?? | ?Okay ragazzi miei. Ho un favorino da chiedervi: potreste avere un figlio per me??
Dove una professoressa quarantenne che non può avere figli, chiede a dei suoi alunni di realizzare il suo sogno di diventare madre.
? disgujse
cover by basstards...
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«Amanda! Dovresti proprio vedere cosa ha combinato il piccolo Leonard oggi!» disse la mia grossa grassa amica Janice, mentre eravamo al supermercato alla disperata ricerca — o almeno io ne avevo bisogno — degli assorbenti.
Sbuffai. «Che cosa ha fatto, il piccolo e delizioso Leonard?» odiavo quel bambino con tutta me stessa, nonostante lui avesse tre anni e io quaranta.
Eh sì, a quarant'anni mi ero ritrovata divorziata, senza un compagno, sterile e con la menopausa alle porte. Insomma, meglio di così.
Janice invece era il contrario: sembrava sfornare figli anche alla livida età di quarantasei anni. Forse era merito dell'amore passionale con suo marito, oppure del suo enorme seno attraente. Probabilmente solo tre dei sette figli della mia amica erano effettivamente spermatozoi di Stephen, suo marito.
«Una cosa incredibile: non ha mangiato tutta la pappa!» per Janice non mangiare tutto voleva dire morte certa.
Finsi di essere sorpresa. «Mio Dio! È una cosa veramente vergognosa! Non mangiare tutto... mi vengono i brividi solo a pensarci.»
«Già, è una cosa tremenda. I tuoi alunni scuola mangiano abbastanza?»
Pensai ai miei studenti. C'erano ragazze anoressiche, ragazzi grandi come gommoni, adolescenti magri come un chiodo che non piacevano a loro stessi.
«A dire la verità, io non mi occupo della mensa.»
La mia amica sembrava delusa. «Ma insomma! Insegni storia dell'arte, devi anche educare i tuoi allievi all'arte del cibo.»
Annuii sconfitta. Cercare di smuovere Janice dai suoi ideali era una missione impossibile, degna di Tom Cruise e del suo gran bel culo.
Finalmente trovai ciò che cercavo tanto arduamente: una grande fornitura di assorbenti notturni, di quelli che non ne senti costantemente la presenza mentre dormi.
Contenta, ne afferrai un paio con un gesto nervoso e vagamente felino e li buttai nel carrello già pieno.
«Chissà cosa direbbero i tuoi alunni se ti vedessero così...» commentò Janice senza finire la frase.
«Così come?» il mio tono sembrava quello di una psicopatica.
«Così... assetata. Di comodissimi e sensuali assorbenti.»
«Non hanno mai visto la loro madre comprare degli assorbenti?»
«I bambini si impressionano facilmente» per Janice, i suoi figli sarebbero stati "bambini" anche a novant'anni. Per me, anche solo un mucchio di sedicenni erano già nell'età della vecchiaia.
«Ma non sono bambini, Janice.»
«Amanda, si vede che non sei madre.»
Quella frase mi spezzò in due. Avevo sempre desiderato un figlio, e quando il mio ex marito Jared aveva scoperto che ero sterile mi aveva portata in tribunale e aveva elencato tanti buoni motivi per lasciarmi.
In quegli anni avevo sempre rimpianto la mancanza di un bambino e invidiavo un sacco Janice.
Avrei fatto qualsiasi cosa per averne uno, anche se ormai ero vecchia per l'adozione.
«Non devi scherzare su queste cose. Lo sai che ci rimango male» dissi mentre aspettavamo in fila alla cassa.
«Lo so, ma mamma natura ti ha fatto così. Non puoi mica chiedere a qualcuno di fare un figlio per te.»
Alla fine della coda, si sentirono delle risate e dei gridolini adolescenziali. E mi venne un'idea.
✔️🖤✔️🖤🍣🖤✔️🖤✔️ questa storia è nata da un'idea di petrovxfire , che ringrazio per avermi concesso di metterla per iscritto. è una storia breve senza tanto senso e abbastanza umoristica, quindi non prendetela sul serio. la aggiornerò con più frequenza rispetto alle altre, dato che serve come "intervallo di ispirazione" fra le altre storie. detto questo, bye🍒