抖阴社区

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"Yongbok" sentii una fitta al cuore al solo pronunciare il suo nome dopo tanto tempo, era come se mi fossi dimenticato come si dicesse

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"Yongbok" sentii una fitta al cuore al solo pronunciare il suo nome dopo tanto tempo, era come se mi fossi dimenticato come si dicesse.
E con tutta quella musica non speravo che Jisung mi sentisse, nella mia testa ancora tutto quello che stavo vivendo non poteva essere reale.

Mi ritrovavo a pensare spesso a lui, anche se col passare del tempo sempre meno.
Avevo smesso di frequentare i luoghi dove ero solito andarci con lui e di svolgere tutte quelle attività che me lo ricordavano, tranne la musica.
Ero diventato un maestro nel raggirare le domande che mia madre faceva sul dove fosse finito e perché non lo vedeva più scorrazzare per casa.

Man mano la tristezza si è affievolita, lasciando spazio solo al rancore e alla delusione per come avesse trattato il nostro rapporto, per come avesse trattato me. Mi aveva gettato via come un giocattolo rotto dopo tutto quello che avevo fatto per solo renderlo felice, lo avevo trattato come mai nessuno in vita mia.

Ma ora lui era lì, e io mi ero imbambolato come un cretino.

"Questi sono veramente bravi, non abbiamo speranze, è finita"

"Yongbok" lo dissi ancora una volta.

"Che cazzo di voce ha il cantante? Io in confronto sono come un gatto in lavatrice"

"Yongbok" e ancora.

"Oltre al fatto che è anche molto più bello di me...aspetta, hai detto Yongbok?!" avevo parlato ai miei nuovi amici di lui durante una delle nostre tante bevute di gruppo. Preso dalla malinconia di quella notte mi ero lasciato andare alle confessioni, dimostrandomi debole ai loro occhi che, sconvolti nel vedere questo lato di me, mi ascoltarono in silenzio.
Il giorno dopo la sbronza era passata, io feci finta che quel momento non fosse mai accaduto e loro ebbero la giusta sensibilità di non tirare più fuori l'argomento.
"Il tuo amico Yongbok?!"

"Non è mio amico"

"Come vuoi, ma se continui a stare lì impalato finirai per consumarlo" quella affermazione mi arriverò dritta  in faccia come uno schiaffo e riuscii a voltarmi con tutto il corpo verso il barman, era arrivato il momento di un nuovo drink. Il più forte che facevano in quella topaia.

Che cosa avrebbe pensato se mi avesse notato? Non potevo certo lasciargli credere che avesse ancora potere su di me dopo tanto tempo. Appoggiai la giacca sul bancone rimanendo in canotta e mi passai una mano tra i capelli bagnati, non sapevo neanche da quanto tempo avessi iniziato a sudare.
Potevo anche guardare altrove, ma non potevo far cessare i battiti accelerati del mio cuore.

Non dovevo sentirmi così.

"È il bassista vero?"

"Come lo sai?" buttai giù la bevanda come se fosse acqua e non riuscendo a sentire il ben che minimo bruciore, ne ordinai un altro ancora.

"Ha sbagliato"

"Come?"

"Suonando il basso nessuno di questi coglioni se ne è accorto, ma io ho molto orecchio. Tu non te ne sei accorto?"
impossibile. Yongbok non sbagliava mai.
Non sbagliava durante i nostri primi spinelli e neanche quando era stanco a tal punto che i suoi occhi si chiudevano, ma le sue dita continuavano a muoversi.
Lui non sbagliava, non se lo sarebbe perdonato visto che doveva essere sempre perfetto agli occhi di tutti.

"Avrai sentito male"

"Tu dici? Perché a me è sembrato che avesse guardato nella nostra direzione" finito ancora una volta il contenuto dal bicchiere di vetro, questo mi scivolò dalla mano e guardai dritto negli occhi il mio amico per capire se avessi sentito bene.
Mi stava guardando con un sopracciglio alzato, sembrava parecchio divertito nel vedermi così.
"Gesù amico, non ti ho mai visto così in panico"

"Lui mi ha guardato?!" mi alzai di scatto guardando dall'alto in basso Jisung che strozzò una risata.
Probabilmente in quelle condizioni non sarei riuscito a intimorire neanche una mosca.

"Calmati sennò ti vedrà fare anche la figura del coglione"

"Non è possibile tutto questo" mi portai le mani nei capelli pettinandomeli all'indietro, quel tic che mi portavo dietro da quando ero bambino non era mai stato così presente come quella volta.
In tanto il barista, stava riempiendo l'ennesimo drink.

"E così è lui il famosissimo Yongbok, non pensavo avesse i capelli lunghi"

"Non li aveva prima"

"E devo ammettere che è anche molto bravo"

"Purtroppo"

"Ed è anche parecchio figo"

"Vuoi morire per caso?" la seconda canzone era iniziata, Heart-Shaped Box dei Nirvana, proprio una delle canzoni preferite del mio vecchio amico.
Nonostante la quantità di alcool che stessi ingerendo, non riuscivo a sentirmi minimamente brillo.

"Ascolta nonostante vederti tiltare mi fa molto ridere e ti giuro che se l'avessi saputo prima dell'effetto che ti fa questo ragazzo ne avrei sicuramente approfittato, non puoi continuare così"

"Non mi fa nessuno effetto" in quel momento vinsi il premio come miglior cazzata dell'anno, ma nonostante il mio corpo urlava l'esatto contrario non potevo ammettere a me stesso che fosse vero.

"Certo si, e io sono un cantante pop.
Lui probabilmente è agitato quanto te, ma nonostante questo è lì che sta continuando a suonare divinamente"

"E io cosa dovrei fare allora?"

"Oh Hyunjin, sei così intelligente di solito mi deludi molto, ma visto che tu prima mi hai aiutato, mi sento in dovere di fare lo stesso" aggrottai le sopracciglia non capendo veramente dove stesse andando a parare, in quella situazione non riuscivo a pensare lucidamente.
Si avvicinò alla mia faccia per starmi a pochi centimetri di distanza e un ghigno quasi perfido si fece largo sul suo volto.
"Prendi la tua chitarra e fagli vedere chi cazzo sei"

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