addirittura avevamo una relazione, visto che sia io che lui provavamo un'attrazione particolare l'uno per l'altro.

Questo era ciò che temevo di più.

Sapere che forse io stavo con lui mi preoccupava perchè sapevo che probabilmente le cose si sarebbero complicate ancor di più: un Villain ed un Hero non possono stare insieme.

Mentre ero persa tra i miei pensieri qualcuno spalancò la porta: era Touya.

Dabi: "Hey T/n, che fai?"

"Mi annoio."

Dabi: "Posso entrare?"

"Sono ancora arrabbiata per lo scherzo dell'altro giorno." dissi mettendo un falso broncio, così che capisse che ero ironica.

Dopo aver detto ciò mi voltai dall'altra parte del letto per non guardarlo e mettermi a ridere.

Dabi: "Come posso farmi perdonare?" disse sorridendo per la comicità della situazione.

Non risposi, semplicemente lo guardai, facendogli intendere con un solo sguardo.

Si stese affianco a me e mi prese per la vita per avvicinarmi a lui.

Io rimasi ferma, in attesa di una qualche scusa da lui, una scusa che non dovetti attendere a lungo.

Dabi: "Scusa..."

"Ok." dissi, voltandomi verso di lui e guardandolo negli occhi.

Mi sembrava preoccupato, nonostante cercasse di nascondermelo.

Pensai di chiedergli di confidarsi con me, quando però lui precedette la mia richiesta con un altro quesito.

Dabi: "Senti, sta succedendo qualcosa? Sembri diversa dal solito..." disse in modo serio.

"No, tranquillo."

Dabi: "Ok..." 

Non mi sembrò molto convinto, ma se gli avessi rivelato i miei dubbi non sapevo cosa avrebbe potuto fare, quindi decisi di mentire.