Wasabi – Little Mix
Stabilire delle regole per una convivenza ottimale è stato piuttosto semplice, con mia enorme sorpresa. Mi aspettavo di dover discutere su ogni cosa invece è andata bene.
Abbiamo convenuto che fosse meglio cenare ognuno per i fatti propri, così da non pressare l'altro. C'è una signora delle pulizie che viene tre volte a settimana, il bucato va lasciato di venerdì in lavanderia e chi sporca lava. Mi è sembrato corretto. Al lavoro, per risparmiare tempo e denaro, andremo insieme – a meno che l'altro non abbia altri impegni e/o imprevisti. Sensato anche questo.
Riccioli d'oro mi ha poi mostrato dove si trovavano le diverse cose e detto di fare come fossi a casa mia. Un po' complicato se consideriamo che non ho mai vissuto in niente che si potesse avvicinare al lusso che sprigiona quest'attico, ma farò del mio meglio per mettermi comoda.
Non interromperò affatto la ricerca di un posto in cui stare, tuttavia, nel frattempo posso rilassarmi un attimo e focalizzarmi sul lavoro senza il terrore di essere scippata o, peggio, uccisa.
Concluso il secondo tour di casa, più approfondito, Levi si era rintanato in palestra e io ero tornata in camera per mettere in ordine visto che la sera precedente ero crollata come un sacco di patate.
Quattro ore più tardi, la stanza finalmente in ordine e la mente un po' più schiarita, posso davvero dare inizio alla mia vita qui a New York, lontana da Santo Domingo e tutto ciò che ne consegue.
Decido di andare in cucina e cercare qualcosa di semplice da preparare. Non sono un asso ai fornelli ma me la sono sempre cavata; del resto, se non ci avessi pensato io, sarei morta di fame. Con Riccioli d'oro abbiamo concordato che ognuno avrebbe pensato alla propria spesa; a onor del vero, si è offerto di pensarci lui, ma mi sono subito rifiutata conscia che mi sarei sentita più che in colpa a caricarlo di un'ulteriore mia spesa.
Mi sono anche offerta di pagare qualche bolletta e, per quanto sia stato cortese nel declinare la cosa, è chiaro che intendesse che non posso permettermi i costi di quest'attico. Ha ragione, ovvio, ma era il minimo che potessi fare.
In sostanza, vivo gratis in un attico perché ho fatto pena a un riccone che non vuole subirsi le ire della sua migliore amica. Poteva andarmi peggio.
Raggiungo la cucina, il cellulare in mano, e rispondo a un messaggio di Nemesi. A quest'ora dovrebbe essere a lezione.
«Quant'è insistente» bofonchio, aprendo il frigo. Mmh. Zucchine, non male.
Curioso un po' in giro e scovo dei gamberetti in freezer e del cous cous in dispensa. Mi stupisce trovarlo, so bene quanto in America sia considerato un piatto "etnico" che si consuma principalmente nei ristoranti tipici. Ma meglio per me.
Tiro fuori l'occorrente e opto per un semplice cous cous con gamberetti e zucchine. Salutare e saporito.
Metto in padella aglio, olio e un po' di prezzemolo per insaporire i gamberetti, poi aggiungo dell'acqua.
«Che odorino.»
Sobbalzo, colta alla sprovvista, e mi volto. Levi è appena entrato in cucina, un asciugamano attorno alle spalle e una tuta nera addosso. I capelli sono umidi, segno che deve essersi fatto una doccia e non li ha asciugati. «Mi hai spaventata.»
«Che cucini?»
«Cous cous con gamberetti e zucchine» rispondo, prima di cominciare a tagliare la verdura a cubetti.
Il biondo annuisce, poi si gratta la testa. «Buono.»
Smetto di tagliare e rilascio un sospiro. Mi pentirò amaramente di ciò che sto per dire ma è la sua cucina, la sua casa e a me non costa nulla. «Vuoi che prepari anche per te? Si tratta solo di aggiungere altri gamberetti.»

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ChickLitLevi Whitman è un golden boy che ha tutto ciò che desiderava dalla vita: una carriera promettente, un attico lussuoso e una cerchia di amici su cui poter contare a ogni ora del giorno. ? tutto perfetto, tranne per il segreto che custodisce dall'ulti...