抖阴社区

Capitolo 21 - Cose da fare prima di morire.

Comincia dall'inizio
                                        

«Vorrei avere il tempo per trovare qualcuno che mi guardi come tu guardi lui, Har.»

Le sue parole furono come una pugnalata dritta al petto per Harry.

«Non dire così», mise la sua mano su quella della ragazza, nello spazio tra loro, «starai bene e troverai la persona giusta.»

Non era certo delle sue parole. Lei era malata, e questo lo portava a dubitare che ciò che aveva appena detto potesse realmente accadere. Ma i miracoli accadono ogni giorno, no?

«Har, ti prego, non iniziare!» Sbuffò lei.

Harry vide i grandi occhi dell’amica arrampicarsi su di lui, salirono gradualmente, squadrandolo dai piedi, fino al viso, per poi fissarsi nei suoi.

Restarono a guardarsi per qualche istante, mentre il cervello di lui, gli inviava segnali sconnessi.

Liz era sempre stata una di quelle che qualcuno definirebbe "rompi palle iperattiva". Non in maniera offensiva, naturalmente, era solo parecchio entusiasta per ogni cosa. Ogni minima cosa.

Ogni festa di compleanno, ogni veglione di Capodanno, ogni serata al bar sotto casa portava un ricordo di Liz alla mente del ragazzo. Lei c’era sempre. C’era e rendeva i loro momenti insieme, semplicemente unici. Era divertente, euforica, allegra. Sprizzava energia da ogni poro e sembrava essere inarrestabile. Per questo odiava tanto il cancro. Perché non la stava semplicemente consumando fisicamente. No. Stava corrodendo il suo io. Stava distruggendo la sua gioia, il suo entusiasmo e la stava spegnendo lentamente.

«Har, puoi farmi un favore?»

La voce della ragazza lo riportò alla realtà, impedendogli di riflettere oltre. Annuì, aspettando di sapere di cosa si trattasse.

«Puoi prendermi la spazzola per capelli? E’ in bagno, nel primo cassetto del mobile accanto al lavandino.»

Harry annuì nuovamente e con qualche passo rapido entrò nel bagno, uscendone in pochi secondi con la spazzola argentata tra le mani e un cipiglio sul viso.

«Grazie», gli sorrise lei stendendo un braccio per afferrare l’oggetto, poi iniziò a spazzolarsi delicatamente i capelli, tenendo una ciocca per volta con una mano e pettinando con l’altra.

«Mi aiuti a capire?» Chiese Harry confuso.

La ragazza insistette ancora un po’ su tutta la lunghezza della sua chioma dorata, per poi portarsi la spazzola in grembo. Senza badare ad Harry che continuava a non capire dove volesse arrivare, infilò le dita snelle fra le setole e le intrecciò tra loro in modo quasi incomprensibile. Appena Harry capì cosa stesse cercando di fargli vedere afferrò la mano che si stava intrecciando alle setole e la coprì con l’altra.

Alzarono entrambi lo sguardo e per qualche istante la paura di ammettere cosa stesse accadendo impedì loro di parlare.

Cercando di abbattere il muro che si era creato, Liz ritrasse lentamente la mano con la spazzola e se la portò di fianco, dal lato opposto ad Harry. Si districò dall’oggetto argentato e quando fu libera Harry notò intorno alle dita ciò che tanto temeva. Ciocche intere di capelli biondi erano arrotolate alle sue dita affusolate. Poteva dire con certezza che non fossero già lì, poiché aveva notato quanto la spazzola fosse immacolata quando la aveva presa.

La sua bocca si aprì leggermente a formare una piccola “o” per lo sconcerto. Non aveva idea di cosa dire.

«Mi sembra evidente Har. Sto iniziando anche a…» La voce spezzata della ragazza, seguita da un singhiozzo scosse Harry.

«Ehi, calmati adesso. Andrà tutto bene.»

Si stese nello spazio che li aveva divisi fino ad allora allargando le braccia e lei gli fu subito addosso. I singhiozzi la scuotevano da capo e piedi. Era una tale sofferenza per Harry vederla così, che quasi cedette anche lui alle lacrime, ma poi si ricordò che qualcuno doveva essere forte per lei, per ricordarle che la vita era una cosa bellissima e che non tutto è perduto finchè qualcuno ci spera.

«Liz, tranquilla. Ci sono io qui. Okay?»

Tentò di rassicurarla. Sapeva che quasi sicuramente erano parole del tutto vane e stupide le sue, ma non aveva idea di cos’altro avrebbe potuto dirle per alleggerire il suo peso.

La ragazza annuì debolmente contro il suo petto.

«Har…» Lasciò la frase incompleta ed iniziò a tremare.

Harry le strofinò dolcemente una mano sulla schiena, sentendo il tessuto che la ricopriva riscaldarsi.

«Ho tanta paura.»

Harry smise di accarezzarle la schiena, la cinse con entrambe le braccia e la strinse a sé.

«Lo so, lo so.»

La ragazza tornò a singhiozzare, come se lui avesse appena firmato la sua condanna a morte.

Rifletté qualche istante su qualcosa che avrebbe desiderato fare in quel momento, poi ignorò il suo subconscio che glielo sconsigliava ed allentando l’abbraccio iniziò ad accarezzarle piano i capelli. Aveva il terrore che le stesse spesse ciocche che si erano staccate con la spazzola potessero restargli incastrate fra le dita, così cercò di essere il  più delicato possibile.

«Mi dispiace», gli sussurrò Liz respirando piano nell’incavo del suo collo.

«Per cosa? Non hai fatto nulla.»

Lei si scostò leggermente dal loro abbraccio per ricomporsi. Continuava a tenere lo sguardo basso sui capelli che erano caduti sul divano e sui loro jeans. Harry le fece scivolare un dito sotto il mento, poi le sollevò il viso e la guardò negli occhi. Sentì il cuore andare in frantumi quando vide la sua migliore amica distrutta da qualcosa di tanto spaventoso.

«Har, mi dispiace tantissimo. Non dovrei…io non dovrei essere innamorata di te.»

Fece una pausa, posando distrattamente lo sguardo sulle mani di Harry, ignorando i capelli ancora sparsi qua e là sul divano e intrecciò le sue dite a quelle del ragazzo.

«Mi rendo conto che tu sei innamorato di Louis.»

Ad Harry mancò un battito e sentì il petto svuotarsi. Credeva fosse innamorato di Louis? Davvero? E lui lo era, o no?

Liz continuò prima che lui potesse replicare.

«So che dovrei cercare di staccarmi da te e ti assicuro che, se avessi davanti la vita che mi si prospettava fino a qualche mese fa, potrei quasi essere felice per voi. Però, Har, io non so più quanto tempo ho a disposizione. Il mio orologio sta per suonare l’ultimo rintocco. So che probabilmente non scoprirò mai alcune cose della vita, cose che invece tanti vivranno con la semplicità di ogni giorno. Ma la sai una cosa? Io ti ho scelto. Ho scelto te per vivere quello che voglio segnare come fatto sulla mia lista immaginaria prima di andarmene. Sai, quelle robe che vedi sui social tipo “cose da fare prima di morire” ? Bé, facciamole. O almeno, quante più possibile. Non chiedo un giro intorno al mondo, o di nuotare con gli squali Har. Desidero cose semplici che ogni diciottenne, sana, farebbe senza nemmeno pensare. E desidero vivere queste esperienze con te. Sei tutto ciò che ho.»

Harry sentì gli occhi pizzicare per le lacrime. Non avrebbe pianto, come aveva già ripetuto a sé stesso, non poteva permettersi di essere debole. Liz contava su di lui e non l’avrebbe delusa.

Allungò un braccio verso i loro jeans e fece cadere tutti i capelli sul pavimento, lei lo osservò rapita. Due grosse lacrime le caddero ai lati del viso, rigandole le guance rosate.

«Vieni qui», allargò le braccia e la ragazza fu subito pronta ad abbracciarlo, «Ti voglio bene, Liz.»

 Le sussurrò delicatamente, lasciandole un bacio sulla fronte.

Our Secret. -Larry Stylinson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora