Cassie Brooks ha una grande certezza nella vita: Reed Westbrook ha fatto di tutto per cercare di rovinargliela.
Sfortuna vuole che lui sia riuscito ad entrare prima di lei nell'università che ha sempre sognato, la Stanford, e questo per Cassie è so...
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☼ 12. Com'è che si dice, una cosa da una notte?
Reed
Jackson sarà anche uno dei velocisti più promettenti del paese, ma se ci fosse un premio per l'abilità nel prendere pessime decisioni, si collocherebbe di sicuro al primo posto, sbaragliando la concorrenza.
«Adesso lo faccio».
«No».
«Fare cosa?». Dustin arriva al nostro tavolo del bar, calandosi sulla sedia. Ha i capelli chiari ancora umidi, segno che ha appena fatto la doccia post-allenamenti.
I lanciatori si allenano sopratutto di mattina, mentre i velocisti di pomeriggio, anche se il coach ci convoca un po' quando gli pare.
«Nulla», rispondo.
«Andare a quel tavolo», annuncia invece Jake, con un veloce cenno del capo.
Dustin segue la direzione del suo sguardo, voltando la testa indietro per capire di cosa parliamo.
Si rigira di colpo come se qualcuno gli avesse tirato una secchiata di acqua congelata addosso e si incurva nelle spalle. «Che cazzo!», sbotta. «Nascondetemi! Merda, dovevate sedervi proprio qui? Se quella mi vede mi stacca le palle!».
Bevo un sorso dal mio bicchiere per non scoppiare a ridere, mentre Jake fa oscillare confuso lo sguardo tra lui e il tavolo alle sue spalle.
«Da quando questo coglione di un metro e ottantacinque per novanta chili si nasconde da una ragazza?»
«Da due anni», risponde Dus tirandosi il cappuccio sopra alla testa. «Non ti ricordi, sul serio Jake?».
Lui aggrotta la fronte, facendosi pensieroso.
Appoggio il bicchiere sul tavolo, guardando Dus e il suo imbarazzante tentativo di mimetizzarsi. «Ti detesta di brutto amico. È convinta che tu non sappia neppure il suo nome».
«Oh, ma io lo ricordo eccome. Chi si dimenticherebbe di Violet Price e dei suoi calci a tradimento».
«Un attimo!», ci arriva finalmente Jake. «È quella che l'ha colpito nel corridoio dopo che sono stati a letto insieme?».
«D'accordo, non ricordiamo quel problema, okay? Cambiamo tavolo e basta. E poi chi sono le altre due girate di spalle insieme a lei?»
«Cassidy e la sua amica saltatrice. Jake vuole andare lì ad invitarle alla sua festa di compleanno di sabato».
Gli occhi di Dustin si sgranano di brutto. «Sei impazzito amico?». Jake fa spallucce, quindi lui sposta gli occhi su di me. «E tu, coglione? La tua coinquilina sta familiarizzando con il mio cazzo di problema».
«E io cosa c'entro in questo? E poi il tuo unico problema sei tu, Dus. La stai ignorando da quel giorno, cambi strada se la vedi, ci credo che è così tanto incazzata. L'unica cosa che vorrebbe è mandarti a quel paese guardandoti in faccia». Faccio una pausa. «Ah no, aspetta. L'ha già fatto».
