Carlos Sainz
Osservai il tavolo preparato coi pancake preparati da me ed Evergreen, lei sorrideva orgogliosa della tavolata, mentre poggiava il piatto, dal quale aveva mangiato mezzo pancake con la madre. Il piatto stava per essere poggiato sul lavandino, la osservai e mi avvicinai alzandola, così che potesse poggiolo al suo interno senza problema. Appena il piatto si posò sul lavandino e io mi spostai verso gli ultimi pancake per girarli e la deposi delicatamente sulla sedia così che potesse vedere
-sei geloso di mamma?
Mi chiese col suo tono dolce, mi voltai e la vidi chiacchierare con Lando, mentre lo stringeva a sé, sapevo che gli stesse dando dei consigli sulla vita e sull'amore, lo capivo dallo sguardo intenso che aveva
-no
Risposi, sapevo che lei non era per nulla atratta da Lando, lo guardava come una madre con un figlio. Evergreen sorrise dolcemente
-io invece un pochino
Disse
-perché?
-la mamma è mia, non sua
Sorrisi a quelle parole delle volte la ingenuità dei bambini è strabiliante
-sai Evergreen, non devi essere gelosa della mamma, e sai il perché?
Lei scosse il capo da destra a sinistra sorrisi dolcemente mentre poggiava le mani sulle sue spalle, poi parlai abbassandomi alla sia altezza
-perchè tu hai il cuore di tua mamma, lei ti ama più della sua stessa vita. Lei farebbe qualsiasi cosa per te
Lei portò gli occhi su Summer, che sorrideva e parlava con Lando e gli osservò attentamente e sorrise
-tu ami la mamma?
Mi chiese, io divenni rosso sentii le guance accaldarsi e la gola diventare sempre più secca, nonostante la pelle abbronzata sapevo che lei se ne fosse accorta. Si avvicinò a me e poggiò una manina sulla fronte
-scotti
Disse, ma io non srisucivo a parlare, la sua domanda mi aveva lascito senza parole
-mamma!
Urlò, subito la donna alzò il capo nella direzione della figlia e subito questa parlò
-Carlos scotta! Ha la febbre
Summer si alzò dal divano raggiungendomi a passo svelto, il suo corpo entrò in contatto col mio, un brivido mi attraversò la schiena mentre il calore aumentò sul mio volto. E, a mia discolpa, il viso di Summer a pochi centimetri dal mio non aiutava. La sua mano ghiacciata sulla mia fronte mi causava dei leggeri brividi, scosse il capo e poi poggiò il polso della stessa. Rimase ferma qualche istante, io non mi muovevo con il timore di spaventarmi, non l'avevo mai vista così decisa e preoccupata, fece una leggera smorfia con le labbra, assumendo una espressione concentrata
-a me non sembri caldo, Carlos, sarà stata la cottura dei pancake. Ma forse è meglio prendere un termometro per controllare ed esserne sicuri
Mi sentivo la gola secca, ingoiai a fatica della saliva, ma non riuscivo a pensare lucidamente, il suon profumo fresco mi iniziava le narici e pensavo altro che baciarla
-Carlos dove hai il termometro?
Urlò la voce si Lando Norris facendomi tornare alla realtà
-si... è in bagno nel primo casetto
Lui annuì e corse a prenderlo, lei mi scrutava con quei occhi di cristallo, poi arricchì il naso in una espressione stranita, poi si mosse con velocità spostando la pentola
-i pancake
Disse allarmata
-non ti preoccupare sono gli ultimi
Dissi prendendole la pentola fra le mani e buttandone il contenuto nel cestino dell'umido, tutto sotto il controllo vigile dei suoi occhi.
-siediti sul divano
Disse semplicemente
-ma...
Feci per protestare
-niente ma
Disse lei in tono di una madre, non ebbi il coraggio di protestare, mentre delle dita mi si intrecciavano alle mie, abassai gli occhi e vidi la manina di Evergreen tra le mie e mi spinse delicatamente verso il divano, io la seguii senza fare storie. Appena mi sedetti Summer mi coprì con la coperta che avevo piegato sul divano e subito Evergreen si rannicchiata vicino a me, sua madre la osservò
-Ever...
Disse in tono dolce, ma non per rimproverarla, ma come per elogiare quel comportamento, sorrise sinceramente. Tutta la magia del momento venne interrotta da Lando che entrò con il termometro in alto stretto nella mano destra. Poi corse da me e me lo porse. Senza fare storie lo misi sotto all'ascella
-il cibo si raffredda
Dissi semplicemente, ma i due adulti mi osservarono straniti, stavo morendo dal caldo con la coperta addosso, ma non potevo spostarla perché Evergreen era poggiata sul mio addome, ma sopra di essa
-non preoccuparti per il cibo, appena ci saremmo assicurati che tu stia bene lo mangeremo in compagnia
Rispose diplomaticamente Summer, e non riuscii a trattemere un sorriso a trentadue denti che la fece arrossire leggermente e votare lo sguardo. Tutto questo sotto gli occhi sconcertati di Lando, che mi sorrise di cuore e poi si avvicinò ancora di più a Summer
-se stai male, domenica vinco io
Disse tranquillità
-non ti preoccupare Lando, questo non accadrà questa stagione, magari nella prossima
Mi osservò e sorrise
-vedremo, Carlitoss
Roteai gli occhi e poi lo canzonai
-tu non ti avvicini? Hai paura di ammalarti?
Lui strabuzzò gli occhi e poi disse
-no
E si mise vicino a me, Evergreen lo osservò attentamente
-ciao
Disse il ragazzo alla bambina, lei lo osservò e sorrise
-ciao
Rispose lei
-io sono Lando Norris
Lui la guardava dolcemente mentre Evergreen sorrideva allegramente, poi rispose
-io sono Evergreen Ice
-la sorellina di Summer?
Chiese, la bambina scosse il capo
-no, la figlia
Lui sorrise imbarazzato e poi parlò con delicatezza, una cosa che ero sicuro è che i bambini amano Lando, non riesco a capire come fa, ma nessuno prova timore davanti a lui ed Evergreen ne è la prova vivente. Tutto questo accade davanti allo sguardo dolce e amorevole di Summer, che se ne sta impiedi davanti al divano
-ohh, allora se lei è tua mamma, sei ancora più bella
-ma mamma è bellissima
Rispose Evergreen
-allora tu sei super bellissima
E ciò fece ridere la bambina di cuore, lasciandomi piacevolmente sorpreso
-anche tu guidi le macchine?
Lui sorrise
-si, la Mclaren
La bambina lo guardò stranito, lui comprese subito e parlò dicendo
-quella arancione
E vidi nelle iridi verde oliva collegare dei pezzi di un puzzle a me sconosciuto fino a quando non disse
-mamma! Lui è quello bello che guida la macchina arancione
Il pilota britannico arrossì visibilmente
-quello bello
Gli fece l'eco lui
-sii, quello bello!

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Butterfly Effect
Fanfiction"Il battito d'ali di una farfalla può provocare an uragano dall'altra parte del mondo" Quest'idea, derivata dalla Fisica e dalla teoria del caos, può essere applicata anche alla psicologia. Ciò che facciamo oggi influirà sul nostro futuro: con p...