抖阴社区

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Mi ritrovo a sedere sul divano del mio appartamento, le gambe incrociate sotto di me, e una tazza di tè tra le mani che non bevo nemmeno. Il calore della ceramica mi conforta, ma la mia mente è altrove, persa in un turbine di pensieri che non riesco a fermare. Lo spazio intorno a me sembra diventare sempre più piccolo, come se la stanza si stesse stringendo attorno ai miei pensieri. Il vapore che esce dalla tazza si mescola con il silenzio che ci avvolge, un silenzio che non riesco a rompere, anche se lo vorrei.

Giulia è seduta di fronte a me, le gambe incrociate, il corpo rilassato ma il suo sguardo penetrante che non mi lascia scampo. È una di quelle persone che riescono a vederti attraverso le apparenze, a cogliere i piccoli segnali che nascondo. Lo so. È come se, nonostante stia cercando di nascondermi dietro la calma di una chiacchierata tra amiche, lei percepisse la parete invisibile che ho eretto tra di noi, quella barriera che cerco di mantenere intatta.

Il suo sguardo attento non mi lascia scampo, e sento la pressione di quel silenzio che si fa sempre più pesante. Mi guarda come se volesse scavare dentro di me, come se le parole che non dico le parlassero più forte di quelle che pronuncio. Sospira, ma non chiede nulla. Non ancora. È come se avesse capito che c'è qualcosa che voglio dire ma ancora non dico.

La sua voce, quando finalmente parla, è morbida ma incisiva. «Sai che puoi dirmi tutto, vero?» Non è una domanda, è una constatazione, come se sapesse che ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a mettere ordine nel caos della mia testa. Ma c'è qualcosa di più, qualcosa che mi fa sentire esposta, vulnerabile. Non voglio che Giulia veda quanto sono confusa, quanto la mia mente è ingarbugliata, intrappolata tra il desiderio di essere onesta con me stessa e la paura di ferire qualcuno.

Il suo sguardo è fisso su di me, ma non mi giudica. Non lo fa mai. È proprio questo che mi fa sentire così in balia delle sue parole. Mi sta dando spazio, ma non mi lascia scappare.

«Cosa c'è, Emily?» La sua voce è gentile, ma riesce comunque a colpirmi dritta al punto, come se sapesse che sto cercando di nascondermi dietro una facciata di normalità, cercando di evitare la verità che non voglio ammettere neanche a me stessa. Giulia non è stupida. Sa quando qualcosa non va e sa come farci arrivare con le sue parole.

«Giuli, so che non sarai d'accordo» dico finalmente, il mio respiro più profondo «ma Ben mi accompagnerà alla gara di sabato» sputo di botto.

Non guardo Giulia mentre parlo, eppure posso sentire il suo sguardo fisso su di me, come se stesse cercando di capire tutto ciò che non ho detto. Giulia non è una che lascia passare nulla.

La sua risposta arriva senza esitazione, e non è una sorpresa. «Emily, devi smetterla di ignorare il fatto che Ben ha una cotta per te» dice con tono deciso quasi come un rimprovero, ma senza giudizio. È una constatazione, non una domanda. «Lo vedo, lo vediamo tutti. Ti sta accompagnando alla gara, che è una cosa abbastanza grande. Non è solo per aiutarti. E tu lo sai.»

Giulia non ha bisogno di spiegare di più, perché le sue parole mi colpiscono in pieno. Sospetto che abbia ragione. Lo so, ma non voglio accettarlo. Ben è sempre stato un amico, è sempre stato lì per me, ma non è mai stato più di questo. Mi fa comodo, certo, è un'ancora in questo momento, un piccolo rifugio, ma non è quello che sento nel profondo. Il mio cuore è altrove, e lo so bene.

«Non voglio che Ben pensi che ci sia qualcosa di più, Giulia» dico finalmente, la voce più piccola. «Lui è un amico. È solo che... insomma... non voglio che si faccia illusioni».

Giulia alza un sopracciglio, ma non dice nulla per un lungo istante. La sua espressione si fa più seria. «Emily, stai illudendo Ben. E lo sai. Non è giusto nei suoi confronti.»

Le sue parole mi colpiscono, ma non so come rispondere. Non posso ferire Ben, lo so. Non posso spezzargli il cuore, eppure non posso fargli credere che tra di noi possa esserci qualcosa di più. Non posso restare intrappolata in una farsa, ma allo stesso tempo non voglio farlo soffrire.

Giulia sospira, scivolando un po' più in basso nel divano, come se fosse stanca di discutere. «Lo so che non vuoi fargli del male, Em. Ma, forse, è il momento di allontanarlo un po'»

Mi sento una morsa allo stomaco mentre ascolto le parole di Giulia, come se mi stesse aprendo gli occhi su qualcosa che sapevo già ma che avevo cercato di ignorare per il momento. È difficile accettare la verità. Mi sento paralizzata, non so cosa dire, non so come farle capire che, per quanto Ben sia un amico incredibile, il mio cuore è già preso da qualcun altro. E non è Ben.

«Lo so» rispondo infine, la voce bassa, quasi un sussurro. «Non voglio mentirgli, Giulia. Ma, per adesso, ho bisogno di lui. Ho bisogno che mi accompagni alla gara. Non posso affrontare tutto da sola, non con Nathan come coordinatore.»

Giulia mi osserva, ma non sembra delusa. Non mi giudica, ma so che sta cercando di capire se le mie sono giustificazioni o se sto semplicemente evitando la verità. Le sue labbra si fanno sottili, ma non dice nulla per un momento. Poi, finalmente, parla.

«Capisco che hai bisogno di distrarti, ma non puoi usare Ben come una scusa. Non è giusto per lui, Em. E tu stessa lo sai. Dopo la gara, dovrai mettere le cose in chiaro».

«Lo farò Giuli» dico finalmente, con un respiro profondo. «Dopo la gara, parlerò con Ben. Gli ribadirò che non può esserci nulla tra noi. Ma per adesso... ho bisogno di lui, ho bisogno di questa distrazione. Non voglio pensare a Nathan. Ho bisogno di concentrarmi, di non farmi travolgere dai sentimenti che mi stanno facendo impazzire.»

Giulia non dice nulla, ma il suo sguardo si addolcisce. Non mi giudica, lo so. Ma c'è una parte di lei che sa che non posso continuare così, e che dovrò affrontare la verità. Non posso scappare per sempre.

«Spero che tu riesca a fare chiarezza, Em» dice infine, alzandosi dal divano e venendo verso di me. Mi dà una pacca sulla spalla, ma il suo sorriso è gentile, comprensivo. «Se hai bisogno di me, sai dove trovarmi»

La guardo mentre esce dalla stanza, e mi sento un po' più leggera, anche se il peso della verità è ancora lì, pronto a venire fuori quando meno me lo aspetto. So che, una volta che la gara sarà finita, dovrò fare i conti con tutto ciò che ho cercato di evitare. Nathan, Ben, la verità. Ma per adesso, mi concentro sulla gara. Devo farlo. Devo mettere da parte tutto il resto senza farmi travolgere da ciò che non posso ancora affrontare. 

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