timeless | drew starkey

presente, 2022

«e quindi oggi ti vedi con Theo?»
«sì, tra tipo 15 minuti dovrei essere al bar. Non iniziare con le tue solite battute. Non voglio assolutamente niente di romantico»
«non so se crederti»
«fidati, al momento vorrei solo avere tutti i ricordi indietro»
«a proposito di ricordi, hai avuto qualche altro flashback?»
«stamattina, uno»
«su chi?»
«ero con mamma al centro commerciale e mi stavo provando un vestito, niente di che. Penso che la maggior parte dei ricordi che mi vengono in mente siano più o meno tutti del 2021»
«2020 niente?»
«a volte, ma in pratica mi ricordo solo del 2021. Il che è comunque un progresso»

«sai una cosa che facevi spesso prima e che ora non fai più?»

«schifo»

«simpatica, ma no. Intendevo postare su instagram»
«perché? sono social?»
«molto, hai anche un bel po' di followers»
«non ho ancora aperto instagram da quando mi sono svegliata»
«e aprilo»

Accendo il telefono sbloccandolo con la stessa password di sempre. Almeno quella è rimasta uguale.

149mila followers.
Ho anche il verificato. Si chiama ancora verificato?

«ma perché cosi tanti followers? Su instagram sono tantissimi, no? Vendevo i piedi?»

«scema, stavi con Drew. E poi scrivi. Hai pubblicato un libro di poesie»

«stai scherzando? Ho trovato il coraggio di pubblicarlo?»

«sì. Si chiama Feeling Nothing. Lo hai pubblicato poco prima del tuo incidente»

«di cosa parla?»

«alcune poesie sono sul sentirsi costantemente vuoti. Altre su come sia comune non accontentarsi mai. Altre sulla felicità. Ce ne sono tante. Anche sulla rottura delle amicizie ne hai scritte parecchie»

«per quello che mi ricordo io scrivo poesie ma non le ho mai fatte leggere a nessuno»

«Drew sarà la prima persona, poi le farai leggere a me, poi a Lola e man mano ti abbiamo convinta a pubblicarle. È un libro non molto lungo, è praticamente una raccolta di poesie piccoline ma piene di significato. Sei brava, Bi, alcune rimangono incise nella memoria e penso mi abbiano cambiato la visione della vita»

«ma non ha avuto successo, vero?»

«tu non te lo ricordi ma mi avevi "assunta" come tua segretaria, e quindi ho parlato io con la tua casa editrice. Mi hanno detto che fin ora ne hanno vendute 37 copie. Che sì, in 5 mesi e mezzo di pubblicazione è molto poco. Ma piano piano, va bene. Hai avuto un incidente, concentriamoci sulla tua salute adesso»

Vorrei continuare a parlarne, ma il mio cellulare squilla interrompendo il discorso

"pronto?"
"sono Theo, dove sei? Ti sto aspettando"

Cazzo.

"hai ragione, sto arrivando"

Schiaccio in fretta il tasto rosso in fondo allo schermo, per poi infilare frettolosamente il cappotto

«devo scappare»
«a che ora torni?»
«non so, tra un'oretta e mezza forse»
«fammi sapere come va»
«va bene, ciao Brookie»

Le lascio un bacio sulla guancia dopo aver pronunciato quel soprannome nato tanti anni fa, alle scuole elementari

Per una volta la fortuna è dalla mia parte e il bar scelto da Theo è molto vicino a casa mia

«scusami, sono pessima» esclamo abbracciandolo
«tranquilla. Ti ho chiamato solo per sapere se era tutto apposto»
«sì, stavo parlando con Brooke del mio libro di poesie di cui non sapevo l'esistenza»
«hai scritto un libro? Ah, bene, sarò il fallito della situazione allora»
«ma dai, lo hanno comprato in 37 in quasi 6 mesi»
«è un inizio, no?»
«diciamo di sì. Ci sediamo?»
«con piacere»

Da vero metà parigino mi solleva la sedia e la sposta all'indietro per farmi sedere.
Anche se non siamo in un ristorante questa cosa mi farà sempre sciogliere qualsiasi arto

«quindi ti sei sposato?»
«e abbiamo divorziato dopo 2 anni»
«chi era la sfortunata?»
«si chiama Amélie. Siamo ancora amici»
«ah? In buoni rapporti? Che coraggio»
«ci siamo lasciati senza rancore. Semplicemente non eravamo fatti l'uno per l'altra»
«ti capisco benissimo»

«com'è andata poi con quel ragazzo che ti piaceva, Drew?»

«male. Cioè, in realtà dicono tutti che stavamo insieme ma dall'incidente ricordo solo la nostra rottura»

«dev'essere orribile, mi dispiace tanto»

«cerco di superare questo periodo in maniera matura, i ricordi che man mano si ricompongono nella mia testa sono l'unica cosa che mi fa andare avanti»

«la speranza. Certo, comprensibile»

Mi prende le mani, avvicinando la sua sedia nonostante sia di fronte a me e ci sia un interi tavolino a separarci.

Si avvicina.

Sempre di più.

«aspetta, Theo, non fraintendere, è che davvero non sono pronta» stacco d'improvviso le mie mani dalle sue

«per cosa?»

«per un impegno. Per un uomo, in generale. Sto ancora cercando di ricordare la mia vita, capisci?»

«Bianca, no, credimi, non era quella la mia intenzione. Se io e Amélie ci siamo lasciati è perché...»

«perché...?»

«non volevo dirtelo così, ma perché ho conosciuto una persona a Parigi che mi ha fatto conoscere il vero amore. E questa persona si chiama David»

Sono molto

molto

a disagio

E in imbarazzo, certo

«oddio che figuraccia. Congratulazioni, credo? Non so, cosa si dice in questi casi? Sono contenta che tu sia gay. Non perché tu sia brutto, ovviamente. Sei molto bello, anzi, cioè non ci sto provando con te»

«Bianca va bene, tranquilla, non potevi saperlo e sicuramente ti ho fatto fraintendere io»

«e ora stai insieme a David, quindi?»

«proprio così. È americano. Mi sono trovato un altro americano, dio mio. Già dopo di te mi ci sono voluti mesi di disintossicazione dall'inglese»

Faccio una risatina

Perché adesso tutto sembra più tranquillo?

«immagino. Parlami di lui allora. Non vedo l'ora di conoscerlo»

«se ti faccio conoscere David tu mi fai conoscere Drew»

«ma noi non stiamo insieme»

«per quanto me ne parlasti quell'estate potrei descriverlo perfettamente, forse in modo anche più accurato di come potrebbe fare lui. Ho ascoltato per tre mesi, ora mi spetta conoscerlo in cambio, no?»

«andata. Ma voglio vedere una foto di David. È bello?»

«esce male nelle foto»

«ecco, come al solito. Intanto inizia a raccontare come vi siete conosciuti»

Mi sento così rilassata.
Vorrei ascoltare la storia di David e Theo in tranquillità ma un fischio nelle orecchie me lo impedisce.

È un ricordo.
E c'è Drew.