Avevo sei anni e Mia mamma mi stava portando a casa
"Entra e aspetta papà"disse,poi mi diede un foglio e continuò dicendo
"Questo dallo a papà quando ritorna a casa"si piegò alla mia altezza,mi abbracciò e mi diede un bacio sulla fronte.Poi si girò,andando verso la porta
"E perché non glielo dai tu?"
La sentì piangere,ma non potevi vederla,dato che era girata
"Perché è meglio se glielo dai tu"
"Va bene,ma ora dove stai andando?"
"Vado...a fare una cosa.Tornerò presto,ciao piccolo mio"
"Ciao mamma"dissi,prima di vederla sparire dalla porta,dalla quale non rientrò mai.Papà ritornò a casa,e gli diedi la busta che mamma mi aveva dato,lui la aprì e la guardò,a quanto pare era una lettera.Mio padre chiuse la lettera ed iniziò a piangere.
"Papà che succede?"
"N-nulla,mi è entrato qualcosa nell'occhio"disse asciugando gli occhi e le guance.Poi salì al piano superiore.Così decisi di seguirlo,ma poi andai nella mia stanza,a dormire.
Ho undici anni
Mio padre è appena tornato a casa ubriaco,ha iniziato a picchiarmi,io a piangere
"BASTA TI PREGO,BASTA"dissi tra le lacrime,ma lui non accennava a smettere.
Iniziai a sanguinare,e a vedere tutto nero.
.......................
"BASTA!"Mi alzai di scatto dal letto,come ogni giorno ormai,da quando ho fatto andare mio padre in prigione faccio sempre questo incubo,che più che incubo,sono ricordi.
Ricordi di una vita passata ad aspettare che quella che per me non è più una madre,rientrasse dalla stessa porta dalla quale era andata via.
Una vita passata a beccarmi gli sfoghi di mio padre ubriaco,che ho aspettato di raggiungere i diciotto anni per denunciare,dato che non volevo andare in un orfanotrofio.Ed ora sono qui,a Milano,nel mio nuovo appartamento.
Ho deciso di trasferirmi qui,dato che non volevo sentir più parlare di Firenze,dove abitavo insieme ai miei genitori.
Mi sono sempre chiesto cosa ci fosse scritto in quella lettera,ma non ho mai capito dove quel pazzo l'abbia messa.
Decido di non pensarci e di iniziare a prepararmi per la scuola.
Vado a fare una doccia,e poi indosso una maglietta bianca a maniche corte,un pantalone nero,e un giubbotto in pelle del medesimo colore.
Esco di casa e vado per salire sulla mia moto.
Sorrido al ricordo della sera precedente.
Anche Chloe è stata su questa moto,con me
Quella ragazza è...Non so...una sfida...
Quel suo essere distaccata e impossibile la rende ancora più attraente.Salgo sulla moto e vado verso scuola,dicendomi che ciò che sto pensando è assurdo
Lei?attraente?per me?
Alex sei fuori o hai sbattuto la testa?!Mah...
🍁🍁🍁🍁🍁🍁🍁🍁🍁🍁🍁🍁🍁🍁🍁
Sto parcheggiando la moto nei parcheggi della scuola,scendo da essa,mi giro e la vedo.
Sta andando nel retro della scuola.
Sospiro e la seguo,preso dalla curiosità.Rimango nascosto,e la vedo poggiarsi al muro ed iniziare a fumare
Credo che ormai per lei sia un vizio.

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IL MIGLIORE AMICO DI MIO FRATELLO
Romance-linguaggio scurrile Chloe Rendrick,diciassette anni,studentessa al quarto anno. Nella sua scuola,è conosciuta come "la sorella di Harry" appunto,suo fratello maggiore. Lei è la tipica ragazza stronza,che difficilmente dà la propria fiducia alle pe...