抖阴社区

law and sins

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Dopo la serata fuori con Adam a mangiare sushi, Bella aveva deciso di recarsi alla libreria dell'università per comprare i libri della lista che aveva scaricato dal portale. Entrò in casa con una scatola grande di libri super pesanti quando il suo telefono squillò. Accettò subito la chiamata e sorrise felice chiudendo la porta.

"Californiana ciao!" aveva salutato Matt dall'altra parte dello schermo. 

"Ciao Matt! Sono un'amica terribile lo so" disse Bella sedendosi sul divano con una mano sulla faccia "Avrei dovuto chiamarti io" 

"Non fa niente! Come stai? Un uccellino mi ha detto dell'università" il riccio sorrise anche lui sdraiato sul letto, in totale relax per il suo giorno libero.

"Sì ieri Adam mi ha accompagnato per chiedere delle informazioni e ho fatto il bar test" spiegò la mora vedendo lo sguardo dell'amico illuminarsi.

"E?" domandò in trepidante attesa.

"L'ho passato subito!" urlò lei seguita subito dal ragazzo che le fece un sacco di complimenti. "Infatti sono appena tornata a casa perchè sono andata a prendere i libri per iniziare subito con le materie su cui mi sento particolarmente pronta"

"Quindi l'idea di architettura l'hai abbandonata?" domandò lui mordendosi il labbro. Isabella gli aveva sempre raccontato della sua passione per l'arte, l'architettura e i monumenti e pensava che sarebbe andata a fare qualcosa sul design. Sapeva anche del suo interesse per il diritto ma non sapeva fino a che punto fosse davvero genuino il suo interesse o semplicemente "vittima" dell'influenza dei suoi genitori, i più grandi avvocati degli Stati Uniti, oltre che Presidente e First Lady. 

"Sì perchè ho capito che voglio concentrarmi più sulle negoziazioni e il diritto commerciale. In compenso, un ragazzo che abita qui nello stesso residence, Luke, mi ha aiutato ad entrare in un sito per vendere i dipinti che ogni tanto faccio e spero di vendere e continuare a farlo"

"Sei diventata una donna di business in così poco tempo. Sono davvero orgoglioso di te" sorrise lui con un sorriso a 32 denti.

"E tu invece, raccontami un po'" Bella si sdraiò sul divano e interessata ascoltò tutti i racconti di Matthew, rifugiandosi per un attimo in una bolla di casa. 

I tre giorni successivi furono di fuoco per Bella che si svegliava alle 6, usciva fuori mezz'ora a correre e dopo una doccia rigenerante, si metteva sotto a studiare le materie che già aveva trattato con l'insegnante privato durante il liceo, alternando con il lavoro. Era affascinata da tutto quello che leggeva e tutti quei numeri e articoli sembravano per lei pane e acqua per la mente e si nutrì davvero di solamente pura conoscenza durante quei tre giorni in cui ogni tanto prendeva un caffè a casa sua o nell'appartamento di Adam e soltanto qualche minuto prima di andare a letto sentiva Scarlett che sembrava visibilmente preoccupata per la salute della ragazza che invece sembrava essere rinata, facendo davvero qualcosa che a lei piaceva. 

Il giovedì arrivò presto e così anche il suo turno al The Sinner che passò molto velocemente. Il costume che Amber le aveva fatto trovare sull'appendino dello spogliatoio sembrava essere stato cucitole addosso. Era azzurro e argento, mentre la maschera di pizzo che indossava era nera e la parrucca bionda.

Eve, una ragazza dai lunghi capelli neri, l'aveva aiutata a mettersi la parrucca ed era stata anche molto gentile nel darle alcuni consigli. Lei aveva iniziato come cameriera e dopo qualche settimana aveva deciso di provare a fare la ballerina, essendo stata una ballerina di danza classica ma a causa di un problema al ginocchio aveva dovuto smettere a malincuore. Aveva quindi ritrovato la passione lì.

A fine turno era stanca ma contenta che il primo giorno fosse andato bene. Non aveva avuto problemi con i clienti che, anzi, erano stati molto cordiali, inaspettatamente ai suoi pensieri e poi era tornata a casa con Eve, scoprendo che abitavano nello stesso residence. Quindi si misero d'accordo che per i passaggi Bella le avrebbe pagato metà anche se la ragazza dai capelli neri e gli occhi verdi aveva rifiutato.

escape | sebastian stanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora