抖阴社区

19 JACE

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«Sono un idiota.»
Da quando siamo tornati a casa, la sera dopo la festa, Nail non fa altro che ripetere le stesse parole.

«Te lo dico da anni», rispondo, scuotendo la testa con una smorfia.

«Selene non mi perdonerà mai per averla chiamata "sorellina" davanti a tutti», ammette, con un'espressione dispiaciuta.

«Non sei stato tu a parlare, ma l'alcol», osservo cercando di giustificarlo.

«Sono stato un doppio idiota», continua, abbassando lo sguardo. «Mi sono fidato di Mark, mi aveva assicurato che il drink che mi aveva portato era analcolico. Mi sono fatto fregare.»

«Certo che per farti ubriacare basta veramente poco. Sei proprio una femminuccia, non riesci a reggere nemmeno un bicchiere. Sicuro di essere mio fratello?»
Nail mi fulmina con lo sguardo.
«Questo non migliora la situazione.»
«Che situazione?» chiedo, facendo finta di non capire.
«Lascia stare...» risponde scuotendo la mano, «...te ne accorgerai tu stesso.»

Tralasciando il fatto che sapevo benissimo cosa stava cercando di dire, in fondo non aveva tutti i torti.
Nei corridoi, in aula e durante le lezioni, la gente non faceva altro che spettegolare su quello che era successo la sera prima, inventandosi storie assurde.

...

Quando l'ultimo corso della mattinata finisce, mi precipito fuori dall'aula per raggiungere mio fratello, ma vengo fermato da Ashley.
«Ciao Jace, possiamo parlare?» mi chiede con tono fin troppo dolce.
«Ho da fare», rispondo, cercando di chiudere subito la conversazione, ma lei mi si para davanti, facendo finta di non avermi sentito.
«Ho saputo di Serena, non sapevo fosse vostra sor...»
«Selene. Si chiama Selene», la interrompo, senza nemmeno sapere il perché ho voluto precisarlo.
«Sì, Selene», risponde lei, con tono infastidito. «Non sapevo fosse vostra sorella, mi dispiace essermi comportata in maniera arrogante nei suoi confronti.» Mentre dice questo, arrotola un ciuffo di capelli rossi intorno al dito.
«Ok», dico, cercando di troncare la conversazione per allontanarmi, ma lei mi ferma di nuovo, guardandomi con sguardo interrogativo.
«Solo ok!?» Il suo volto esprime stupore e incredulità.
Stanco della sua presenza, mi avvicino a pochi centimetri dal suo viso.
«1. Se sia o meno mia sorella, a te non dovrebbe importare», dico con un sorriso sottile. «O forse pensavi di essere così importante da dover sapere ogni dettaglio della mia vita e di quella di mio fratello?»
Lei fa un passo indietro, quasi intimorita, ma cerca di nasconderlo alzando il mento con aria di sfida.
«2. Se ci tieni davvero, le scuse le devi fare a Selene, non a me», aggiungo, ridendo sarcasticamente. «Anche se, a giudicare da come ti comporti, mi sembra che stai cercando solo di convincerti che hai una minima possibilità con me, senza renderti conto che ragazze come te non le vorrei nemmeno affianco per una notte.»
Se prima cercava di fare la finta dura, ora vedo vacillare la sua sicurezza. Per un istante, mi sembra che i suoi occhi diventino lucidi, ma nonostante tutto, continua a guardarmi con aria di superiorità.
«3. Dovresti smetterla di immischiarti in cose che non ti riguardano. Non sei il centro dell'universo, anche se sembri crederlo», dico, allontanandomi. «Se ho bisogno di svuotarmi le palle, non ho certo bisogno di te per farlo. Quindi smettila di girarmi intorno, non ti voglio e mai ti vorrò.»
Mi allontano senza voltarmi, ma riesco a sentire il suo sguardo seguirmi fino a quando non scompaio dal suo campo visivo.

All'ingresso della mensa trovo mio fratello intento a chiacchierare con alcuni ragazzi.
«Sì, anche quest'anno la organizziamo!»
«Fantastico! Non vediamo l'ora. Ci vediamo a lezione, Nail!» dice uno dei ragazzi, salutandolo con una pacca sulla spalla.
Quando mio fratello si volta, il suo sguardo incrocia il mio. Sorride.
«Eccoti finalmente! Sto morendo di fame! Ma che fine avevi fatto?»
«Sono stato fermato da Ashley.»
Cerco di tagliare corto. Senza aspettare una sua risposta, apro le porte della mensa ed entro.
Faccio un passo dentro, con Nail al mio fianco, e subito noto che il brusio iniziale è svanito. Alcuni studenti ci lanciano occhiate curiose, altri intimorite.
Non ci vuole molto a capire che stanno parlando di noi, e appena si accorgono della nostra presenza, tutti si ammutoliscono, tranne uno.
Senza dire una parola, Neil mi capisce al volo, sposta lo sguardo alla ricerca di Selene e, quando la trova, si dirige verso di lei.
Io mi dirigo verso il ragazzo che, nonostante gli ammonimenti dell'amico, continua a parlare.
«Ti giuro! Ma come fai a non sapere di chi sei inc...»
Non gli do il tempo di finire la frase. Con uno strattone lo faccio voltare con le spalle verso il tavolo e lo stendo sul piano.
Con la coda dell'occhio vedo Selene alzarsi in piedi.
«Stai qui, ci pensiamo noi», dice mio fratello, prendendola per il gomito per trattenerla.
La vedo annuire senza resistenza, così torno a concentrarmi sul ragazzo di fronte a me. Lui mi guarda con occhi sbarrati, una goccia di sudore che gli bagna la fronte.
«Cos'è? Ora non parli più?» gli chiedo, stringendogli il colletto e avvicinando il suo viso al mio.
«I-io n-non...» il suo volto diventa paonazzo. Non gli lascio il tempo di rispondere. Stringo la mano in un pugno e gli sferro un colpo dritto sullo zigomo, colpendogli in pieno anche il naso, che inizia a sanguinare.
Alla vista di quella scena, sento un sussulto generale tra gli studenti, che restano pietrificati.
Lascio andare il ragazzo, che rotola giù dal tavolo, quasi privo di forze.
«Se non volete fare la sua stessa fine...» dico, indicando il ragazzo che, ormai mezzo in ginocchio, striscia verso il gruppo di amici. «...chiudete quella cazzo di bocca!»
«Se sento ancora qualcuno pronunciare...» Nail cerca di intervenire, ma proprio in quel momento, approfittando della sua minima distrazione, vedo Selene divincolarsi dalla sua presa e allontanarsi.

