Sono a terra, all'inizio del trampolino. Uno degli uomini mi afferra una caviglia e inizia a trascinarmi. Artiglio il bordo con le dita e calde lacrime mi bagnano le guance. Non voglio morire. Non così. «Ho capito la lezione. Lo giuro» grido.
Lui si ferma, si volta a guardarmi. «Non puoi essere bambino, nella squadra di Evan. Ripetilo, Tria!»
«Non...» sputo un fiotto di sangue. Trattengo un conato. Devo sopravvivere. «Non ci sono bambini, nella squadra di Evan».
«Ottimo» ringhia lui. Mi fa un mezzo ghigno soddisfatto, poi riprende a trascinarmi. Guardo gli altri due, immobili sul bordo della piscina a braccia incrociate. «Adesso vai a dirlo ai pesci».
Quando siamo in fondo mi solleva per le spalle, cerco di scalciare ma il mio corpo è gracile e magro, è ancora quello di un bambino, non posso niente di fronte al tizio che mi trattiene per i polsi. Siamo sul ciglio, lui mi volta in avanti con uno spintone. Sotto di me c'è un vuoto di tre metri. Sul fondo, uno strato sottile di acqua stagnante caduta da qualche perdita nel soffitto, che non attutirà in nessun modo l'urto. Deglutisco terrorizzato. Lui mi spinge in avanti.
Faccio resistenza con le scarpe, ma scivolo per gli ultimi centimetri. Perdo aderenza, i piedi oscillano sul vuoto. Lui mi sostiene senza sforzo, come se non pesassi affatto.
«Non farlo...» singhiozzo. La mia voce si spezza mentre lui resta impassibile.
Mi riporta di nuovo verso di sè. Tiro un sospiro di sollievo.
Quando i miei piedi appoggiano sul piano solido del trampolino, l'uomo mi fissa negli occhi e dice: «La legge del fiume non si infrange. Se tradisci, muori». Apre la mano e il vuoto mi mozza il respiro. Mentre cado, è ancora la sua voce ad accompagnarmi: «Ricordatelo, se sopravvivi».
L'impatto con il duro strato di mattonelle è forte, sbatto un fianco e rotolo da un lato. Il resto è confuso e ovattato. Non riesco a muovermi e il mio respiro è rapido e mi lascia fame d'aria. Riesco a cadere supino e osservo le travi di legno a volta sopra di me pensando che sarebbe stato meglio morire sul colpo che si stenti e freddo in un edificio abbandonato.
Gli uomini di Evan si allontanano dal bordo e immagino se ne siano andati. Chiudo gli occhi. Il tempo non esiste in posti come questo. Il respiro si calma e l'anestesia iniziale lascia il posto a un freddo intenso. Tremo dentro, perché il mio corpo è insensibile e immobile. Tremo tanto da perdere i sensi.
Cerco di riemergere dal sogno perché non voglio vederla, non voglio guardarle il viso, il corpo, voglio dimenticare che la morte si è portata via una ragazza così perfetta. Non adesso, non riesco a rivivere quei momenti proprio ora, ma mi hanno dato qualcosa che mi impedisce di svegliarmi, che mi getta di nuovo sul fondo di quella vasca olimpionica vuota dove aspettavo la fine.
Un tocco leggero mi sfiora la guancia. È delicato e caldo. Incapace di aprire gli occhi mi trovo a sperare che succeda ancora. La carezza si ripete più lunga, il calore si trattiene sul mio viso, passa dalle labbra alla fronte. Il mio corpo inizia a tremare.
Il contatto si interrompe. «Fallo ancora» mormoro.
Uno strusciare di stoffa alla mia destra e qualcosa di pesante e caldo mi copre il torace. È bellissimo. Tiro un profondo respiro mentre il calore mi avvolge.
«Sei vivo?»
Sembra il trillare di campanelli. Giro la testa e cerco di aprire gli occhi. Un lampo accecante mi attraversa il cervello. Riesco a emettere un gemito soffocato, un'ombra scura si china verso di me e perdo di nuovo i sensi.

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Unexpected love (FIWY 3)
Romance?Cosa ti succede, bimba?? ?Un ladro mi ha rubato l'anima?. Se gli altri avessero deciso che sei tu il cattivo della storia? ? Ci sono nodi eterni e scelte che tracciano un destino. ? Alex ha 18 anni ed è un ladro. Lo fa per vivere, perché è bravo...
52 - V per...
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