抖阴社区

Capitolo 2

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Quel giorno il nostro regno ospitava entrambi i mondi, e non solo quelli delle nostre terre, tutti da qualsiasi parte del globo erano venuti per assistere all'evento che avrebbe cambiato le sorti del nostro popolo, quello per cui io e mio fratello ci addestravamo da quando eravamo in fasce. La nostra casa era stata abbellita per l'evento di fiori e tavole apparecchiate con le migliori specialità umane e divine, ogni cosa per lui, per Kyrios. Gli umani si confondevano con i nostri, se non fosse stato per la differenza di corporatura dei divini saremmo sembrati un unico impero. Io dovevo comparire affianco a Kyrios quando sarebbe stato il momento, ma stavo iniziando a nutrire una strana sensazione riguardo quell'incoronazione, non volevo raggiungerlo nelle sale dove lo stavano preparando con stoffe e tessuti, volevo andare via da lì, via da tutti loro umani o dei che fossero.
Mi stavano cercando, sapevo che mio fratello aveva mandato qualcuno perché aveva bisogno della mia presenza e io sapevo che non sarei potuto scappare da lì, non ancora almeno.

Le colonne del tempio abbellite con grandi striscioni oro che esprimeva il lusso il successo e il prestigio; e blu, la calma la serenità e la fiducia, evocando l'immensità del cielo e la profondità del mare. Erano i colori della nostra famiglia. Erano blu anche le fiamme che danzavano fisse sulle colonne di marmo, le donne avevano ghirlande di buganville sul capo, i petali cadevano quando ballavano rivestendo il pavimento lucido, indossavano tutti gioielli d'oro puro che brillavano col sole di quella giornata; vidi due guardie avanzare verso di me, mi avevano trovato.

Mi scortarono nella sala dove si trovava mio fratello, mi accolse con un sorriso e fece andare via le guardie che mi avevano portato lì. Aveva addosso il mantello con la pelliccia di nostro padre che su di lui sembrava apparire più grande, ormai l'aveva quasi raggiunto in altezza ma rimaneva snello e agile.
«Dove eri finito?» le sue braccia erano aperte in segno di domanda poi le sue mani toccarono il colletto del mantello per aggiustarlo. Prima che potessi rispondere entrò nostro padre richiamando entrambi
«Leontios, Kyrios» non era serio come al solito, aveva qualcosa di diverso
«Oggi è un grande giorno, dovete essere preparati ad ogni evenienza» si avvicinò a Kyrios e gli diede due pacche sulla spalla, lui sembrò ricomporsi con quel gesto. Era ancora giovane e non aveva l'aspetto di un Dio, tantomeno di un re ma questo sembrava che lo vedessi solo io. Aetherion fece avanzare prima lui, una volta che mio fratello fu fuori dalla stanza si girò verso di me fermandomi.
«Ricorda il perché sei arrivato fin qui, questo è un momento molto importante per tuo fratello anzi è il più importante. Sarà vulnerabile, sai che intendo, è il momento di mettere alla prova ciò che hai imparato in questi anni.»

Se ne andò seguito dai soldati che lo aspettavano dietro la porta, dal fondo del corridoio intravedevo mio fratello, sembrava fiero con le spalle dritte e il passo felpato ma notai subito come tremavano le sue mani e come spostava lo sguardo tra gli ospiti. Aveva paura che qualcuno gli facesse del male? Forse la sua era solo ansia.

Appena il primo piede si affacciò sull'altare una folla di voci lo accolsero, le ninfe suonavano le loro lire e cantavano inni per il futuro re e tutti gridavano gioiosi frasi di buon auspicio. Finalmente fummo tutti sull'altare, mio padre affiancato da sua moglie Seleneria e io poco distante da Kyrios ma sempre attento a non sovrastare il suo spazio. Le lire finirono si suonare, divini e umani smisero di parlare. Ora c'era il silenzio, era iniziata la cerimonia.

L'erede dell'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora