~Non lasciarmi~
Due semplici parole, ma che insieme hanno un grande significato.
Sarà questa frase il punto cardine del racconto.
La storia di cinque ragazzi, le cui vite si intrecciano apparentemente per caso, ma andando avanti con la storia il mo...
A breve ci sarebbe stato il compleanno del padre di Matteo.
Era un uomo semplice e di bella presenza, sempre con il sorriso, non voleva far ricadere le fatiche del lavoro anche sulla famiglia.
Nonostante quando tornasse a casa fosse molto stanco trovava sempre un po' di tempo per giocare con suo figlio.
Quella volta però, quel febbraio di quell'anno il suo compleanno non lo avrebbe festeggiato.
Stava tornando da lavoro, la stessa strada, alla stessa ora, come sempre.
Quel giorno però venne coinvolto in una rissa che in realtà non doveva neanche interessarlo, ma il padre di Teo è sempre stato una persona buona e pacifica e vedendo quegli uomini litigare per un nonnulla decise di intervenire per calmare la situazione.
Quella scelta però gli fu fatale.
Uno degli uomini, per niente contento del suo intervento tira fuori dalla tasca una pistola.
Spara.
L'uomo cade a terra e quelli che avevano iniziato la rissa scappano, lasciandolo li, ferito e sanguinante.
La moglie e il figlio vengono avvisati tramite una telefonata dell'ospedale.
Si precipitano subito lì.
«papá... Papà»
Teo scuoteva con delicatezza il padre che si trovava sul lettino d'ospedale
«h...ey... Piccolo»
Cerca di salutarlo il padre a fatica
«starai bene vero?»
Gli chiede il piccolo bambino che allora aveva 10 anni con gli occhi lucidi
«ma... Certo. Teso... ro»
Il padre fa una lunga pausa prima di dire l'ultima parola, chiudere gli occhi e spegnersi per sempre; un giorno prima di poter spegnere le candeline e festeggiare con le persone a lui più care.
Il padre di Teo muore, ma con un sorriso pieno di amore per il figlio e la moglie, come per farli capire che lui rimarrà per sempre con loro.
Sono passati 2 anni da quel giorno e per Matteo sono stati i due anni più lunghi della sua vita, adesso ha dodici anni e sta affrontando il periodo delle medie.
Da quando il padre non c'è più ha smesso di mangiare normalmente e questo gli ha portato molti problemi e prese in giro da parte dei compagni, data la sua costituzione già molto fragile di suo.
Era febbraio, il giorno del compleanno del padre e Teo va a trovarlo al cimitero con la mamma.
Aveva un'espressione triste, ma anche un po' arrabbiata.
Qualcuno gli aveva portato via il padre e lui non poteva fare nulla.
Stanno per andarsene, quando vede un altro bambino davanti a una tomba dove stava posando dei fiori.
Quello che lo colpì è che quel bambino non era triste e non stava nemmeno piangendo ed era più piccolo di lui, ma bensì, stava sorridendo.
Non riusciva a capire come quel bambino potesse sorridere davanti alla tomba di una persona che non rivedrà mai più.
Teo si rigira verso la lapide del padre.
Lo vede.
Vede; anche se solo per un attimo proprio il padre, con lo stesso sorriso che aveva sul lettino d'ospedale.
A quel punto Matteo capì, capì che continuare così non lo avrebbe portato da nessuna parte, si sarebbe solo rovinato e di certo non avrebbe riportato indietro il padre.
Allora prese la decisione più importante della sua vita.
Sorridere.
Teo decise che da ora in poi avrebbe sempre sorriso e che avrebbe fatto sorridere anche gli altri, proprio come aveva fatto il padre fino all'ultimo istante di vita.
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