抖阴社区

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"Stenditi Malfoy, non pensare ad altro e lascia fare a me. Rilassati."
"Ma lo hai mai fatto prima? Perché sai, ti ho lasciato decidere, ma non mi va molto giù la tua scelta" mi sto sedendo sulla panca e mentre lui cerca l'olio, io mi sdraio. Ho ansia per tutto. Per dopo, per domani quando arriverà mio padre e devo raccontare a mio padre che amo il prescelto, per adesso... cavolo Harry mi sta per...
"Allora non dovevi farmi decidere. Ora è tardi. Dimmi se ti faccio male." Sono sdraiato con le gambe alzate e divaricate. Mi auguro che sarà un bel ricordo, vorrei solo piangere. "Mh" gli accenno. Mi lascia un bacio umido. La sua pelle è così scura rispetto alla mia... le sue mani così belle e grandi stanno stringendo i miei fianchi mentre mi guarda negli occhi e col bacino si fa sempre più avanti. È così calda l'aria... "Draco..." si sta fermando, stava per penetrarmi ma si ferma... "Non voglio farlo. Credevo fosse la scelta giusta..."
"Non mi farai male. Non lo farai perché so che mi ami e che non lo faresti nemmeno sotto tortura."
"Non è quello il problema... è che hai ragione, è presto. Stamattina eri così convinto. Limitiamoci a seghe per il momento." Gli porto una mano sulla guancia, accarezzandogliela. "Va bene. Però sbrighiamoci. Sicuramente tu, tanto quanto me, hai voglia di venire. Chi comincia?" E così mi sono evitato la scopata. E non faceva lui il gioco duro... io avrei avuto un 'corpo' nel mio.
Mi tende una mano per alzarmi. Lui è così magnifico. I suoi capelli, la sua pelle. Accidenti ci starò davvero male. Mi mancherà molto. È durata meno di quanto mi aspettassi e finirà a causa di un mentecatto. Io volevo che finisse per la stupidità di uno dei due. Se fosse dovuta finire. Il suo bicipite aumenta di dimensioni quando fa forza per tirarmi.
"Facciamo che si comincia insieme". Così lo sbatto al muro e cominciamo a baciarci e ad ansimare per eccitarci. Io tengo il suo viso fra le mie pallide mani. Lo costringo a non staccarsi mai... vorrei davvero fosse così sapendo quello che sto per fare. Le sue mani invece cingono i miei fianchi e vanno giù, a scendere. Mi palpa entrambi i glutei e con la destra continua scendere fino alla coscia. Me la tira in alto... "Harry... se fai così sarò io a scoparti, contro o con la tua volontà"
"Se lo fai mi stupri, non mi scopi..." mi guarda e poi mi fa un sorrisetto beffardo.
"Sai che ti dico? Non ho più voglia. Mi è passata d'improvviso" mi volto e mi avvicino alla panca per cercare i boxer. "Ti sei offeso perché secondo me è presto? Allora avre..." detesto il suo tono saccente... e adesso non avrei proprio voluto sentirlo.
"Potter, tu non puoi capire". Mi volto verso di lui con indosso già i boxer e in mano i miei pantaloni. Sono arrabbiato, ma non con lui. Non è colpa sua se Voldemort ha deciso che lui doveva morire ma di sua madre che gli ha salvato la vita mettendosi contro. Sono arrabbiato con me stesso per non averci pensato prima... metto furiosamente i pantaloni e allaccio fugacemente la cinta.
"Allora spiegamelo! Sarò pur uno sfregiato, ma non uno stupido."
Sotto la panca c'è la mia bacchetta. Posso obliviarlo eppure qualcosa mi blocca. Sono ancora chino a fissare quella bacchetta come un ebete e gli dico " Potter, tu non sei uno sfregiato qualsiasi. Sei il mio Sfregiato. E non sei stupido... o almeno meno di quanto lo pensassi prima di conoscerti." Cerco di essere un po' sarcastico, ma la situazione non lo permette " Io... non te lo posso spiegare."
"Ammirevole il fatto che cambi umore così rapidamente. Ammirevole anche il fatto che non riesci a prendere la bacchetta e obliviarmi." Mi posa una mano sulla spalla. Non so nemmeno se si sia vestito. "Cosa dici, Potter?! Ti sei ammattito? Ti ho per caso spinto troppo forte prima?"
"Smettila di fare finta. Ho parlato con la McGrannit. Mi ha detto che cosa avevi in testa. Lei comunque non intendeva questo." È inginocchiato di fronte a me. Mi sta guardando negli occhi. "Smettila. Ti ho mai detto che non mi piace quando fai così?" chiudo gli occhi e mi volto dall'alta parte. "Detto cosa? Quando cerco di.."
"No, qualsiasi cosa ti stessi per dire. Non guardarmi così, ti prego. Io devo farlo Harry, devo perché hai ragione, è tornato. Devo perché ti amo. Devo perché ti ucciderà se restiamo insieme. Di cosa ti preoccupi? Tanto non ti ricorderai di nulla." C'è silenzio. Troppo. È fastidioso. Mi alzo per mettermi la camicia e cercare quella maledetta cravatta. Trovata. È a terra vicino la bacchetta ma non l'avevo vista perché ero sommerso da pensieri. Il silenzio è frastagliato dal nostro rivestirci e dai nostri passi. "Possiamo lasciarci anche senza dovermi cancellare la memoria. Io mi voglio ricordare di te. Voglio ricordare tutto. Dal nostro primo incontro fino ad oggi. I litigi, gli sguardi i sentimenti di odio e amore. Cosa dirai allora a tuo padre?"
