抖阴社区

                                    

Lee scosse la testa, senza dire niente.

«Cosa? Volevo assicurarmi che stesse bene, tutto qua.»

«Io invece credo che qualcuno si sia preso un bella cotta!» disse Lee ridendo.

«Chi si è preso una cottarella?» La voce stridula di Pam arrivò dall'altro lato della porta socchiusa. Dopo qualche secondo, uscì dalla stanza, con indosso la camicia di Lee e i capelli biondi raccolti in una coda disordinata.

«Nessuno. Ora, se non vi dispiace me ne vado. Ho cose importanti da fare». Non sarebbe certo rimasto lì a far mettere il naso a quella pettegola in cose che non la riguardavano. Senza aspettare risposta, uscì dalla porta dell'appartamento e una volta nell'atrio con un colpo di bacchetta si smaterializzò.

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Dopo l'incontro, o meglio lo scontro avvenuto di fronte alla psicologa, Isabelle ed Eric non si erano più visti. Il ragazzo aveva provato a chiamarla innumerevoli volte, lasciando altrettanti messaggi in segreteria, ma lei non aveva mai risposto.

«Bel, per favore, possiamo parlarne? Mi dispiace di aver detto certe cose mai sai bene che non è così come pensi...»

«Isabelle, questo è il quarto messaggio che lascio. Potresti richiamarmi? Ti prego.»

«Ok, questo è il quindicesimo messaggio, farò un ultimo tentativo. Non credo di meritarmi questo trattamento, sto soffrendo anche io come te. Perché non vuoi superare tutto questo insieme? Richiamami.»

«Isabelle, ti sto chiamando per ricordarti dell'incontro di questa settimana, è stato spostato a mercoledì alle 15, ci vediamo lì.»

«Non posso crederci. Sono stato come un coglione ad aspettarti là sotto per un quarto d'ora e ho fatto la seduta da solo. Così non posso continuare, Isabelle.»

La ragazza si sentiva bloccata. Il flusso di emozioni che entrambi avevano lasciato uscire quel giorno l'aveva come freddata, congelata. Sentiva di non provare niente. E per quanto si sforzasse, non riusciva a richiamare Eric. Non riusciva a vederlo. Semplicemente non poteva, perché aveva paura che si sarebbe frantumata, una volta ancora.

Non aveva più avuto visioni di sua figlia. L'episodio del salotto era stata l'unica volta, ed Isabelle ne fu davvero felice. Perché averla vista, anche solo per qualche secondo, le aveva provocato una sensazione di dolore e di vuoto ancora peggiore di quella sentita fino a quel momento. L'unica cosa da fare era di chiudere nuovamente il pensiero della bambina in uno dei cassetti più profondi della sua mente e lasciarla lì, cercando di continuare ad andare avanti in quella che lei stessa sentiva come non vita.

Avvicinandosi all'apparecchio, premette il pulsante per cancellare anche gli ultimi messaggi in segreteria lasciati da Eric. Non si sentiva ancora pronta per affrontarlo.

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La musica nel locale era altissima. Isabelle, dietro al bancone, con un grembiule intorno alla vita, si sporse in avanti per cercare di sentire l'ordine che i ragazzi appena entrati le avevano richiesto.

«Due rum e cola e due long Island, giusto?» disse lei, cercando di alzare la voce il più possibile.

«Si, grazie!» le rispose un ragazzo biondo cenere, molto attraente.

Isabelle trovava piacevole potersi distrarre per qualche ora la sera al pub di Rob, nonostante il lavoro non la appagasse. La aiutava a non pensare. Sammy, durante i turni di mattino e pomeriggio si beccava sempre pranzi di lavoro o al massimo qualche famiglia di passaggio, mentre a lei la sera toccava la movida di Londra. Dal giovedì alla domenica sera, il pub si animava di tantissimi ragazzi e ragazze, e l'ambiente era davvero festoso. In più, poteva rifarsi gli occhi, come adesso.

Being without You~ George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora