I giorni successivi furono infernali.
Mattia e Francesco non facevano altro che parlare, ridere insieme e Christian non poteva che guardarli da lontano sperando che l'ufo che aveva visto Luca settimane prima decidesse di rapirlo e portarlo via da quelle scenette vomitevoli.
E lo sapeva che Mattia lo stesse facendo soprattutto per solidarietà, perché sapeva quanto era difficile essere il 'nuovo arrivato', quello che forse nessuno aveva davvero intenzione di conoscere.
Crytical era entrato al posto di Tommaso, grande amico di tutti e il moro già poteva immaginare quale grande missione di salvataggio il più piccolo avesse pianificato per non farlo sentire solo.Da un lato quell'atteggiamento così buono e altruista faceva crescere qualcosa nel petto del più grande, il quale quasi non poteva credere che potesse esistere al mondo una persona così.
Così solare, sempre disposta a mettere gli altri al primo posto.
E lo adorava.
Ma non poteva fermare la punta di irritazione che provava ogni qualvolta li vedeva parlottare fra loro.
Aveva anche provato a partecipare ad una conversazione una volta, ma presto si era ritrovato a stringere i pugni per quanto gli stesse sulle palle il continuo flirtare del rapper, quindi per non fare una scenata era tornato dentro e si era chiuso in camera.Ed era così che passava le giornate, ad ammazzarsi il fegato e non prestando attenzione a nulla che non fosse quell'accoppiata.
Per questo non si sorprese più di tanto, quando una mattina si svegliò con un mal di testa lancinante e il corpo che pareva un bollitore sul fuoco.
Sospirò scocciato, prima di spostare le coperte e cercare di alzarsi.
Tentativo che fu inutile, dato il forte capogiro che lo costrinse a sedersi di nuovo.Tutto quel movimento fece svegliare anche il minore, che posando gli occhi sull'altro si accorse del suo malessere.
“Ehi, che c'è? Non ti senti bene?”
La preoccupazione era palpabile e il moro si rincuorò un po' vedendolo così allarmato.
“Si, credo di avere la febbre”
Neanche a dirlo che il biondo si alzò e gli posò le labbra sulla fronte per controllare la temperatura, come una mamma col suo bambino.
E Christian quasi temette che potesse sentire il battito furioso del suo cuore.
Gli avvolse le braccia attorno al busto e affondò la testa nel suo petto, sentendo l'altro ridacchiare e stringerlo a sua volta.
Con una carezza alla schiena lo lasciò andare e sparí in bagno, per poi tornare con un termometro.“Misurati la temperatura, io vado a scaldarti un po' di latte e te lo porto coi biscotti, almeno mangi qualcosa"
Il moro annuí, prima di vederlo sparire oltre la porta.
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38.5
Aveva la febbre a 38.5 e la gola iniziava a pizzicargli terribilmente.
Alla fine avevano avvertito la produzione del suo stato e il moro a quel punto era stato esonerato dalle lezioni per almeno una settimana.
Fortunatamente non c'era bisogno della quarantena dato che gli avevano fatto fare anche un tampone antigenico e per grazia divina era negativo.E fu una settimana paradossalmente fantastica.
Mattia aveva occhi solo per lui, gli rimboccava le coperte e gli preparava il brodo di pollo.
Il più grande si crogiolava in queste continue attenzioni ma era anche preoccupato di poterlo contagiare, per questo colse l'occasione all'ennesima attenzione quel pomeriggio“Matti”
"Si?"
Il biondo si voltò allarmato, pensando che l'altro si stesse sentendo male.
"Apprezzo tantissimo che tu mi stia facendo da infermiera personale, ma non voglio rischiare di passarti l'influenza. Sarebbe troppo stupido perfino per noi"
L'altro lo guardò per un tempo che gli sembrò infinito, per poi ridacchiare e sedersi sul bordo del suo letto.
Gli scostò piano i capelli dalla fronte, dove aveva precedentemente messo un panno bagnato con acqua fredda per abbassargli un po' la temperatura."Non te l'ho detto? Ho degli anticorpi di ferro e poi mi piace farti da infermiera sexy"
"Ma io non ho mai detto che tu sia sexy"
Il più piccolo lo guardò con un sopracciglio alzato
"Okay si, l'ho pensato ma non è questo il punto."
Christian gli prese una mano tra le sue e se la portò al petto, dimentico che l'altro potesse sentire il suo cuore correre come un cavallo
"Non voglio che tu mi dia tutte queste attenzioni, perché non voglio abituarmi alla versione di te alla quale importa qualcosa di me"
La voce era ridotta ad un sussurro, eppure il biondo capí forte e chiaro.
Lo guardò incredulo, come poteva pensare che non gli importasse nulla di lui?"Perché dici questo? Certo che mi importa di te, l'ho sempre fatto"
"Non mi pare sia così da quando c'è lui..."
Non lo guardava neanche negli occhi, da quanto si stesse sentendo ridicolo a fargli quella scenata.
Forse era solo la febbre che lo stava facendo delirare"Lui chi?"
Mattia era sempre più confuso
"Dai, Francesco."
Il moro aveva lo sguardo fisso sulla porta e le guance rosse, ma non per la febbre.
E una lampadina si accese nella mente del minore.
Christian era..."Geloso. Tu sei geloso."
La sua teoria si rivelò esatta quando il moro sgranò gli occhi.
Lo sentí sbuffare leggermente"No che non sono geloso..."
Ma il suo tono era tutto tranne che convincente.
"Si invece. E anche tanto da quanto vedo"
Mattia non poteva fermare il sorrisino bastardo che si impossessò delle sue labbra.
L'altro si girò verso di lui con sguardo irritato, per poi alzare il busto e appoggiarsi allo schienale del letto.
Incrociò le braccia, per nulla intenzionato a dargliela vinta."No, non lo sono. Anzi, per quanto mi riguarda puoi farci quello che vuoi, non mi interessa"
Mattia allora si avvicinò ulteriormente, facendogli trattenere di poco il respiro.
"Ah si? Quello che voglio?"
Parlò piano, la voce poco più che un sussurro
"Sai cosa vorrei davvero, Chri?"
Il moro ingoiò il groppo che gli si era formato in gola e lo guardò finalmente per bene negli occhi, puntandoli nei suoi.
"Cosa?"
Ormai avevano preso a sussurrarsi le parole ad un palmo dal viso l'uno dell'altro.
Il più piccolo si avvicinò al suo orecchio, lasciando un bacio al di sotto di esso prima di parlare"Vorrei che tu mi-"
"Ragazzi, tutti sulle gradinate"
La voce di Maria spezzò il momento, facendoli sobbalzare.
Mattia, completamente rosso in viso, lo guardò per un attimo spaesato prima di lasciare di corsa la stanza e un Christian assolutamente confuso.-----------
buonaseeera.
il daytime di oggi è stato uno strazio, torno a piangere in un angolino

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in the middle of the night // matian zenzonelli
FanfictionQuella volta in cui Christian si rese conto di quanto cieco fosse stato. Boyxboy 18+ contenuti espliciti rating: rosso piccolo disclaimer: Christian e Mattia fino a prova contraria sono solo amici, e con quest'opera non intendo urtare la sensibilit¨¤...