«Adesso basta!» urla Selene.
In quel momento, l'attenzione non è più su di noi, ma su di lei.
«Volete sapere la verità?» chiede, guardandosi intorno come se cercasse una risposta.
«Mio padre è morto pochi mesi fa in un incidente, e mia madre mi ha costretta a vivere con lei e la famiglia del suo nuovo compagno. Sì, proprio così. Questi due ragazzi che tanto ammirate sono i miei nuovi fratellastri, e vi assicuro che è la cosa peggiore che mi sia mai capitata...»
Scuote la testa con un sospiro.
Non avrebbe dovuto importarmi, ma sentire quelle parole mi ha colpito più di quanto avrei pensato.
«Non lo dico perché siano delle brutte persone...» ride amaramente. «Dio, non li conosco nemmeno! Ma è la cosa peggiore che mi sia capitata, perché ogni maledetto giorno che li vedo, che mi sveglio nella loro casa...» sottolinea con forza la parola loro, «...mi rendo conto che la mia vita non sarà più la stessa e che non potrò rivedere più mio padre.»
Pronuncia queste ultime parole con un nodo in gola.
«Quindi NO! Non sono incinta, non sono mai andata a letto con nessuno dei due, e non ho fatto nulla di quello che state dicendo in giro!»
Le sue parole sono disperate, come se stesse cercando di giustificarsi per qualcosa che non ha fatto. Percepisco quanto le osservazioni della gente la feriscano. Come se il fatto che siamo suoi fratellastri fosse qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa da nascondere.
Ogni ragazza di questo college sarebbe felice di essere al suo posto, eppure lei, che avrebbe l'opportunità di essere veramente nostra sorella, ci schifa, si vergogna di noi al punto da sentire il bisogno di giustificarsi con persone che nemmeno conosce..

Sono talmente perso nei miei pensieri che non mi rendo nemmeno conto che la campanella è suonata e la mensa si è quasi svuotata.
Mi guardo intorno in cerca di Selene, ma non la vedo.
«Credo sia andata a casa. Questa giornata deve averla distrutta psicologicamente. La gente sa essere proprio stronza», mi dice Nail, passando una mano tra i capelli.

Non potrò più rivedere mio padre...

Quella frase rimbomba nella mia testa. È lo stesso pensiero che mi ha dilaniato giorno dopo giorno, quando nostra madre è morta.
In quelle sei parole, ho sentito tutto il suo dolore.

«Jace...» mi richiama Nail, guardandomi con una serietà che non gli appartiene.
«Lo so che non ti interessa nulla che non riguardi te stesso e non te ne faccio una colpa, ma Selene ormai fa parte della nostra famiglia, e non sta per nulla bene.»
Non rispondo. Non so nemmeno cosa dire. Ma so che le sue parole hanno senso.
«Quando è morta nostra madre, abbiamo avuto la fortuna di avere Kan affianco. Ci ha cresciuti sia come padre che come madre, non ci ha mai fatto mancare nulla, soprattutto l'affetto e il sostegno per andare avanti...» i suoi occhi si fanno lucidi.
«Nail...» lo richiamo, sapendo quando odi quando evoca la morte di nostra madre per convincermi a fare qualcosa, ma lui continua come se non avesse sentito.
«Selene, oltre a essere costretta a vivere con degli estranei, non può nemmeno contare su sua madre...» fa un sospiro. «Questa mattina l'ho sentita parlare con l'avvocato, diceva che Selene non se la sente di parlare e che attualmente è seguita da un terapista.»
«Un terapista?» chiedo, sorpreso. Non mi sembra proprio il tipo.
«È sembrato strano anche a me.» afferma Nail.
«Non mi è mai piaciuta Annabel, da quando è entrata nella nostra vita e per l'effetto che ha avuto su nostro padre», dico. C'è qualcosa che non mi quadra, e voglio scoprire di cosa si tratta. «Per questo voglio scoprire cosa sta succedendo.»afferma mio fratello, quasi come mi avesse letto nel pensiero.
Estraggo il telefono dalla tasca per vedere l'orario.
«Devo andare», dico, incamminandomi.
«Dove stai andando?» mi chiede mio fratello, preoccupato.
«A interessarmi di qualcosa che non riguardi me stesso. È questo che volevi, no?»
Nail scuote la testa.

«La cosa dovrebbe farmi piacere, ma la verità è che la cosa mi preoccupa abbastanza. Tu che ti interessi di qualcuno che non sia te stesso, se questo non è un sogno, non ho la minima idea di cosa ti stia passando per la testa»afferma.

Per un secondo mi guardo dentro, interrogandomi sul perché lo stia facendo. Ma la verità è che nemmeno io lo so, o forse la realtà è che non voglio saperlo. La risposta, se mai esiste, è troppo scomoda da affrontare.

Hearts  on the roadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora