抖阴社区

"I'll fight" -33

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Arabella's pov's

Drew mi fissava come se le sue parole avessero già riparato ogni crepa, ma io ero ancora lì, con il cuore che bruciava e le mani che tremavano.

Non era abbastanza. Nessuna promessa lo sarebbe stata. Non dopo quello che Katie aveva insinuato, non dopo il modo in cui Drew non era riuscito a fermarla prima che distruggesse il poco equilibrio che avevamo costruito.

"Dimostrarmelo?" ripetei, la voce quasi spezzata da una risata amara. "E come pensi di farlo, Drew? Con altre parole vuote? O aspettandomi di chiudere un occhio la prossima volta che una delle tue ex decide di comparire alla porta e infilarsi tra noi?"

Lui fece un passo verso di me, i muscoli delle sue braccia tesi, ma rimasi immobile, incrociando le braccia come se questo potesse proteggerlo dal ferirmi ancora.

"Non ci sarà una prossima volta," disse, con un tono deciso che avrebbe potuto commuovere chiunque tranne me. "Non lo permetterò mai più. Arabella, tu sei l'unica cosa che mi importa. Non capisci? Non voglio nessun altro, non voglio vivere senza di te."

Mi scostai, scuotendo la testa. "Le tue parole non contano niente, Drew. Non dopo che hai permesso a Katie di camminare dentro questa casa, di guardarmi in faccia e... e insinuare tutto quello che ha insinuato!" Il nodo in gola si fece più stretto, ma continuai, anche se le lacrime minacciavano di uscire.

"Sai quanto mi sono sentita umiliata? Come se fossi una stupida assistente che si è illusa di avere un posto nella tua vita."

Quella parola – assistente – sembrò colpirlo più di qualsiasi altra cosa avessi detto. Si passò una mano sul viso, come per cacciare via la frustrazione, ma i suoi occhi non si staccarono mai dai miei.

"Tu non sei solo la mia assistente," disse, con una rabbia che sembrava puntare contro se stesso. "Non lo sei mai stata. Sei la donna che mi ha fatto credere di poter essere felice, quella che mi fa sentire vivo, quella di cui ho bisogno ogni singolo giorno. E se ti ho fatto sentire meno di questo, allora sì, sono un idiota."

"Lo sei," ribattei, lasciando che le lacrime mi scivolassero lungo le guance. "Un idiota che non capisce che fiducia significa proteggere ciò che abbiamo. E tu non l'hai fatto, Drew."

Per un momento, ci fu solo silenzio. Un silenzio pesante, denso, interrotto solo dal suono irregolare del mio respiro. Poi, con una lentezza esasperante, Drew si avvicinò ancora, questa volta fino a pochi centimetri da me.

"Arabella," disse piano, il tono della sua voce quasi spezzato. "Ti sto chiedendo di darmi una possibilità. Non te lo sto ordinando, non te lo sto supplicando. Voglio solo... voglio solo dimostrarti che questa è casa tua, non di Katie, non di nessun altro. Mia e tua. Se tu lo vuoi ancora."

Drew's pov's

Mi sentivo distrutto. Arabella non mi guardava più come prima. C'era un muro tra di noi, ed ero io che l'avevo costruito.

Katie non era mai stata una minaccia per il mio cuore, ma aveva saputo colpire Arabella dove era più vulnerabile. E io, invece di proteggerla, l'avevo lasciata esposta.

"Non è così semplice," mi disse, incrociando le braccia come per nascondersi da me. "Non basta dire che questa è casa mia, Drew. Non basta dire che mi vuoi nella tua vita. Perché io non so se posso più crederti. Non so se posso più fidarmi di te."

Quelle parole furono come una pugnalata, ma la cosa peggiore era che aveva ragione. Dovevo fare di più. Molto di più.

"Ti capisco," dissi, la voce più calma di quanto mi sentissi dentro. "E ti prometto che farò qualsiasi cosa per riconquistarti. Katie non tornerà mai più, questo è certo. Se significa tagliare ogni ponte, lo farò. Se significa rinunciare a tutto quello che la riguarda, lo farò."

"Come posso crederti, Drew?" ribatté, con una nota di disperazione nella voce che mi fece male più di quanto potessi spiegare. "Come posso sapere che non stai solo cercando di riparare le cose per il tuo orgoglio?"

"Perché non sto cercando di riparare le cose per me," risposi, il tono deciso. "Sto cercando di riparare le cose per noi. Perché se tu non sei nella mia vita, Arabella, niente di tutto questo ha senso."

Lei rimase in silenzio, ma i suoi occhi si riempirono di lacrime, e io sapevo di aver toccato un nervo scoperto.

Mi avvicinai ancora, posando una mano sul bordo del tavolo, pronto a fermarmi se mi avesse respinto.

"Tu mi conosci meglio di chiunque altro," continuai, con il cuore che batteva all'impazzata. "E sai quanto sia importante per me quello che abbiamo. Non voglio perderti, Arabella. Non posso perderti."

Lei mi guardò, il viso una maschera di dolore e confusione. Poi, lentamente, scosse la testa. "Non è così facile perdonare, Drew."

"Lo so," dissi, la mia voce rotta. "E non ti sto chiedendo di perdonarmi subito. Ma dammi una possibilità di guadagnarmi di nuovo la tua fiducia. Ti giuro che non la darò mai più per scontata."

Arabella's pov's

Volevo respingerlo. Dio, quanto volevo farlo. Ma le sue parole avevano una sincerità che non potevo ignorare, una disperazione che mi faceva credere che forse, solo forse, poteva davvero cambiare.

Non risposi subito. Lo lasciai lì, in quel silenzio carico di tensione, mentre il mio cuore lottava contro la mia mente.

Poi, finalmente, trovai la forza di parlare.

"Non so se posso perdonarti, Drew," dissi piano, la voce spezzata. "Ma forse... forse posso provare."

I suoi occhi si illuminarono, ma prima che potesse dire qualcosa, alzai una mano per fermarlo. "Ma non posso farlo da sola. Voglio vedere che sei disposto a combattere per me. Per noi. E se non lo sei, allora è meglio chiuderla qui."

Lui annuì, gli occhi fissi nei miei. "Combatterò, Arabella. Perché tu sei tutto per me. E non lascerò che niente – o nessuno – si metta tra noi."

Non era un perdono. Non era una fine. Ma era un inizio, anche se fragile e incerto.

E mentre lo guardavo, sperai che Drew Starkey non fosse solo l'attore famoso, ma l'uomo che poteva davvero mantenere quella promessa.

????????? || Drew StarkeyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora