Vybes, 21 anni, romano con un talento per la musica, e Sveva, diciannovenne italoamericana con una passione per la danza, si ritrovano ad Amici 24. Tra sfide quotidiane, momenti di complicità e il peso delle aspettative, scopriranno che forse, sotto...
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🩰🦢💐✨
Quando tornammo in casetta, dopo la puntata, trovai Chiara e Cristiana sdraiate sul divano a commentare quello che era successo. Non appena entrai, la prima mi squadrò con un sorriso
«Sve, vieni qua un attimo» disse Chiara battendo una mano sul divano di fianco a lei per farmi segno di sedermi
Sbuffai, fingendo di ignorarla, mentre posavo la mia borsa sul tavolino. Sapevo già di cosa avremmo parlato
«Allora. Quel video?» chiese Senza Cri, alzando un sopracciglio «Io sapevo che a lui interessavi ma non pensavo ricambiassi»
Mi voltai verso di lei, stringendo le labbra in una smorfia. «Ricambiare cosa? Ma che stai dicendo?»
Lei incrociò le braccia, appoggiandosi al bancone della cucina. «Lui ha praticamente parlato solo di te. E tu non lo eviti, anzi»
«Ma smettila, è carino ma that is all» ribattei, cercando di sembrare indifferente
«Carino» mi imitò Chiara ridendo, scimmiottando la mia voce «Gabriel ti guarda come se fossi l'unica persona in questa scuola. E tu, tutte le volte che gli parli, cambi sguardo. Ti conosco abbastanza»
Mi lasciai cadere sulla sedia accanto a loro, sollevando le mani in segno di resa. «Va bene, forse mi incuriosisce. Ma non ho tempo per queste cose, devo concentrarmi sulla gara e sul mio percorso. I'm here for a reason»
«Dagli una possibilità, siete belli insieme, si vede che vi trovate bene» mi disse Cristiana, toccandomi la schiena
Chiara annuì, sorridendomi «E poi, quel 'mi ci fiondo mercoledì sera'. Non puoi far finta di niente»
Arrossii, abbassando lo sguardo. «He was just joking. È il suo modo di fare»
«Scherzando no amò, te lo assicuro» ribatté Senza Cri, con un tono deciso «Lui è cotto e tu lo sai. La domanda è cosa vuoi fare tu?»
Mi morsi il labbro, cercando una risposta «Non lo so. È carino. Diverso dagli altri. Quando canta, sembra che parli direttamente all'anima. Però è complicato. Siamo qui per lavorare, non per...»
Chiara mi interruppe, agitando la mano. «Sve, smettila con sta storia del lavoro. Hai la testa a posto, lo sappiamo. Ma a volte, lasciarsi andare non è male»
Rimasi in silenzio, giocando con il bordo della maglietta. Forse avevano ragione loro, ma l'idea di avvicinarmi davvero a Gabriel mi spaventava
Angelica entrò in quel momento, con un biscotto in mano, avvicinandosi a noi
«Di che si parla?» chiese, sedendosi ai piedi del divano
«Di Sveva e del nostro cantante romano preferito» disse Chiara, guardando prima lei poi me, ridendo
«Lui è sotto un treno» disse Angelica ridendo, facendo ridere anche le altre «Sve, rassegnati. È proprio cotto di te»
«Io vado a cambiarmi. Non voglio ammalarmi» dissi, cercando di mettere fine a quell'interrogatorio
Angelica si alzò, avvicinandosi alla porta della cucina. «Rilassati pure, tanto non smetteremo di indagare»
Scossi la testa, divertita, mentre Chiara accese la TV. Mentre lasciavo la stanza, però, non potei fare a meno di sentire il cuore battere un po' più forte
«Oh, Sve, vieni un attimo fuori» mi disse Vybes, sputando dal nulla, interrompendo i miei pensieri
Lo guardai e lui indicò il cortiletto con un cenno del capo
«Fuori? Ma fa freddo» protestai, iniziando a ridere «Siamo quasi a dicembre, lo sai?»
«Due minuti, giuro. Non te rapisco mica» rispose ridendo, avviandosi prima ancora che dicessi qualcosa
Lo seguii, stringendomi nel giubbotto. Nel cortile c'era una luce e l'aria era gelida, ma lui sembrava non sentirla. Si appoggiò al muretto e guardò il cielo
«Che vuoi dirmi?» chiesi, sedendomi subito sul divanetto e prendendo anche la coperta lasciata sulla poltroncina
«Niente di che» cominciò, facendo un gesto con la mano. «Ma che c'hai tutto sto freddo?»
«Ci sono 4 gradi, sei tu quello strano» dissi, guardandolo. Aveva solo la felpa slacciata, con sotto una maglia nera
«Secondo me devi vive sta esperienza in modo più leggero perché poi non te accorgi delle cose che che t'accadono»
Lo fissai perplessa, trattenendo una risata. «Questo discorso fatto da Gabriel Monaco non è il massimo, però hai ragione»
«Hai visto quanto so poetico? Me viene proprio naturale» rispose lui, con un sorriso mezzo ironico
Questa volta rimasi in silenzio per un attimo.
«Però sei bravo con sti discorsi»
«Visto? So pure saggio» disse ridendo, ma poi si fece più serio
«Comunque, che ne pensi del video di oggi? Volevo solo sapè se te ha dato fastidio, cioè, non volevo metterti in imbarazzo»
Lo fissai per un attimo, cercando le parole giuste. «Fastidio no però adesso tutti sanno che»
«Eh vabbè» rispose subito lui, alzando le spalle. «So fatto così, non riesco a giracce troppo intorno. Ma tu? Te sei fatta na risata almeno?»
Non potei evitare di sorridere, annuendo con la testa
«Menomale» disse lui guardandomi per poi distogliere lo sguardo
Scossi la testa, sorridendo. Lui si sedette accanto a me
«Ma tu sei interessata almeno?» mi chiese lui dal nulla
Lo guardai sorpresa, alzando un sopracciglio. «Vuoi sapere se ho un interesse?» domandai, incrociando le braccia con un mezzo sorriso
«Così, per curiosità» disse mentre si grattò la nuca
«Sinceramente, per ora non ho interesse. Ma non perché non sei un bel ragazzo ma perché non hai fatto nulla per farmi suscitare interesse»
Vybes si bloccò per un attimo, come se cercasse di decifrare le mie parole. «E cosa dovrei fare?» chiese poi, inclinando la testa
Sorrisi appena, scuotendo la testa «Non voglio dirti io cosa devi fare. Ti deve venire spontaneo»
«Ma tu ci staresti?» chiese poi a bassa voce
Lo guardai, trattenendo il sorriso ma lasciando trasparire un po' di divertimento. «Probabile»
Vybes alzò un sopracciglio, un lampo di curiosità nei suoi occhi. «Solo probabile?»
«Te entrerò in testa piano piano» disse lui
«Keep dreaming» risposi, iniziando a ridere, anche lui rise, mentre il vento spostò violentemente le foglie
«Dai, me vado a cambià che sennò mi ammalo» disse
Lo guardai mentre si allontanava. Rimasi lì per un momento, riflettendo sulle sue parole, poi tornai in camera con un sorriso