抖阴社区

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Michele mi lancia il maglione che abbiamo ritrovato alla serra in fiamme

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Michele mi lancia il maglione che abbiamo ritrovato alla serra in fiamme. «Questo è tuo, immagino». Chiude gli occhi per calmare la rabbia, poi sale sulla moto di Zanna. «Andiamo via di qui».

Entro in macchina e lui mi segue fino a casa. Lascio l'auto nel parcheggio più lontano, vorrei che si fermasse accanto a me, ma lui prosegue fino al garage ed entra in casa senza una parola. Mi siedo sul letto in camera di Lucia, il maglione ancora stretto forte tra le mani, e ascolto Michele nella stanza accanto che prepara la valigia per tornare all'università. Ho reso questo Natale un vero inferno. Ho lasciato che il mio passato inquinasse ogni cosa. Passo le poche ore che ci separano dal giorno, immobile ad ascoltare i rumori che vengono dalla stanza accanto.

Quando scendo in cucina, Vanessa sta preparando la colazione. È appena l'alba, ma l'aereo di Michele parte presto. La aiuto ad apparecchiare in silenzio. Dopo qualche minuto, però, non resisto più. «Mi dispiace, per tutto. Mi dispiace davvero tanto».

Lei sospira e quando alza lo sguardo nel mio vedo i suoi occhi segnati dal pianto. «Sam». Si blocca, respira di nuovo, ingoia le lacrime. «La serra, la statua, il giardino, ogni cosa, si possono sistemare, ricostruire. Questa notte ho visto andare in fiamme il ricordo di Lucia e ho provato...»

Si volta verso la finestra e guarda fuori.

Michele entra in cucina, prende una tazza di caffè, ma non si siede a tavola.

«Sono stata male» sospira lei di nuovo. «Ma non è giusto. Voi state bene. Il ricordo che ho di mia figlia non era davvero lì». Si avvicina al tavolo e guarda prima me, poi Michele. «Dovete fare attenzione. Credevamo che, con la morte di Frog, i guai per Sam fossero finiti, ma non è così. Questo ragazzo è molto pericoloso».

Michele non risponde, finisce di bere il suo caffè come se Vanessa non avesse neppure parlato. Lei gli lancia un'occhiata interrogativa.

«Non mi farà del male» ribatto io per tranquillizzarla.

Michele si alza di scatto, sbatte la tazzina nel lavello e fa per uscire, ma proprio in quel momento rientra Zanna. È andato in centrale questa notte, poco dopo il nostro rientro. «Ti accompagno io in aeroporto» dice. Si scambiano uno sguardo teso, ma non credo che Mic gli abbia parlato di quello che è successo questa notte.

Zanna si accorge di me in quel momento e appoggia entrambe le mani sul tavolo, si china e dice: «Voglio che vai dallo psicologo una volta alla settimana. Se cambi strada o vai da un'amica me lo dici, qualsiasi cosa diversa dal normale, devi chiederla a me».

Deglutisco. Lui non si muove finché non annuisco.

«Forse dovrei restare» dice Michele dalla porta. Ha la voce bassa e dura. Non mi degna di uno sguardo.

«No» ribatte Zanna. «Samantha è al sicuro qui. Tu devi andare».

Lui afferra la valigia ed esce dalla stanza, mi alzo per seguirlo, ma Zanna mi blocca il polso.

FALL IN WITH YOU (FIWY 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora