抖阴社区

14 (C) - CODICE BCGR

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"E adesso" dice, portandosi alla bocca un biscotto. Briciole le ricadono sulla maglietta ma lei sembra non accorgersene neanche perché il suo sguardo rimane su di me. "Vuoi dirmi che è successo?" mi incalza a parlare.

Ed è esattamente quello che dovrei fare dal momento che le ho scritto quel messaggio di aiuto. Anche se l'obiettivo principale era quello di riempire il mio stomaco di biscotti fino a stare male così da poter dare la colpa all'aver mangiato troppi zuccheri e non pensare al fatto che il dolore era invece dovuto a quella fitta al petto che avevo sentito ingigantirsi tra le costole nell'esatto momento in cui Nate mi ha allontanata. Per tutta la durata del tragitto nella sua auto non avevo fatto altro che desiderare di gettare fuori questo peso dal mio corpo. Per qualche minuto ho persino fatto fatica a respirare per il disagio che stavo provando e per il fatto che ero circondata dal suo profumo, diventato ormai riconoscibile.

Mi rendo conto che gettare fuori tutto questo è piuttosto complicato, non sono brava in questo. Ma ora sono nel suo soggiorno, sotto la sua coperta, mangiando i suoi biscotti e credo che questo mi porti a pensare che probabilmente una spiegazione sul perché mi trovo qui gliela devo ad April.

"Che cosa è successo?" mi incoraggia a prendere parola, strappandomi dai miei pensieri.

"Che cosa c'è di sbagliato in me?"

Lei mi guarda confusa. "Perché dovrebbe esserci qualcosa di sbagliato in te?"

Andiamo, se Nate è passato dal portarmi nel suo posto speciale al non voler avere nulla a che fare con me nell'arco di qualche ora un problema in me deve chiaramente esserci.

Durante il tragitto in auto non ho avuto modo di pensare lucidamente a questa cosa, ma ora che riesco a mettere insieme i pensieri credo proprio di essere arrivata alla conclusione che sono una specie di falla nel sistema. Questa è l'unica spiegazione che mi porta a dare un senso al comportamento di Nate, al comportamento di Wyatt e all'allontanamento di mio padre.

"Chloe, non puoi farmi una domanda del genere e poi restartene in silenzio senza darmi una spiegazione."

"Hai ragione" ammetto, facendomi forza e coraggio nell'imboccare la strada senza ritorno di quella conversazione. Sospiro e alzo lo sguardo per guardarla. "Seriamente, che cosa ti spinge a passare del tempo con me?"

"Probabilmente il fatto che con te sto bene."

Il mio volto deve essersi illuminato.

"Ti senti davvero bene con me?"

April mi rivolse un sorrisone. "Sì, certo" dice, portandosi alla bocca un biscotto. "Ora mi spieghi che sta succedendo? Chi è lo stronzo che ti ha fatta sentire in questo modo?"

Mi stringo nelle spalle. "Nessuno stronzo."

"Questo lascialo giudicare a me. Ora sputa il rospo, Moore."

Lascio che la testa cada all'indietro contro lo schienale del divano.

"Nate mi ha accompagnato fino a qui" sputo fuori con cautela. "Con la sua auto."

Ora è il suo volto che si illumina. "Nate? Quel Nate? Nate Young?" grida, tirandosi su di colpo.

"Proprio lui" interrompo il suo entusiasmo.

"E?"

Ormai le ho raccontato una parte della storia, è giusto che le racconti anche il resto. Alla fine, mi rendo conto di essere venuta a casa di April proprio per questo: lei ama ascoltare e io ho bisogno di parlare, anche se mi risulta difficile.

"Nate non mi ha solo accompagnato fino a qui" dico, rannicchiando le gambe contro la pancia. "Mi ha portata nel suo posto speciale. Ed era davvero bellissimo, abbiamo visto l'intera città dal punto più alto di una collinetta" confesso. Poi, con un po' di riluttanza, aggiungo: "E mi ha anche fatto sedere sulla sua giacca."

SAVE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora