抖阴社区

Timidi sguardi

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Era sempre bella la mattina nell'isoletta. Harry si alzò con tutta calma e, dopo aver indossato i pantaloncini di un completo da basket, una vecchia maglietta e un beanie viola tutto sfilacciato, andò a fare una leggera corsetta in riva al mare. Decise di correre in direzione contraria rispetto al faro, non voleva imbattersi in Louis. Non era ancora pronto. Si sentiva uno stupido. Era venuto sull'isola proprio per il ragazzo del faro ma aveva il terrore di incontrarlo.

La chiacchierata con Danielle e Perrie del giorno prima lo aveva lasciato molto confuso. Entrambe parlavano di una persona che aveva un certo problema ma nessuna delle due voleva fornirgli più dettagli. Era stato molto divertente però passare del tempo con il piccolo Connor. Il riccio aveva scoperto che il bambino aveva quasi quattro anni (indicati in modo fiero mostrando tre ditini grassocci) e che era molto maturo per la sua età, infatti Harry rimase sorpreso quando scoprì la vera età del piccolo.

Connor era molto affezionato al suo papà, e non menzionava mai la mamma. Quando Harry chiese alle ragazze dove fosse la donna il bimbo rispose con molta diplomazia: "Non ho una mamma, ma ho tre zie: zia Dani, zia Perrie e zia Tay."

Il riccio era sicuro che il piccolo fosse figlio di qualcuno sull'isola, ma quando cercò di associare il volto del bambino ad uno dei suoi amici non trovò nessuna somiglianza. Non era un gran problema, alla fine Harry non conosceva tutti gli abitanti.

Era divertente correre sulla spiaggia, l'isola d'inverno era forse ancora più bella dell'estate. Lasciava un certo senso di malinconia che lo faceva sentire bene. Dopo qualche minuto Harry si rese conto di essere risalito per il centro della città. Continuò a correre indisturbato, poche persone erano in giro a quell'ora.

Il sorriso di Harry però si spense quando iniziò a notare che la gente iniziava a crescere sempre di più, si guardò attorno e improvvisamente si rese conto di essere capitato nel bel mezzo del mercato.

Il mercato. Louis. Pericolo.

Sbarrò gli occhi e iniziò ad indietreggiare. Era un codardo, come faceva a volere una persona ma allo stesso tempo esserne terrorizzato?

Proprio quando credette di aver scampato il pericolo, una testolina riccioluta spuntò tra tutte quelle persone intente a fare spese.

-Harry!- esclamò il piccolo Connor correndo verso di lui.

-Ehi campione!- lo prese al volo il ragazzo continuandosi a guardare intorno per paura di vedere altre persone da lui conosciute. -Che ci fai qui tutto solo?- chiese scompigliandogli i capelli. Voleva mostrarsi più tranquillo possibile almeno con il bambino. Doveva mantenere un certo contegno, non poteva darsela a gambe. Harry non era più un bambino.

-Non sono solo! Sono con il mio papà!- rispose il piccolo. -Lui sta lavorando e oggi ho deciso di andare con lui.-

-Ho capito, ranocchietta. Ma tu a scuola non ci vai?- chiese il ragazzo, il bimbo scosse la testa.

-La scuola è lontana! Imparo molte più cose qui con il mio papà.- Harry corrugò la fronte. A quattro anni la scuola era già d'obbligo. I bambini a quell'età dovevano frequentare la scuola materna. Anche lui c'era stato. Connor rise e toccò le rughette della fronte di Harry.

-Sei buffo!- ridacchiò togliendogli il cappello dalla testa e posandolo sui suoi riccioli. Il ragazzo sorrise e gli lasciò un bacetto sul naso. Era così dolce quel piccolo bambino con un cappello così grande in testa.

-Vuoi conoscere il mio papà? Vende il pesce più buono del mondo. Pensa un po' lo va a pescare proprio lui la mattina presto presto quando io faccio ancora le ninne.-

Improvvisamente, come un lampo, un'immagine occupò la mente di Harry. E se fosse stato proprio Louis il papà del piccolo? Ma no, non era possibile! Connor non assomigliava per niente a Louis. Il ragazzo del faro era piccolino, dai lineamenti sottili e dai colori chiari; il bimbo invece era molto alto per la sua età, aveva una carnagione scura, quasi mulatta e dei riccioli molto più fitti dei suoi e poi Louis si professava gay e il bambino di Briana non era mai nato, o almeno così gli aveva detto Eleanor.

The storm won't hide the lighthouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora