抖阴社区

new life

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Si fece una coda e si sistemò leggermente il trucco. Prese la sua borsetta che velocemente svuotò e ci inserì il suo nuovo telefono, i suoi documenti e la chiuse. Prese le chiavi dal tavolino di casa ed uscì dal suo appartamento non appena udì il bussare di Adam alla porta.
"Buongiorno" sorrise lui "Dormito bene?" chiese gentilmente.

"Come un sasso grazie, e te?" e iniziarono a parlare della loro giornata e sistemazione. Entrarono nell'ascensore e Adam premette il tasto 0. Le porte si stavano per chiudere quando un ragazzo velocemente cercò di passare fra le due porte. Adam schiacciò velocemente il pulsante di blocco dell'ascensore, guadagnandosi un sorriso dal biondo che premette di nuovo lo zero.

"Grazie" disse recuperando fiato e piegandosi sulle gambe.

"Figurati" sorrise Bella appoggiandosi alla parete opposta allo specchio, di fronte al ragazzo.

"Siete nuovi qui? Non vi ho mai visto" disse sorridendo, mostrando le leggere fossette ai lati della sua bocca.

"Trasferita recentemente per cambiare aria" camminò fuori non appena le porte dell'ascensore si aprirono, seguita da Adam che sembrava trasparente per il ragazzo.

"Piacere sono Luke" allungò la mano grande verso la giovane.

"Bella" sorrise stringendogliela.

"Ora scusami devo andare al lavoro. Farò tardi. Ci vediamo" se ne andò correndo. Adam e Bella si guardarono e uscirono dal residence, camminando verso la caffetteria.

"Spero che tutto possa andare nel migliore dei modi. Comunque ricordati che per qualsiasi cosa sono qui" sorrise Adam lanciandole uno sguardo dall'alto.

"Hai già fatto più di quello che avresti dovuto fare, ti ringrazio. Volevo chiederti se più tardi ti andasse di accompagnarmi in un negozio giusto per prendere qualche decorazione per la casa, magari tu sai indicarmi un luogo" spiegò la ragazza che non vedeva l'ora finalmente di avere la possibilità di decidere come addobbare lei la sua propria casa.

"Molto volentieri Bella. Fammi un colpo di telefono quando finisci e passo a prenderti!" le sorrise lui continuando a camminare al suo fianco.

Attraversarono poi la strada sulle strisce pedonali per raggiungere la caffetteria. Spinse la porta ed entrò seguita da Adam che la tenne aperta per farla passare. Era un ambiente accogliente, con un bancone lungo e i tavoli con delle poltroncine rosse attorno. Le pareti riportavano delle foto e dei disegni dallo stile moderno alla pop art e un odore di caffè inebriò subito i sensi della ragazza.

"Buongiorno" disse con allegria all'uomo che le sorrideva da dietro il bancone.

"Sei Isabella Johns? L'amica di Carter?" chiese indicandola mentre puliva una tazzina con uno straccio bianco

"Sono proprio io" sorrise avvicinandosi e allungando una mano per presentarsi.

"Sei più bella di come ti aveva descritto. Ti devo dare del lei? E' un onore stare davanti a te" aveva il viso fin troppo preoccupato e si stava mordendo il labbro preoccupato che le avesse mancato di rispetto.

"Grazie signore. E non si preoccupi. Sono una normale ragazza, non c'è bisogno di queste cordialità. Nemmeno mio padre vorrebbe tanti paroloni" cercò di rassicurarlo con un dolce sorriso.

"Sono Jimmy, piacere mio" lui sembrava un altro gigante buono proprio come Adam. Era pelato, un po' anzianotto, con uno strato leggero di barba, gli occhi piccoli e scuri, le spalle larghe e un po' di pancetta.

"Chiamami pure Bella" si presentò. Non aveva mai lavorato in una caffetteria o meglio, non aveva mai lavorato del tutto. Aveva 18 anni e non aveva sostanzialmente bisogno di soldi perché suo padre era stato senatore e poi Presidente mentre sua mamma era un avvocato in carriera.

escape | sebastian stanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora