||One shot|| richieste chiuse

linguaggio volgare

<<Bastardo>> disse Sukuna seccato <<Hai osato toccarla!>>

Come mi sono ritrovata in questa situazione?
Nel clan Gojo io sono sempre venuta meno, mio fratello era il vero prodigio solo per la sua esistenza. Ho sempre provato ad essere simile a lui ma non gli sono mai nemmeno arrivata vicino.
Quando scopri che Sukuna aveva trovato un corpo provai a sconfiggerlo ma... fini che si innamoro di me.
Con gli altri si comportava come una merda e detestava essere comandato, ma gli chiedevo di smettere di fare qualcosa lui mi ascoltava senza fiatare. Non mi spiegavo il perché ma per un po' ho deciso di non tener conto di questo e pensare che il suo rispetto fosse perché me lo meritavo.

<<Continua a sanguinare! Non si ferma!>>

Eppure... dentro di me... non era possibile

<<Tamponare!>>
Morirò? Si... tanto non importerà a nessuno.
<<Bisturi 10>>
Ma.. la mia bambina?

[...]

<<Si svegliera?>>
<<Non possiamo saperlo, ma speriamo di sì>>
Itadori? Dove sono? Satoru?
<<Fratello?>> sussurai
Senti qualcuno prendermi le mani. Itadori? Sukuna?
Apri gli occhi.
Mio fratello.
<<Sorellina mia>>
Aveva la benda sugli occhi ma intuii che aveva pianto. Tentai di alzarmi ma mi blocco <<Sei ancora debole>> disse <<Sei rimasta ferita gravemente>>

<<Itadori? Sukuna?>>
Una cosa importante da dire è che mio fratello non era d'accordo con questa intesa che avevo con quella maledizione.
Però non sapeva...

<<Chiamali, entrambi>>
<<Y/n ti devo riposare>>
<<Devo parlare con quei due, è importante!>>
Lui sospiro e si alzo dalla sedia <<Te li mando a chiamare>>

Tempo meno di 5 minuti, Itadori era già lì sulla sedia accanto a me.
<<Y/n mi hai fatto una tremenda paura, temevo di averti perso>>
<<Itadori, era una femmina>>
Lui non capii e i miei occhi si riempirono di lacrime <<Volevo farti una sorpresa ma... non e sopravvissuta>> e scoppiai a piangere coprendomi il viso.

<<Vuoi parlare anche con lui?>>
<<Si>>

Sentii una mano, con delle unghie un po' più lunghe rispetto a quelle di Itadori, che mi accarezzava il braccio.
<<Andrà tutto bene Y/n>> disse <<Non è colpa tua>>

Io continuavo ininterrottamente a piangere senza calmarmi e lui continuava a coccolarmi e io...

...mi sentivo protetta da qualcuno che in realtà era un mio nemico naturale. Amavo quel nemico