抖阴社区

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Il capitolo è moooolto più lungo di quanto avessi annunciato su Instagram! Durante la revisione, prima di pubblicarlo, non ho potuto fare a meno di aggiungere qualche dettaglio in più, che spero davvero vi piaccia! 💗 

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Il capitolo è moooolto più lungo di quanto avessi annunciato su Instagram! Durante la revisione, prima di pubblicarlo, non ho potuto fare a meno di aggiungere qualche dettaglio in più, che spero davvero vi piaccia! 💗 

(Scrivere questo capitolo mi è piaciuto davvero tanto... 🫂)

Buona lettura! 🥰


Che diavolo era appena successo? 

Il momento di euforia e soddisfazione che mi aveva attraversato nel vederlo rimanere senza parole sotto il getto della doccia, si era dissolto in fretta. L'adrenalina si ritirò dal mio corpo lasciando dietro di sé solo il vuoto. E in quel vuoto, si fece strada un senso di vergogna sottile ma implacabile. Un rossore incontrollato si diffuse sulle mie guance, mentre un groviglio di emozioni si annidava ad altezza dello stomaco, pesando sulle membra già appesantite dopo quello che era successo. 

Ancora una volta gli avevo permesso di prendersi gioco della mia rabbia, consentendogli di giocare con quella parte di me sulla quale non avevo mai avuto il minimo controllo. Mi aveva provocata facendo leva su una debolezza, bramando una mia reazione, e io glielo avevo pienamente concesso. 

Ma almeno, da quel momento in poi, Dimitri avrebbe portato il mio segno sulla pelle. Sarebbe stato più visibile di quello di Thalia, destinato a svanire nel giro di qualche giorno, ma abbastanza evidente da impedirgli di prendersi gioco di me e del nostro matrimonio, sventolandomi davanti gli occhi il fatto che non ero lei

Chiunque guardandolo avrebbe visto quel segno e sarei stata ben felice di rivendicare quella mia piccola opera, e lo avrei fatto con lo stesso sguardo compiaciuto che mi aveva rivolto quella strega la sera prima. 

Perché quello con il suo maledetto soprannome sul petto era mio marito, o comunque lo sarebbe stato a breve. E, nonostante il fatto che fosse stato subdolo e meschino raccontando al mondo il mio passato, non sarei stata in grado di tollerare un matrimonio composto da tre persone. 

Non ne sarei mai stata in grado e, men che meno, glielo avrei lasciato fare. 

Da bambina, mia madre era solita sdraiarsi accanto a me nel letto e raccontarmi storie. Le sue dita sfioravano i miei capelli, intrecciando parole e sogni in racconti che, per quanto cercasse di variare, finivano sempre per essere gli stessi. E io non me ne lamentavo, anzi, li pretendevo. La mia storia preferita parlava di una principessa senza nome, una creatura di luce intrappolata in un castello d'ombra, popolato da mostri. La principessa non sapeva chi l'avesse strappata alla sua vita felice, ma conosceva bene la prigione in cui si trovava, un luogo che sembrava volerla soffocare, spegnere, trasformarla in qualcosa che non era.

Non avevo mai capito se mia madre fosse consapevole di quanto quella storia rispecchiasse la nostra realtà. L'unica cosa certa era che quella storia sembrava essere la descrizione perfetta della mia vita all'interno della casa di mio padre.

THE COUNCILLORDove le storie prendono vita. Scoprilo ora