Ancora un urlo.
Un rantolo spezzato.
Il risucchio di un respiro.
Un osso rotto.«No. Fermo lì.»
«No! Per favore, no! Blake corri in camera!»
«Vieni qui. Subito.»
Era una voce che era una corda.
Era una corda che era un guinzaglio.Un sigaro tra quelle labbra arcigne e baffute prese fuoco, sprigionando nell'aria l'aroma di tabacco e il sentore di whisky.
«Togliti la maglia.»
I singhiozzi ormai deboli e sottili risuonavano come campane ridondanti, nel silenzio di quella tenuta degli orrori.
«No, no, no..»
La nenia delirante di un carillon rotto.
Scivolava come tempera.
Scivolava come sangue.Silenzio.
Un respiro incerto.
Un respiro infantile.«Ho detto: togliti. la. maglia.»
Guardai quel cerchio di brace illuminarsi e spegnersi ad ogni tiro di guancia.
Mi fissai su quella fiamma.
Solo su quella.Era rossa.
E continuai a vederla anche quando lui si mise alla mia schiena e sentii chiara la prima bruciatura toccare la mia pelle.
Guardai la mamma.
Stava piangendo.
Io non volevo vederla piangere, la mamma.E allora sorrisi io.
Lo vedi, mamma?
Non mi fa niente.
Lo vedi?Una stilettata di dolore mi trafisse la carne, l'odore di pelle bruciata si mischiò a quello di alcol e di fumo.
E sorrisi ancora.
Per la mamma.Fu un dolore dilaniante, ma non piansi.
Non piansi più.I singhiozzi in quella stanza erano diventati un'eco lontana. Una litania che arrivava ovattata alle mie orecchie.
C'era solo quella fiamma nella mia testa.
Il rosso vivo del fuoco.E ci fu solo quella fiamma.
Solo quella.Per anni.
Lo vedi, mamma?
Non mi fa niente.Anche quando arrivò il dolore.
E le cicatrici.
E ancora l'odore di carne bruciata.
E il sangue.La fiamma e il rosso.
Il rosso e la fiamma.Lo vedi?
Non mi fa niente.
Non mi fa niente.Sorrisi ancora.
È così, che ciò che non ti ammazza diventa ossessione.
«Non potete stare qui. Dovete andarvene.» mi sussurrò Megan all'orecchio, guardandosi intorno con aria spaventata e decisamente agitata.
Non l'avevo mai vista così.
Lei, che l'orgoglio lo portava come quel rossetto rosso e quei tacchi vertiginosi che dovevano essere una tortura allucinante.
Ma alla fine che cazzo ne sapevo, io.«Che diavolo stai dicendo Megan?!»
Aprì e richiuse la bocca un paio di volte.
Sembrava combattuta.

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SYMPETRUM
Mystery / Thriller"Dicono che bere assenzio col tempo fa brillare la tua ombra. ? un problema se devi giocare a nascondino." ? Un vecchio patto. Una veglia silenziosa, durata anni. Un sogno ricorrente. Ombre con un compito preciso. L'impercettibile battito d'ali d...
32. There's cigar smell, it's everywhere
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