"Che accidenti significa, Zeus?! Seriamente mi stai chiedendo di far diventare nuovamente tuo figlio un alcolizzato?!" urlò Estia al fratello che, seduto sul trono, stava lasciando che Asclepio, suo nipote, gli curasse le numerose ferite che tempestavano suo il corpo altrimenti perfetto.
"Dioniso ha combinato disastri e ha fatto sua la follia del nostro dominio... quegli idioti degli indiani, però, hanno avuto la geniale idea di far disintossicare Dioniso e ora la follia che ha incarnato per tutta la sua vita non ha più un rappresentante né qualcuno che la contenga! È come se io lanciassi per aria la Folgore e la lasciassi libera di vagare per il mondo senza un padrone: temporali devastanti ovunque e fine della Grecia!" borbottò Zeus mentre il nipote risanava lentamente un taglio profondo che aveva sul sopracciglio.
"Non possono farlo allora i colleghi dell'India? O quel vecchio scorbutico di Shennong?!" chiese, disperata, Estia.
"Ho dovuto discutere... animatamente con Shiva, Brahma e Visnu, come puoi vedere – disse Zeus, indicando lo stato in cui versava – Shiva soprattutto è stato particolarmente ostico come interlocutore e, nonostante non penso abbia più i timpani e gli ci vorrà un po' di tempo per riprendersi del tutto, ha ostinatamente deciso di non voler fare più nulla a riguardo. Nel frattempo, la Grecia è invasa da gente che, d'improvviso, perde il senno, il vino si è tramutato in una sorta di veleno della pazzia e Dioniso non sente il parere di nessuno!"
"E perché mai dovrei essere quella che riuscirà a farsi sentire?! E per un qualcosa di così... dannoso! È mio nipote..." obiettò Estia e Zeus sospirò.
"Ed è mio figlio, il figlio che, pur di salvare, ho portato nella mia coscia finchè non è stato in grado di respirare da solo! Le Moire ci hanno assegnato un ruolo, non rispettare questa scelta porterà a gravi conseguenze... sono sul trono dell'Olimpo per questo, no? Tu stessa lo hai confermato, millenni e millenni fa, a me, Poseidone e persino a Ade!" ribatté Zeus, tra l'arrabbiato e il rassegnato.
Estia, a quel punto, non poté fare altro se non chinare il capo e accettare quello che avrebbe dovuto fare: era vero, secoli prima, ai tempi della spartizione del cosmo, aveva dovuto riferire ai fratelli della visione che il Destino le aveva affidato e delle corone che, nel bene e nel male, avrebbero dovuto portare sul capo. Dioniso era destinato ad essere il folle dio dell'ebbrezza, della natura selvaggia e dello spirito noto ormai come spirito dionisiaco, ed Estia non poteva far altro se non cercare di porre rimedio al disordine che si stava generando in tutta la Grecia e non solo.
Il nipote si era rinchiuso nella sua dimora, intento in lavori di ristrutturazione e nella gestione di tutti i suoi vecchi discepoli, soprattutto Menadi infuriate. Queste, perse il loro dio protettore, non avevano tuttavia perso la loro capacità di infondere le menti con folle estasi e, girando sperdute per il mondo, avevano lasciato che la follia si spargesse senza alcun controllo. Controllo che, paradossalmente, Dioniso aveva sempre avuto e mai perso, neanche per un secondo.
Nelle manifestazioni di infinita follia e violenza, Dioniso, nonostante maledizioni e traumi del passato, aveva esercitato il suo dominio con una bravura e una paradossale forma di compostezza che molti altri dèi dell'Olimpo non avevano mai mostrato. Ma senza un dio così bravo a padroneggiare la Follia, questa era libera di spargersi sul mondo in maniera incontrollata, come un fuoco non sorvegliato era capace di distruggere intere foreste.
Estia, che di fiamme e incendi incontrollati, per sua stessa natura, era fin troppo esperta, capì che doveva far tornare il nipote, per cui aveva abbandonato il suo seggio sull'Olimpo, come era prima, consolandosi all'idea che l'alcolismo per il dio del vino fosse un qualcosa di profondamente diverso e leggermente più positivo di quanto lo fosse per quei poveri e sventurati umani che affogavano le loro anime e le loro menti sul fondo di un'anfora.

STAI LEGGENDO
Mitovembre 2023 - Elementale
FantasyRaccolta di Racconti scritti per il "Mitovembre - Elementale", pubblicati sul canale youtube "Mitologicamente..."