Afferro anche io le mie cose e la imito, alzandomi in piedi. «Ti alleni oggi?», mi domanda Sky ancora seduta, visto che oggi non ha lezione.
«Alle due. Ci sei?»
Annuisce. «Oggi noi siamo allo stadio però. Finiamo per le sette, doccia e ceniamo in mensa tutte insieme dopo?», propone rivolta ad entrambe.
Violet fa segno di sì. «Per me va bene. Aspetterò che voi atlete facciate le vostre cose fisiche e sudaticcie – purtroppo meno avvincenti di ciò a cui state pensando – e verrò con voi».
«Puoi sempre proporti in squadra l'anno prossimo».
«Ed entrare nei Cardinal? Te l'ho già detto Sky: a parte voi due, per me quelli sono solo un branco di stronzi e stronze. Specialmente i lanciatori».
Sky ridacchia mentre la salutiamo e ci allontaniamo dalla caffetteria. Devono ancora spiegarmi bene questa storia, perché il risentimento nella voce di Violet è palpabile e non è la prima volta che salta fuori in questi giorni. Ma per il momento la lascio in pace e ci limitiamo a discutere di Biochimica.
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L'aula è piena per metà quando arriviamo con tre minuti di ritardo, subito dietro alle spalle del professore che lancia la borsa sulla cattedra. Sgattaioliamo svelte all'interno per non farci vedere.
Scarico le mie cose in un banco a lato in quarta fila e aggrotto la fronte quando Violet mi sorpassa. «Dove vai?».
«Dietro, più in fondo. Devo sbobinare la lezione di ieri e non credo di poterlo fare quaggiù senza farmi sgamare con le cuffiette». Solleva la mano e mi saluta rapida, arrampicandosi per i gradini.
Scrollo le spalle, abbasso la sedia e mi ci lascio cadere sopra di peso, allungando un braccio per tirare fuori il tavolino e appoggiare le mie cose.
«Coinquilina e anche vicina di banco. A occhio e croce direi che stai cercando ogni scusa per starmi addosso, Brooks».
Volto di scatto la testa alla mia destra, verso Reed.
Ha il ciuffo di capelli castani sparato verso l'alto e un giubbotto in pelle marrone appoggiato sopra alle spalle, probabilmente ignaro del fatto che esistono delle cose chiamate "attaccapanni".
Ed è seduto nel posto proprio di fianco al mio.
Col cavolo.
Premo le mani sul tavolino aperto e faccio per alzarmi in fretta e cambiare posto, ma lui mi afferra per il braccio e mi ritira giù. Torno seduta in un secondo, stringendo le labbra.
Il suo volto si avvicina appena per farsi sentire. «Non c'è motivo di cambiare e rischiare di imbatterti in un vicino che detesti più di me».
«Qualsiasi altra persona andrebbe meglio. E devi decisamente smetterla di farlo».
«Smettere di fare cosa?»
«Toccarmi. È contro le nostre regole».
Riecco quel ghigno maledetto. «Farò in modo di ricordarmi queste parole, Cassidy».
Gli sorrido anch'io, ma in modo molto più velenoso. «Alla pausa mi sposto», annuncio.
Lui fa solo scattare un sopracciglio in segno di sfida.
«Buongiorno a tutti». Il professore richiama così l'attenzione dell'aula, dando inizio alla lezione. Io mi sistemo meglio sui gomiti e mi concentro su di lui. «Prima di cominciare, vi comunico che ho una riunione più tardi, quindi oggi tireremo dritti senza alcuna interruzione, ma vi farò andar via mezz'ora prima del previsto».

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Finish Line.
RomanceCassie Brooks ha una grande certezza nella vita: Reed Westbrook ha fatto di tutto per cercare di rovinargliela. Sfortuna vuole che lui sia riuscito ad entrare prima di lei nell'università che ha sempre sognato, la Stanford, e questo per Cassie è so...
6. Tutorial in polvere su come diventare un insopportabile sbruffone?
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