抖阴社区

quatantatre

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🩰🦢💐✨

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🩰🦢💐✨

Giulia Stabile era appena entrata dietro le quinte, come ogni puntata, pronta a farci divertire con la sua solita energia contagiosa. Aveva il sorriso di sempre, quello che metteva tutti di buon umore, e la sua voglia di giocare era già nell'aria.

«Allora facciamo il gioco dell'augurio!» esclamò con entusiasmo, battendo le mani.

Alcuni la guardarono incuriositi, altri scoppiarono a ridere. «E come funziona?» chiese Pietro

Giulia si mise al centro della stanza, allargò le braccia e spiegò le regole con il suo solito entusiasmo: «Io giro su me stessa con gli occhi chiusi e quando qualcuno dice "stop", mi fermerò davanti a una persona. A quel punto, chi viene scelto dovrà fare un augurio a qualcun altro del gruppo. Facile, no?»

La ballerina di mise al centro, con gli occhi chiuso e girando su se stessa «Ditemi stop» disse continuando a girare

«Stop» urló Daniele.

La ballerina si fermò di colpo, leggermente traballante, e quando aprì gli occhi si trovò di fronte a Chiara. La ragazza arrossì leggermente e fece un passo indietro, imbarazzata. «No dai, non io...» disse con un mezzo sorriso.

Ma le regole erano regole. Giulia la prese dolcemente per le spalle e la spinse al centro.

Chiara si passò una mano tra i capelli, pensierosa, poi si voltò verso Pietro e con un sorriso sincero disse: «Io auguro a Pietro di passare la sfida, per entrambi».

Pietro la guardò con sorpresa, poi le sorrise con gratitudine.

Poi fu il turno di Chiara. Chiuse gli occhi e iniziò a girare, imitando Giulia. Dopo qualche secondo, qualcuno gridò: «Stop!»

Chiara si fermò, aprì gli occhi e si trovò di fronte Deddè.

«Io auguro a Nico di riprendersi la maglia oro» poi, d'istinto, gli si avvicinò e lo abbracciò con affetto.

«Iniziamo a prendere posto» disse un ragazzo della produzione

Sentii un brivido lungo la schiena. L'adrenalina cresceva sempre di più, martellandomi nel petto.

«Ci siamo» disse Giulia con un sorriso rassicurante, mettendo una mano al centro

«Merda, merda, merda» urlammo tutti assieme

Ridemmo subito dopo, sentendo la tensione sciogliersi almeno per un istante. Qualcuno fece un piccolo salto sul posto, un altro si strofinò le mani sulle gambe, scaricando l'agitazione.

«Gabri» lo chiamai prima di lasciare le quinte

Lui si voltò di scatto con un sorriso appena accennato

«Andrà bene» sussurrai, abbracciandolo

Sentii il suo respiro rallentare per un istante, come se quelle parole avessero sciolto almeno un po' della tensione che si portava addosso. «Speramo»

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