«Non credi di stare un po' esagerando, George?»
Il ragazzo si girò lentamente verso Lee, con in mano il suo quarto, o forse quinto bicchiere bevuto in meno di un'ora. Si trovavano al centro di Piccadilly Circus, circondati da una miriade di persone, tutte lì per festeggiare la fine del 1998 e l'inizio dell'anno nuovo.
«Perché?» chiese lui con fare innocente.
«Siamo arrivati da meno di un'ora e hai già bevuto cinque cocktail, e mi chiedi anche perché?» disse Lee, con uno sguardo a metà tra l'arrabbiato e il preoccupato. Era purtroppo abituato a vedere George ridursi in quello stato, e poteva voler dire solo una cosa.
«Cosa è successo oggi all'incontro?»
George abbassò lo sguardo. Accidenti, lui per Lee era ormai un libro aperto. Non poteva nascondergli niente. «Niente, cosa vuoi che sia successo...» provò, in un tentativo disperato.
«George, perché non la fai finita? Sai che è tutto inutile con me. Ti conosco troppo bene. E poi, ho visto gli sguardi che ti sta lanciando Isabelle da quando siete arrivati. Avanti, dimmi, cosa è successo?» disse Lee, mettendogli una mano sulla spalla. Charlie, accanto a loro, li osservava in silenzio. Li aveva raggiunti direttamente dopo la chiusura dei Tiri Vispi Weasley.
George sospirò. «Oggi la mediatrice ci ha fatto lavorare in coppia... dovevamo raccontare il nostro ricordo più bello con la persona che... insomma, il ricordo più bello che avevo con Fred e io... sono crollato. Ho pianto. Ci credereste?» disse lui, abbassando lo sguardo.
Lee, che sotto sotto era un tipo tenero, si commosse. In silenzio, lo abbracciò per qualche secondo, mentre anche lo sguardo di Charlie si addolciva.
«Sono fiero di te, amico. Questi sono ottimi risultati, sono passi avanti!» esclamò lui, con un sorriso enorme stampato in faccia. «Perché ti stai buttando sull'alcool in questo modo allora? Non ce n'è bisogno!»
«Infatti, Georgie. Non capisco, è una buona cosa no?» chiese Charlie, anche lui con un bicchiere di vodka in mano.
«Non è l'unica cosa che è successa...»
Lo guardarono con aria interrogativa, ma non sentirono il resto, perché furono interrotti dalle ragazze, di ritorno da uno dei bar della grande piazza. Ognuna di loro, anche Beth, aveva in mano un bicchiere stracolmo fino all'orlo di alcool.
«Cosa sono quei musi lunghi, ragazzi?» chiese Pam, mentre sorseggiava il suo drink verde chiaro dal bicchiere. «Stasera dobbiamo solo festeggiare!»
Sorridendo in maniera tirata, George annuì. Isabelle incrociò il suo sguardo, speranzosa, ma lui non resistette più di un secondo e lo distolse. Si vergognava per la scenata che aveva fatto. Aveva avuto una reazione esagerata, ma era stato più forte di lui. Vedere Eric comparire davanti a loro e, con tutta la serenità del mondo, osare rivolgere parola ad Isabelle dopo ciò che le aveva fatto... aveva perso la ragione. Cercò di sgranchirsi la mano destra, quella con cui aveva colpito ripetutamente il ragazzo, e buttò lo sguardo sulle sue nocche, ancora ferite e arrossate. Isabelle si era proposta di medicarlo, una volta rientrati al suo appartamento, ma lui aveva rifiutato. Non gli aveva più rivolto né una parola né più di uno sguardo fugace da quel momento. Si sentiva di aver fatto una figura pessima con lei, e non riusciva a sostenere la sua presenza.
«Che ore sono?» chiese Beth, con le guance rosse per il freddo. Aveva gli occhi che le brillavano per la felicità, e George ne fu contento. Si meritava di passare un po' di tempo spensierata, facendo cose con persone della sua età.
«Manca un quarto a mezzanotte! Ci siamo quasi! Dovrebbero anche fare i fuochi d'artificio!» rispose Sammy, mentre si stringeva a Charlie per cercare di ripararsi dal freddo. Lui la guardò, sorridendo. George sorrise osservando il fratello. Sembrava proprio cotto. Infatti, dalla sera di Natale al pub, non aveva fatto altro che parlare di lei a tutti, soprattutto a lui e Lee.

STAI LEGGENDO
Being without You~ George Weasley
Fanfiction?Italian Academy Awards 2021: Premio come miglior attore protagonista? La vita di George Weasley non è più la stessa dopo gli eventi della guerra. Senza Fred, la persona con cui ha passato ogni secondo fin dal suo primo respiro, si trova alla deriva...