抖阴社区

                                        

Quando tocca a me, scendo dalle gradinate cercando di raccogliere tutto il coraggio possibile. L'adrenalina scorre nelle vene, e appena parte la musica, mi immergo completamente nella coreografia. Ballo come se non ci fosse un domani, mettendo ogni emozione in ogni movimento.

Alla fine, quando mi fermo, la Abbagnato prende il microfono: «Isabella, devo dirti che hai davvero un grande potenziale. Mi è piaciuto il modo in cui hai interpretato la coreografia. Hai trasmesso tanto, e una tecnica molto precisa, davvero brava.»

Mi sento avvampare immediatamente. Non sono abituata a ricevere complimenti così importanti, soprattutto da una persona come lei. Sorrido, imbarazzata, e rispondo un timido «Grazie» prima di tornare al mio posto.

Quando risalii al mio posto dopo l'esibizione e i complimenti di Eleonora Abbagnato, mi sentivo ancora confusa, con il cuore che batteva a mille. La tensione, l'imbarazzo, la soddisfazione: tutto si mescolava in un turbinio di emozioni. Stavo risalendo le gradinate, cercando di calmarmi, quando mi scontrai quasi con Jacopo, che si stava alzando per il suo turno.

«In bocca al lupo!» gli dissi velocemente, con un sorriso un po' goffo. Lui mi rispose con un accenno di sorriso, sicuro e tranquillo, e si avviò verso il centro dello studio.

Jacopo si preparò a cantare All I Want. Non appena iniziò, rimasi completamente rapita. Ogni nota sembrava scavare dentro, trasmettendo una sincerità e un'emozione che mi lasciarono senza fiato. Era come se la sua voce raccontasse una storia che conoscevo, ma che non avevo mai saputo mettere in parole. I suoi occhi sembravano quasi parlare, e io non riuscivo a distogliere lo sguardo.

Mi accorsi di essere rimasta a bocca aperta solo quando Maria intervenne con il suo solito tono scherzoso:
«Jacopo, sai che qualcuno qui è rimasto particolarmente colpito dalla tua esibizione?»

Jacopo la guardò con curiosità. «Si? Chi?»

Maria sorrise maliziosamente, e io sentii il mio viso andare a fuoco quando puntò lo sguardo verso di me.
«Isabella, vero? Ti è piaciuto?»

Cercai di rispondere con calma, ma la mia voce uscì appena. «Sì, è stato bravo» mormorai, abbassando lo sguardo, cercando di mantenere un minimo di compostezza.

Jacopo, divertito, sorrise mentre tornava al suo posto. Io, invece, cercai di nascondermi dietro i capelli, consapevole che tutti avevano notato la mia reazione.

Quando arrivò il momento delle classifiche, trattenni il respiro. La mia posizione: terza, a pari merito con Chiara. Anche se cercai di non farlo vedere, sentii un piccolo amaro in bocca. Avevo dato tutto, sperando di scalare la classifica, ma evidentemente non era abbastanza.

Poi arrivarono i verdetti più difficili: l'ultimo posto nel ballo andò ancora a Dandy, che finì in sfida, mentre nel canto fu Mollenbeck a dover affrontare il rischio di uscire. Sapere che due dei miei amici più stretti erano in pericolo mi fece stringere il cuore. Cercai di mantenere un'aria tranquilla, ma dentro di me mi sentivo impotente.

Quando chiamarono Teodora per la sua sfida, sembrava tutto andare per il verso giusto. Lei vinse, e noi tirammo un sospiro di sollievo, ma la tranquillità durò poco. Emanuel Lo annunciò una decisione che ci lasciò senza parole: avrebbe messo Teodora in sfida immediata.

Entrò Giorgia, una ballerina che emanava una forza travolgente. La sua tecnica era impeccabile, e ogni passo sembrava una dichiarazione di potenza. Guardandola ballare, sentii crescere un nodo alla gola. Teodora era incredibile, ma Giorgia aveva qualcosa che non potevamo ignorare.

Quando Marcello Sacchetta decretò la vittoria di Giorgia, un silenzio tombale calò sullo studio. La realtà si fece spazio tra di noi: avevamo perso Teodora. Lei cercò di mantenere il sorriso mentre usciva, promettendo che ci avrebbe salutati dopo. Ma noi, rimasti sulle gradinate, eravamo distrutti. Teodora era il cuore pulsante della casetta, il sole che illuminava le nostre giornate.

Non riuscii a trattenere le lacrime. Mi guardai intorno e vidi che non ero l'unica: molti di noi piangevano apertamente. Abbracciai Angelica, che cercava di consolarmi, ma sentivo il vuoto crescere dentro di me.

Poi arrivò il momento delle corali natalizie. Per il ballo, fu chiesto a Teodora di partecipare. Era il nostro modo di salutarla e onorarla, e lei accettò con entusiasmo. Durante l'esibizione, i nostri sguardi si incrociarono più volte, e ogni volta sentivo una stretta al cuore. Ballare accanto a lei per l'ultima volta fu un'esperienza dolceamara, carica di emozione.

Alla fine, corremmo tutti ad abbracciarla. Le lacrime si mescolarono ai sorrisi mentre la stringevamo forte, incapaci di lasciarla andare. La corale di canto, che seguì subito dopo, fu altrettanto emozionante. Le voci si unirono in una melodia che sembrava racchiudere tutto il nostro affetto e la nostra gratitudine per Teodora.

Quando la puntata si concluse, ci ritrovammo tutti intorno a Teodora. Le parole erano poche, ma gli abbracci e i gesti dicevano tutto. Teodora era stata il nostro pilastro, e senza di lei la casetta avrebbe avuto un'ombra in più.

Mi ripromisi di fare del mio meglio, per lei, per me, per tutti noi. Avevamo perso una compagna, ma il suo spirito avrebbe continuato a vivere in ogni passo, in ogni nota, in ogni momento condiviso.

??????? | Jacopo SolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora