§ I Tre Manici di Scopa, Minerva e Chris
«Scorpius! Eccomi, sono pronta. Dove andiamo?» la sua bellissima voce mi risveglia dalle mie preoccupazioni e dai miei pensieri cupi.
«A Hogwarts, coraggio, vieni, prendiamo il Nottetempo.»
«L’autobus viola?»
«Esattamente.»
Dopo qualche minuto il veicolo si avvicina al ciglio della strada e saliamo, paghiamo il biglietto e poi ci sediamo su due sedie traballanti, le uniche già comparse, a causa di maghi dormiglioni che continuano a russare sui letti del viaggio di notte.
«Scorpius, oggi vedremo tutti i posti in cui siamo stati da giovani, vero?»
«Certo, soprattutto il dormitorio dei Grifondoro, magari ti viene in mente qualcosa.»
«Grazie di tutto quello che fai per me, sei un ottimo amico.» mi risponde lei spostando lo sguardo fuori dal finestrino.
Un ottimo amico.
Di bene in meglio direi.«Prossima fermata: Hogsmeade!» annuncia il nuovo controllore, una ragazza con corti capelli castani e labbra dipinte da un rossetto rosso molto acceso.
«Andiamo, è la nostra.» dico a Rose.
Il bus violetto frena bruscamente e a fatica riusciamo a scendere.Mi guardo intorno, è tutto così… nuovo… e allo stesso tempo uguale a com’era cinque anni fa.
«Guarda!» dico eccitato indicandole i Tre Manici di Scopa «Vieni, facciamo colazione.» le prendo la mano e la trascino all’interno del locale, che, nonostante il cambio di gestione è ancora ampio, pulito e luminoso, come lo ricordavo.
«Ciao ragazzi! Siete venuti a fare un giro a Hogwarts eh? Neville mi ha detto che siete ospiti speciali! Venite, vi offro una Burrobirra.» la voce di Hannah richiama la nostra attenzione e mi avvicino al bancone.
Subito l’odore di Burrobirra calda invade le mie narici e mi sembra di ritornare quell’ingenuo ragazzino di tredici anni che passava le giornate a giocare a Quidditch, a rincorrere i fantasmi di Hogwarts e a sbavare dietro alla ragazza che tuttora mi fa perdere la testa.
Dopo aver fatto colazione raggiungiamo Hogwarts. Appena il mio sguardo si posa sull’austera costruzione mille ricordi affiorano come bolle che risalgono sulla superficie del Lago Nero.
Il mio primo giorno nella squadra di Quidditch, la mia prima partita contro Rose, la prima scorribanda notturna con la Mappa del Malandrino, il primo giorno da Prefetto, i banchetti delle feste, i G.U.F.O e i M.A.G.O. e quel dannato striscione in Sala Grande…
«Scorpius! Rose!» un uomo di mezza età si avvicina a noi, lo riconosco senza troppa difficoltà, è Neville.
«Ciao Neville, come va?»
«Oh, io sto bene, voi piuttosto, come ti senti Rose?»
«Ah, io sto benone. È Scorpius che ha qualche problema di esaurimento in realtà…» mi guarda aspettando la mia reazione, poi scoppia a ridere.
«Bene… io direi che sarebbe meglio entrare. Direzione: dormitorio dei Grifondoro.»
Scuoto la testa e mi affretto a seguire Neville, prendo per mano Rose costringendola a correre, entriamo a Hogwarts e ci dirigiamo verso la stanza che ha accolto tutti i compagni di casata della rossa, è ancora calda e accogliente come la ricordavo, addobbata con festoni rossi e dorati.
«Questa è…?»
«Il dormitorio dei Grifondoro, qui c’è la Sala Comune e per di là si accede ai dormitori delle ragazze. Vai pure, noi non possiamo entrarci.»

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Tuo, ~h
ChickLitTredici anni. Tredici fottutissimi anni. Ecco il tempo che ho passato a guardarla, a cercare di farla innamorare di me, a tentare l'impossibile. E poi, quando sembrava andare tutto per il meglio... bang!, eh no, caro Scorpius Hyperion Malfoy, non...