Gli stivali lo pungolarono ad accettare l'offerta, la ferita sul viso si era quasi rimarginata del tutto, i ricci circuiti ramati lasciati sciolti al di fuori dell'elmo, che teneva nella mano destra, nefasta e incauta, notò Supernova, aveva lasciato il guanto. Sotto quelle luci fioche nei meandri della fiera croce gettò i sensori sulle sue ottiche e le notò di diversi colori, come le proprie, a guardarla meglio, Stormrider era veramente una femme incantevole, una bellezza rara, di fiamma, non comune, i suoi lineamenti erano troppo piccoli e poco acuti per appartenere a Vos, eppure duri perché fosse tarniana.
Non era di bassa statura, ma era più bassa del Generale, come di suo zio, snella, cattiva, diabolica nelle sembianze.
Forse era cresciuta al di fuori del mare di ruggine, forse aveva letto di Iacon sui libri ed era stata una di quegli esuli dei territori neutrali durante le Guerre oppure una di quelli delle colonie al di fuori del pianeta, magari colonie organiche. Anche se Redwing non lo sapeva, una subdola e familiare sensazione fece breccia nelle sinapsi e nelle scintille porpora che già avevano preso a sfrigolare dai suoi servo.
"Che cosa aspetti, Ebenezer? Dammela. Adesso." L'accento della Perfida gli scorticava i recettori, la bambina non faceva che scalciare e dimenarsi e il furore per l'imminente scontro stava diventando brama, follia, cancro.
Istinto.
"Và a farti fottere, te lo scordi!"
"Reduvja" la voce calda, bassa e ruggente del Generale la ridestò da quel sospetto inesorabile.
"Quando ti poserò a terra, dovrai scappare. Senza voltarti indietro. Sono stato chiaro?"
Tarn avvertiva quanto combatterla in quella maniera fosse una perdita in partenza, la strega controllava la materia oscura e l'energon e il dannato Megatron aveva utilizzato quelle per renderlo di nuovo presentabile da Glitch quale fosse stato un tempo. Riteneva quanto lo avesse assoggettato il giorno del processo di Starscream, quando aveva perso la Peaceful Tiranny, ricordava ogni dannata battaglia che le aveva concesso.
Kornelia non aveva mai vinto solo per la sezione di potere in comune con la prescelta, no, né per l'energon oscuro, né per il controllo di esso o le lezioni di Anopheles.
Le aveva servito il suo spark su un piatto d'argento eoni in precedenza, una storia mai narrata, sofferta, mortale, disgustosa, rivoltante e malvagia la loro.
Avevano rifiutato di spegnersi solo perché come ribadito, sarebbe stato un atto di pietà immeritata.
Avevano rifiutato il confronto o l'accettazione poiché sapevano sarebbero morti entrambi.
Era una questione d'onore, amorato attaccamento malato, scalfito orgoglio, verso una donna che aveva avuto l'ordalia di conoscere.
Solo e soltanto orgoglio.
Lasciò la seeker libera, la Fantina tentò di afferrarla e allora le tirò un pugnale e le sparò a freddo, mancandola, lo evitò facilmente da farlo innervosire per aver sprecato munizioni.
"Red ..." la tenne nel mirino una seconda, le scalfì una gamba e lei perse l'equilibrio.
"VAI."Quella ragazzina era troppo importante per permettergli di averla, non stava pensando né ritenne mai le conseguenze, eventuali riconoscimenti, fazioni, patti. La faccenda gli sovvenne cotanto personale da disfatta: era stata l'unica a non metterlo in discussione, non sui fondamenti, si era fidata, avevano un debito e al di là dell'orrendo dono di ambedue si erano ritrovati su troppe stelle perché potesse considerare scintilla di disfarsene.
Per Lei, poi.
"Dobbiamo chiamare aiuto, non può fare così in eterno, dobbiamo fermarla!"
Azzardò vana di aiutarlo con i miseri razzi a polso che deteneva.
"No. Redwing. È me che vuole." Ringhiò Tarn placcando e scaraventando Kornelia contro la parete.
"Ahahaha, corretto, infatti è così. Se è questo il caso, sarò felice di accontentarti."
Sorrise, maligna, lo colse sprovvisto con un colpo basso, lo scaraventò tremenda contro l'acciaio opposto; portò i fili aggrovigliati dietro l'elmo in un gesto secco e provocatorio, incedé sinistra sguainando le daghe laser gemelle, parte delle vecchie turbine, le roteò come un saltimbanco, piroettò in aria e saltando, Redwing sbirciava avida, parò ogni sciagurato colpo di Ebenezer.
"Ti ho detto di andartene, non fare sciocchezze!"
"Non posso, non ti lascio!! E tu! Tu Stormrider! Tu mi hai stufata, che cosa vuoi da noi, da me, devi smetterla di rovinarci la vita!"
Non credeva ai suoi cannoni, lo stava facendo di nuovo, dannazione a tutti gli Skyfire: provava ad assoggettarla con la Corruzione e la Perfidia in un attimo sconsiderato in cui mai avrebbe potuto sperare di controllarli.
Sciocca recluta. E idiota lui ad averla esposta in quel modo.
Magari Nickel non aveva avuto torto, magari se le avesse detto la verità, come aveva fatto con la scimmia non si sarebbero trovati in quel periglio, eppure che gli restava a parte la guerra?

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Sick of Seek - By Redwing Skyfire
Fanfiction"Sì, ho scritto io la storia. E sì, è in terza persona, preferivate altro?"