抖阴社区

18. When at night you drown in fear

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«Dio santo! Mi hai fatto preoccupare. Dimmi la verità: che è successo quella sera? E non rifilarmi un'altra volta la scusa del virus perchè ti appiccico a quel tronco.» borbottò indignata.

«Hai ragione, scusa. Ho intenzione di raccontarti tutto ma, Wily, non ti agitare. Ho davvero bisogno del tuo aiuto e della tua lucidità. Ok?» la guardai in attesa di una conferma.

Sospirò e annuì, sedendosi accanto a me più concentrata che mai.

Ed io iniziai a parlare.

Quando conclusi il racconto e le feci vedere la lettera, la prese pensierosa rigirandosela tra le mani e aggrottando le sopracciglia, totalmente immersa in quelle poche righe così criptiche.

«Hai già controllato dov'è questo White Checkmate Cafè?» mi chiese aprendo lei stessa Google Maps.

«Si, certo. Ho cercato su internet e sbirciato in ogni mappa. Non c'è da nessuna parte.»

Dopo qualche minuto a rigirare indirizzi sul telefono e una breve ricerca, la vidi arrendersi.
Mise via il telefono e mi guardò seria.
«Mh, è strano. Pensi davvero che sia qui a Londra?»

Sbuffai, passandomi le mani sul viso.
«Io.. non lo so. Penso di sì. Mio padre ha preso un aereo, quella mattina all'alba. Penso sia stato diretto qui per l'incontro.»

«E cosa pensi del Signor Woods? Ti fidi di lui?»

«Non so di chi posso fidarmi realmente, in quella casa. Cayden.. lui è sempre stato attento e premuroso, con me. Ma nasconde qualcosa esattamente come tutti loro. Quando ho parlato con Richard nel suo studio, mostrandogli quella foto, è stato piuttosto vago. C'è troppo silenzio attorno a tutto quello che riguarda mio padre, e se è vero che l'incontro doveva avvenire con lui, io non voglio realmente pensarci ma..potrebbe essere lui stesso, il responsabile.»

«Mmh. Se questo White Checkmate è qui a Londra, l'unica persona a cui possiamo chiederlo e che potrebbe sapere qualcosa è Aubrey.» concluse.

Feci per replicare poco convinta, ma lei mi interruppe prima che potessi proferire parola.

«Possiamo fidarci di lei, Eris. Ma non le diremo niente, se non vuoi. Le chiederemo solo di questo posto.» mi rassicurò dopo aver letto sul mio viso il mio tentennamento.

«Ok. Va bene.» annuii.

«Stasera ci vediamo al Poison, per stare un po' insieme. È una serata tranquilla. Non ti avevo detto nulla per rispettare i tuoi spazi, ma se te la senti di venire potremmo chiederglielo oggi stesso.»

«Ti devo ricordare che la prima e l'unica volta che ho messo piede lì dentro sono stata drogata?»

«Se è per questo sembra che neanche più alla Emerald, tu possa considerarti al sicuro. E forse neanche in questo parco. Ma non puoi chiuderti per sempre dentro quella villa! Perchè non chiedi a Cat, se vuole venire? Vorrei conoscerla, e saremmo sicuramente più tranquille.»

Mi piaceva Cat, effettivamente.
Durante gli allenamenti non parlavamo granché e avrei davvero voluto saperne di più sul suo conto.

«Mi sembra una buona idea. Glielo chiederò.»

«Perfetto. Passo a prenderti per le dieci. Adesso andiamo, passiamo a prenderci un bel latte macchiato! Voglio sapere di più su quel bacio.» disse con un occhiolino, prendendomi per il braccio e trascinandomi verso le caffetteria.

Cat mi aveva detto di sì, alla fine.
Se per puro piacere e per conoscerci realmente meglio o per controllarmi, questo non l'avrei saputo dire.
Avevamo deciso di andare insieme al Poison, visto che nel pomeriggio era rimasta a Bloodstone Manor, probabilmente per allenare Julian.

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