Bad Guy – Billie Eilish
Ieri sera me la sono filata dopo aver sgraffignato dalla dispensa dei grissini, decisa a ignorare gli sguardi sorpresi di tutti.
Comprendo che vivano di pregiudizi nei miei confronti e, visto che non ci tenevo a portare avanti la discussione, ho deciso di andarmene.
Non mi stupisce che Aura non mi voglia vicino a suo figlio; del resto, è la migliore amica di Nova e per tale ragione deve disprezzarmi a priori. Nonostante ciò, più ieri sera ci pensavo – così come stamattina – più sono arrivata alla conclusione che voglio farle cambiare idea. Non perché mi interessi cosa pensa di me o la sua amicizia, bensì per dimostrarle che ho a cuore suo figlio.
Jude è solo un bambino, non potrebbe mai darmi fastidio.
So perché Reece mi ha proposto di fare da babysitter al figlio, lo capisco da come mi guarda qual è il suo obiettivo e mi dispiace deluderlo, ma non credo funzionerà. I suoi amici e sua moglie sono troppo fedeli a Nova e io sono troppo... io.
È vero, in queste settimane ho notato il modo in cui Levi si sia ammorbidito nei miei confronti – anche se delle volte lancia ancora delle frecciatine piuttosto pungenti – e persino Halima e Reece sembrano non avercela con me. Eppure, so che ho fatto soffrire la loro amica e che mettere da parte mesi di attacchi non è così semplice.
Vorrei dire che esagerano, che non è necessario portarla così tanto per le lunghe ma sarei un'ipocrita perché è ciò che ho fatto io con Nemesi.
Stamattina ho finto di ascoltare musica per tutto il tragitto fino al lavoro, sapevo che Levi mi avrebbe messa all'angolo e non mi andava. Intavolare una conversazione con lui sulla sua amica e suo figlio non mi andava.
L'idea di sentirmi dire quanto inadatta sono come babysitter secondo lui non mi alletta. Glielo si leggeva in faccia, ieri, quanto fosse basito dalla mia disponibilità, come se compiere una buona azione fosse davvero qualcosa di mistico da parte mia.
Solo perché sono così come mi vedono non vuol dire che non sappia prendermi cura di un bambino.
Solo perché me ne è stata tolta la possibilità, non vuol dire che non ci sarei riuscita.
E questo brucia da morire.
Ma sono quel che sono per la stessa ragione. Inflessibile. Irremovibile. Granitica.
Si dice che fidarsi è bene ma che non fidarsi è meglio ed è su questo che baso la mia vita. Il passato ha fatto abbastanza per convincermi di questo pensiero, l'ho persino testato sulla mia pelle. E non accadrà mai più. Non permetterò mai a nessuno di spezzarmi. Il mondo è troppo ampio per essere grigio. Bianco o nero. Buono o cattivo. E io, a quanto pare, sono la cattiva di questa storia. Anche se sono stata costretta a diventarlo, anche se non avrei mai voluto.
Ma questo non importa alle persone. Perché si soffermano solo all'apparenza. Delle volte mi va bene così, preferisco la distanza e le mura che ho attorno. Delle altre, invece, vorrei solo prenderle a martellate, quelle mura. Vorrei uscire dalla corazza di cui mi sono circondata e urlare fino a sentire dolere la gola.
Delle volte vorrei solo essere sentita. Anche in mezzo al silenzio assordante di cui faccio scudo.
Ma quel momento non arriva mai e sto iniziando ad accettarlo. Mi serve solo ancora un po' di tempo per rassegnarmi. Poi forse andrà meglio.
Già, è sicuramente così.
Mi accomodo in mensa, il vassoio pieno davanti. Mentre l'osservo non posso fare a meno di essere grata a questo posto. Se non lavorassi qui credo sarei ancora al rifugio, intimorita dall'ignoto e senza la certezza di un tetto sopra la testa. So che avrei l'aiuto di Nemesi, ma so anche che avrei comunque avuto le mie difficoltà. Invece lavoro qui da quasi tre settimane e ho la fortuna di vivere in un attico. Io. In un attico.

STAI LEGGENDO
????????? [?&? ???????]
ChickLitLevi Whitman è un golden boy che ha tutto ciò che desiderava dalla vita: una carriera promettente, un attico lussuoso e una cerchia di amici su cui poter contare a ogni ora del giorno. ? tutto perfetto, tranne per il segreto che custodisce dall'ulti...