Finalmente! Ci ha messo parecchio. Sbuffo. Maledetta cravatta. "Che ho perso un paio di punti per non aver seguito con attenzione la lezione di Volo e di essere andato in punizione per un ritardo a pozioni."
"Tu con quella non ci sai proprio fare, eh? Vieni qui." Lo ignoro. Prendo la bacchetta con un incantesimo la sistemo. Controllo di non aver lasciato nulla e con un 'Accio' richiamo la scopa per fuggire il prima possibile. "Ma fammi capire, tu sai solo scappare?"... Harry non poteva fare di peggio. È una pugnalata peggiore di quella che ho dato a Pansy dicendo di non essere attratto da lei perché sono gay. Devo andare da Piton e dirgli che il piano è cambiato. 'Eccoti finalmente. Ci hai messo un bel po' ' penso riferendomi alla scopa. Vorrei non averlo mai incontrato. Vorrei essermi sbattuto così tante volte delle ragazze da essere reclamato per farle godere alle stelle. Faccio un giro. Poi vado nel mio dormitorio. Mi faccio una doccia prima di andare da Piton. Devo sbrigarmi perché ho gli allenamenti. Forse dovrei obliviarmi. Dimenticare perfino di essere gay... anzi vorrei le spalle di un amico su cui piangere e mostrarmi debole, debole più che mai. Dimostrare che sono umano cazzo! Fa male. Malissimo. Faccio una doccia fredda come mi ha detto Harry. Ci si sbriga prima se si va di fretta. In mezz'ora sono su per il corridoio che porta nell'ufficio di Piton. Busso. "Signore, sono..." C'è una voce familiare... no... non può essere. È la voce di mio padre. Non ci credo. Che ci fa qui ad Hogwarts? Non credo si siano accorti che ho bussato. Apro di soppiatto la porta. Vedo i lunghi capelli di mio padre calare sul suo soprabito pesante. "Severus, ma perché non mi vuoi dire di chi si è innamorato il nostro Draco. A Narcissa farebbe molto piacere saperlo. Vero, cara?"
"Sì, Severus. Non puoi fare qualche ricerca? A meno che tu già lo sappia. Una madre ha bisogno di saperlo."
"Malfoy, non è questo il punto. Se vostro figlio vi ha mandato una lettera, vorrà parlarvi di persona. Ed è meglio che andiate. Adesso hanno gli allenamenti e io voglio essere presente per vedere se si impegnano quanto basta per vincere quella Coppa. Quest'anno sarà nostra. Silente e la McGrannit non mi metteranno i bastoni fra le ruote questa volta."
"No Severus. Hai una missione adesso. Tu devi scoprire chi è la ragazza di nostro figlio." Non riesco a vedere bene nulla. È solo una piccola apertura e Piton sembra essersene accorto. Meglio andare. Si sta avvicinando alla porta per aprirla e farmi fare la figura dell'idiota davanti alla mia famiglia o per chiudere la porta e schiacciare il mio naso? Qualunque sia la sua scelta devo andare via e parlare con Piton in un secondo momento. Corro via e mi nascondo. I miei escono dal suo ufficio e vanno nella direzione opposta alla mia. Che sospiro di sollievo. Mi rilasso per qualche istante. Ero troppo teso. Chiudo gli occhi prendo un respiro e li riapro... "Si.. si... Signore... non mi aspettavo di trovarla qui."
"A pochi passi dal mio ufficio Signorino Malfoy?" Il suo tono era del tipo 'se stai troppo tempo con quel Potter diventi scemo pure tu'
"Volevo parlare su ciò che ho da dire sui miei. Non le mentirò, Signore. Ho origliato quello che mi bastava per capire che i miei sanno qualcosa e..."
"Si fa battere da Potter. Mi ha avvisato lui su quello che avresti detto loro. Fatti una copertura con la Parkinson e poi di' loro quello che vogliono sentirsi dire. Io aggiungerei anche la lezione di Volo e il tuo ritardo a Pozioni."
"La rigrazio. Vado, ho gli allenamenti"
"Se ti interessa il mio parere, Malfoy, ti parlo per esperienza. Potter non era il ragazzo giusto. I Potter non sono mai le persone giuste da scegliere... però quella che hai fatto è la scelta sbagliata. Sei in errore. L'arroganza di Potter non si è fatta vedere. Sembrava stesse parlando con le lacrime agli occhi. Ed io ero di spalle. 'Frigna come sua madre'" sussurra alla fine. Forse nella speranza che io non lo sentissi. Forse conosceva bene James Potter. "Tu-Sai-Chi, Draco, va sconfitto. Sarà Harry a farlo altrimenti saremo tutti quanti, Mangiamorte inclusi, morti anche per una parola pronunciata male." Non ho emozioni, sentimenti... niente. Sembra che la sua freddezza l'abbia trasferita a me. Lo ringrazio, saluto e mi dirigo agli spogliatoi serpeverde per cambiarmi. Lui al contrario era di spalle prima... sembrava che il mio malessere l'avessi trasmesso a quel pezzo di ghiaccio vestito di nero. Ora il pezzo di ghiaccio sembro io. Non provo nulla. Non sono Draco Malfoy, né solo Draco, n'è solo Malfoy. Chi sono adesso? Chi?

Giuro che non ti abbandonerò piùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora