La limousine nera è silenziosa mentre percorre le strade illuminate della città, la musica soft e il tintinnio delle ruote sull'asfalto sono gli unici suoni che riempiono lo spazio. Accanto a me, Drew è immerso nei suoi pensieri, ma ogni tanto i suoi occhi si spostano verso di me, come se stesse cercando di decifrare qualcosa che non riesce a capire. Non è che ci sia un'atmosfera tesa, ma c'è quella strana energia tra di noi, come se entrambi stessimo cercando di abituarci a questa nuova dinamica lavorativa che ci ha messo in una posizione più intima, lontano dalle luci del set e dalle formalità dell'ufficio.
Pochi minuti prima, avevamo fatto un salto a casa sua, la sua residenza che non somiglia affatto a un attico da divo. In realtà, è piuttosto discreta, un rifugio lontano dal caos di Hollywood. Mi aveva accolta con un sorriso tranquillo, e senza troppi giri di parole mi aveva fatto un piccolo tour della casa. I suoi spazi sono eleganti, ma semplici. Nulla di ostentato, tutto in perfetto ordine, con un accento di naturalezza che mi ha sorpreso. C'erano foto sparse qua e là di momenti più privati, una finestra che dava su un giardino curato, e qualche libro sparso sul tavolino del salotto. Mi ero sentita subito a mio agio, più di quanto mi aspettassi. Era una casa che parlava di lui, ma senza urlarlo. Drew era la definizione perfetta del "meno è di più", ma non era solo il suo arredamento a parlare, era proprio lui.
Mi aveva fatto vedere dove avrei dormito, una stanza accogliente, minimalista, ma con un angolo studio che sembrava progettato apposta per me. "Spero tu ti trovi bene qui," mi aveva detto, e il suo tono sincero aveva reso ogni cosa ancora più familiare.
Poi, prima che potessimo parlare troppo a lungo, c'era stato un piccolo imprevisto. "Ah, ho dimenticato di dirti," avevo detto, guardandolo mentre si appoggiava al muro, "l'agenzia ha richiesto un cambiamento urgente nei tuoi capelli. Dovresti tagliarli domani. Mi scuso se sembra una sciocchezza, ma è davvero necessario per l'immagine pubblica."
Lui mi aveva guardato, un po' sorpreso, ma aveva sorriso in modo quasi divertito. "Mai avuto un'assistente che si preoccupasse così tanto dei miei capelli," aveva risposto, ma il suo sorriso non sembrava infastidito. Sembrava solo... curioso. "Beh, se è così importante, penso che farò come dici."
Mi aveva fatto ridere, in effetti non mi aspettavo una risposta del genere, ma lo apprezzavo. C'era qualcosa in Drew che sembrava rendere ogni cosa più semplice, anche le richieste più formali.
Arriviamo finalmente all'evento, una conferenza dove Drew doveva fare una breve intervista. La limousine si ferma e Mr. Calloway ci guarda, esaminandoci brevemente prima di dare l'ok per scendere. Mi sento un po' nervosa, ma cerco di mantenere la calma, mentre lui sembra sorprendentemente a suo agio. È come se avesse tutto sotto controllo, come se sapesse esattamente come comportarsi, anche se io so che dentro potrebbe esserci un po' di ansia nascosta dietro quella calma apparente.
"Ok, ci siamo," dice Drew, guardandomi mentre si aggiusta la giacca. Mi fa un cenno, quasi come per dirmi che siamo pronti.
"Fai attenzione a come ti poni, Drew," dico, anche se so che non ne ha bisogno. "Ricorda, ogni tua parola conta. Rispondi con calma, e non avere paura di essere... te stesso. È quello che ti distingue."
Lui mi sorride, ma è un sorriso leggero, quasi divertito. "Sei sempre così seria?" Mi fa quasi ridere, ma so che c'è una sfumatura di apprezzamento nei suoi occhi.
"Non è questione di serietà, è questione di strategia," rispondo, mentre faccio un passo indietro per dargli spazio. "Lascia che ti guidi."
L'intervista inizia, e io osservo ogni sua risposta, ogni movimento. Drew è più rilassato di quanto pensassi, sa come rispondere, come usare il suo charme senza sembrare troppo forzato. Ma ogni tanto mi guarda per confermare che sta andando bene, e io gli faccio un piccolo cenno con la testa, quasi impercettibile, ma sufficiente per rassicurarlo.
Dopo un po', Mr. Calloway entra nella stanza, osservando silenziosamente, e quando l'intervista finisce, si avvicina a noi con il suo sorriso impeccabile. "Molto bene, entrambi," dice, lanciandoci un'occhiata di approvazione. "Drew, Arabella, mi piace come avete lavorato insieme. So che all'inizio non era facile, ma vedo che vi state adattando bene."
Drew sorride con un'espressione che non riesco a decifrare completamente, ma c'è un accenno di soddisfazione nei suoi occhi. "Grazie," dice, e poi si rivolge a me. "Devo ammettere che il tuo consiglio mi è stato utile. Soprattutto quando mi hai detto di sorridere di più."
"Non c'è di che," rispondo con un sorriso leggero. "A volte la gente ha bisogno di un piccolo promemoria."
Mr. Calloway si avvicina e mi guarda con approvazione. "Sei stata fantastica. È deciso: lavorerai a tempo pieno con Drew. È il tuo nuovo incarico. Speriamo di vederti più coinvolta in futuro."
Mi sento un'ondata di soddisfazione e un po' di orgoglio. Non pensavo che le cose sarebbero andate così bene fin dall'inizio. La conferma che saremo una squadra è una sorta di sigillo che mi fa sentire più sicura di me stessa. Ma al tempo stesso, c'è quella sensazione di incognita, come se stessimo entrando in un territorio sconosciuto, e con Drew le cose potrebbero diventare più complicate di quanto avrei immaginato .
Prima di risalire nuovamente sulla limousine, Drew fece una cosa che non mi aspettavo, mi aprì la portiera. Mi lascia scappare un sorriso e sussurrai "Grazie" salendo, appena si chiuse la portiera sedendosi alla mia destra sussurrò "Insieme.. siamo una bella combinazione"

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????????? || Drew Starkey
FanfictionBella & Drew. Arabella è una giovane assistente di produzione che ha appena iniziato a lavorare con Drew Starkey, il famoso attore dolce e riservato che ha catturato i cuori di milioni di fan. Drew non è come gli altri divi di Hollywood: è gentile...