抖阴社区

10. control

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Mi sveglio con un mal di testa lancinante, il peso di troppe domande e una notte di sonno agitato che non mi ha dato tregua.

La luce che filtra dalle tende mi fa stringere gli occhi. Mi guardo intorno: sono nella mia vecchia stanza, quella che ho lasciato anni fa quando pensavo che la vita sarebbe stata semplice e lineare.
È tutto come allora. I libri che avevo iniziato e mai finito, i poster di cantanti che non ascolto più. Perfino la scrivania ha ancora i segni delle mie penne e matite incise nel legno.

Mi alzo lentamente dal letto. Un'altra giornata da affrontare, con tutto il carico di ricordi che continuano a emergere contro la mia volontà.

Apro l'armadio cercando qualcosa di comodo da indossare. Sposto una pila di vestiti e sento qualcosa cadere sul pavimento con un rumore secco.

Abbasso lo sguardo.

È una piccola scatola blu.

Mi fermo, il respiro improvvisamente più pesante. So già cosa c'è dentro prima ancora di aprirla, eppure le mie mani si muovono da sole. Sollevo il coperchio e lì, incastonato nella stoffa vellutata, c'è l'anello d'argento con il diamante rosa che Drew mi aveva regalato.

Un'ondata di ricordi mi travolge.

Marzo 2022

«e dai ma avevamo detto niente regali fino al primo anniversario» sbotto aprendo una scatolina blu

«guarda che non mi interessa se tu non me lo hai fatto, questo ci tenevo io che lo avessi»

Nella scatolina si illumina una luce, facendo risplendere un anello d'argento con un diamante rosa sul suo bordo.

«ma quanto ti è costato?»

«te lo metti Bi? Voglio vedere come ti sta»

Infilo piano l'anello, come se potesse rompersi da un momento all'altro.
È perfetto.

«mi piace tantissimo, amore. Grazie, ma sai che non dovevi spendere così tanto»

«ora che sto lavorando per quella serie mi stanno dando di più, potevo permettermelo e non sono riuscito a resistere. Quindi ti piace? Sicura?»

«sicurissima, 100%. A te?»

«molto, quando l'ho visto ti ho pensata subito»

Presente

Il ricordo si spezza come un vetro in frantumi, e sono di nuovo nella mia stanza, con l'anello nella mano tremante. Lì, in quell'oggetto, c'è tutto: i momenti belli, certo, ma anche quelli che ho provato a dimenticare. I litigi. Le urla. Le sue mani che si stringevano ai miei polsi con troppa forza. E poi quella polvere bianca che trovavo dappertutto.

Prendo il telefono dal comodino, aprendo la chat con Drew. Ripeso alla sua frase. "Buona vita, Bianca."

Non so cosa mi spinge a scrivergli.

Forse voglio chiudere questa storia con una decisione definitiva.
Forse voglio solo togliermi questo peso dal petto.

Scrivo un messaggio breve, freddo, senza emozioni.

Drew

se vuoi possiamo vederci, dimmi tu dove e quando

Invio e lancio il telefono sul letto, pentendomi immediatamente. Non passa un minuto che una notifica mi avverte della sua risposta.

alle 15, al parco vicino casa tua? Parto alle 16. Cioè, dovrei partire. Questo me lo dirai tu.

Arrivo al parco con qualche minuto di anticipo. Drew è già lì, seduto su una panchina, con le mani intrecciate tra le ginocchia.

Quando mi avvicino, si alza, visibilmente nervoso.

«Ciao» dice, abbassando lo sguardo

«Ciao» rispondo, mantenendo una distanza prudente

Lui fa un passo indietro, come se volesse rassicurarmi. «Grazie per essere venuta. Non pensavo che l'avresti fatto»

«Non so neanche io perché sono qui» dico, incrociando le braccia

C'è un silenzio imbarazzante. Poi Drew parla.

«Bianca, so di aver sbagliato tutto. So di non meritarmi questa possibilità. Ma dovevo vederti. Dovevo dirti che sono cambiato»

Lo fisso, immobile. «Cambiare non cancella quello che hai fatto»

«Lo so» ammette, la voce incrinata. «Ma voglio sapere una cosa. Ti ricordi mai di noi? Non di quello che è successo. Di noi, quando eravamo felici»

Esito. I ricordi tornano a ondate: i momenti belli, come quello dell'anello, e quelli terribili, che non riesco a dimenticare. Che sono quelli più recenti di chi mi ricordo.

«Sì. Mi ricordo. Ma sai qual è il problema, Drew? I ricordi belli non sono abbastanza forti da sovrastare quelli brutti. Non sono abbastanza forti da farmi dimenticare le urla, le notti in cui tornavi ubriaco e mi dicevi cose orribili. Non sono abbastanza forti da cancellare la paura. La stessa paura che provo adesso e che proverò per sempre»

Lui sembra colpito come da uno schiaffo. Fa un passo indietro, scuotendo la testa

«Dimmi cosa posso fare» sussurra, quasi implorante. «Dimmi come posso rimediare»

Lo guardo negli occhi, e per un momento vedo il ragazzo che amavo. Ma poi ricordo tutto il dolore che mi ha causato, e il cuore si stringe

«Se mi ami parti. Parti e non cercarmi mai più» cerco di dire con voce ferma, ma spezzata

Per un attimo sembra che voglia ribattere, ma poi si arrende. Abbassa lo sguardo, stringendo i pugni

«se è quello che vuoi, lo farò»

«È quello che voglio» confermo, con un peso enorme che si solleva dal petto.
E uno nuovo che si aggiunge.

Lui annuisce, si volta e se ne va, lasciandomi sola sulla panchina. E per la prima volta da quando mi sono svegliata da quel coma, sento di avere il controllo.

timeless | drew starkeyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora