抖阴社区

(Cap.12) Il CODICE

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E con la scelta di Marco avevamo terminato le ordinazioni. Il ristorante era carino, luci soffuse, stampe moderne alle pareti, sedie molto comode. Arrivò il vino, o meglio, una bottiglia con un liquido il cui sapore ricordava quello di un buon Cabernet. Il cameriere era un Robot, giovane, carino, dai modi molto cortesi, sicuramente appena aggiornato, perché nella fase di assaggio, decantò tutte le proprietà organolettiche e la temperatura a cui lo stava servendo. Terminato di servire tutti sparì in silenzio.

Mi era parso che mentre serviva fissasse ognuno di noi in viso. Stavo diventando ossessionata, ma questi "avatar" erano davvero perfetti, in tutto simili ad un essere umano, compresi i movimenti e la voce. Riuscivi a distinguerli a malapena, fissandoli negli occhi che tradivano il vuoto emozionale, in quelle iridi sconvolgentemente umane.

"Allora Donna, ti trovo benissimo!" disse Loredana.

"Trovo bene anche voi amici miei, facciamo un brindisi!"

"Certo", aggiunse Marco,"finché ce lo permetteranno..."

Lo guardai bere, aveva detto qualcosa di molto pericoloso e cercai di mettermi in contatto. Marco si girò verso di me, aveva sicuramente avvertito qualcosa, ma sapevo che non avrebbe capito, i suoi canali energetici non erano fluidi.

La telepatia è una percezione extrasensoriale in cui la fonte di informazione è costituita dall'altra persona. Se questa persona non è al corrente di quanto sta accadendo, non cercherà di aprire tutti i suoi canali e, nella migliore delle ipotesi, si potranno solo leggere alcuni messaggi della sua mente.

Loredana stava raccontandoci del cambio di casa con relativo trasloco fatto a tempo di record grazie alle squadre di Robot efficientissime. La guardavo sorridendo ma continuavo a inviare energia a Marco.

All'improvviso avvertii la sua paura. Stava guardando una telecamera che si era diretta proprio su di noi.

Calmo, stai calmo e guardami. Guardami. Volta il viso dalla mia parte.

Ero così concentrata che non mi accorsi di aver finito il vino. Ma Marco si girò verso di me.

"Hai detto qualcosa?"

Mi venne un'idea improvvisa.

Lo guardai fisso negli occhi e dissi "Guardate cosa ho trovato tra i miei ricordi?"

E feci uscire dalla borsa un vecchio IPod dei miei genitori, con il cavo delle cuffie già inserito.

"Funziona ancora?"

"Sì. Incredibile! Ho riascoltato tutte le vecchie canzoni che non ricordavo più. Ascolta questa!" e dopo aver selezionato la canzone, passai le cuffiette ad Marco dicendogli "ti supplico, NON cantarla... stonato come sei!",  guardandolo fisso negli occhi.

Era I Want to Breack Free, dei Queen.

Marco rimase sorpreso e si aprì in un largo sorriso, chiuse gli occhi muovendo la testa. Passò qualche minuto, mentre io e Loredana continuavamo a parlare del trasloco, poi mi disse.

"E tu, senti questa!" aveva selezionato Freedom di Pharrell Williams.

Aveva capito? Ero riuscita a mandare un messaggio? Era la sua risposta?

Io gli ripassai l'Ipod con Slave to This World dei Twinspirits.

"Anche questa è... interessante."

Marco continuò a far finta di suonare una chitarra elettrica, mentre ascoltava.

Poi mi ripasso l'Ipod annuendo e fingendo di andare a tempo.

"Fantastiche canzoni, adesso ci sono dei nuovi gruppi, interessanti."

Avevamo stabilito un contatto. Ero euforica. Stavo parlando con qualcuno, o meglio, con un amico e liberamente. Cancellai la cronologia dall'Ipod e programmai Love me tender di Norah Jones. La prudenza non era mai troppa.

I.O - I OBSERVE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora